Walter Bonatti: differenze tra le versioni
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Solo il 2 febbraio, con l'arrivo del bel tempo, tentano la scalata, partendo in quattro: Bonatti e Mauri compongono il team che tenterà la vetta, [[Folco Doro]] e [[René Eggmann]] che hanno il compito di aspettarli, installando un campo avanzato. Ma devono desistere quando ormai mancano solo alcune centinaia di metri dalla cima, data la mancanza dell'attrezzatura minima necessaria (hanno ormai esaurito corde e chiodi) che sono riusciti a portarsi appresso a causa dello spostamento di versante. Nel corso della stessa spedizione il 4 febbraio scalano il [[Cerro Mariano Moreno]] in due cordate (Bonatti con Doro, Mauri con Eggmann), vetta ancora inviolata che nelle mappe del tempo figurava come una zona bianca con scritto "inexplorado". Per giungere in vetta e ridiscendere al secondo campo sono costretti a una marcia ininterrotta di 30 ore e oltre 70 km tra ghiacciai e pareti, vincendo una gara contro il tempo, la cattiva sorte e l'esaurimento dei viveri. Il 7 febbraio, con [[Carlo Mauri]], è poi la volta del Cerro Adela, battendo sul filo di lana i trentini [[Cesare Maestri]] e Luciano Eccher, che incontreranno durante la discesa. I due trentini infatti avevano rinunciato fin dall'inizio al Cerro Torre e stavano cercando di scalare per primi il [[Cerro Ñato]] e il [[Cerro Adela]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/cerro-torre/5.html|titolo=La parete di ghiaccio: ecco il Cerro Torre - Galleria - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2021-09-01}}</ref> Sempre nella stessa giornata la cordata di Bonatti effettua il concatenamento di [[Cerro Doblado]], [[Cerro Grande]] e [[Cerro Luca]]. Quest'ultimo era una vetta ancora inviolata, del gruppo del Cerro Grande, che i due battezzano in omaggio al figlio di Mauri, nato da poco.<ref name=montagnevita />
[[File:Bonatti Gasherbrum IV summit.jpg|thumb|Bonatti sulla vetta del [[Gasherbrum IV]], fotografato da [[Carlo Mauri]].]]
Sempre nel [[1958]] Bonatti partecipa alla spedizione nella regione himalayana del [[Karakorum]] diretta da [[Riccardo Cassin]]. Assieme con Mauri il 6 agosto raggiunge la vetta del [[Gasherbrum IV]] (7.925 m) senza servirsi di bombole d'ossigeno, tracciando un itinerario di grande difficoltà. Nonostante il successo, si deteriora sempre più il rapporto di Bonatti col [[Club Alpino Italiano|CAI]], di cui Bonatti critica il funzionamento e la legittimità dell'organizzazione, che ritiene essere troppo burocratica e sterile.
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