Architeuthis: differenze tra le versioni

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== Storia ==
I racconti di calamari giganti erano comuni tra i marinai fin dai tempi antichi e questi possono aver portato alla leggenda [[Norvegia|norvegese]] del [[kraken]], un [[mostro marino]] tentacolato grande quanto un'isola capace di ingolfare ed affondare ogni nave. [[Japetus Steenstrup]], il descrittore dell{{'}}''Architeuthis'', suggerì che un calamaro gigante fosse la specie descritta come monaco di mare dal [[Cristiano III di Danimarca|re danese Cristiano III]] nel 1550 ca. Anche l'esistenza del [[Lusca]] dei [[Caraibi]] e di [[Scilla (mostro)|Scilla]] della [[mitologia greca]] può trarre origine dagli avvistamenti di calamari giganti. Si pensa che anche gli avvistamenti di altri mostri marini, come il [[serpente marino (mitologia)|serpente marino]], possano essere stati interpretazioni erronee di incontri con calamari giganti.
 
[[File:Alecton giant squid 1861.png|thumb|L{{'}}''Alecton'' tenta di catturare un calamaro gigante nel 1861]]
Negli anni '50 del XIX secolo Steenstrup scrisse un gran numero di pagine sui calamari giganti. Utilizzò per primo il termine «''Architeuthus''» (questa è la grafia che utilizzò) in uno scritto del 1857. Un frammento di calamaro gigante venne raccolto dalla corvetta francese ''Alecton'' nel 1861, e, grazie a questo reperto, la comunità scientifica iniziò ad interessarsi a questo genere. Tra il 1870 ed il 1880 si arenarono molti calamari sulle coste di Terranova. Si ricordi ad esempio l'esemplare spiaggiatosi nella baia di Thimble Tickle il 2 novembre [[1878]]; si riportò che il mantello era lungo 6,1 metri, un tentacolo 10,7 e che questa creatura pesasse 2,2 tonnellate. Nel 1873, un calamaro «attaccò» un ministro ed un giovane ragazzo mentre erano in una barchetta nei pressi dell'isola di Bell, sempre a Terranova. Durante la fine del XIX secolo avvennero anche molti spiaggiamenti in [[Nuova Zelanda]].
 
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Sebbene degli spiaggiamenti continuino ad avvenire sporadicamente in tutto il mondo, non sono mai più stati così frequenti quanto quelli che avvennero a Terranova ed in Nuova Zelanda nel XIX secolo. Non sappiamo il motivo per cui i calamari giganti cominciarono ad arenarsi sulle coste, ma forse la causa di tutto fu un'alterazione temporanea delle gelide acque profonde in cui vivono. Molti scienziati che hanno studiato questi spiaggiamenti di massa ritengono che siano ciclici e prevedibili. La durata del tempo tra essi non è nota, ma lo specialista di ''Architeuthis'' Frederick Aldrich ha stimato che sia di 90 anni. Aldrich utilizzò questo valore per predire correttamente gli spiaggiamenti, poco numerosi, per la verità, che avvennero tra il 1964 ed il 1966.
 
La ricerca di un esemplare vivo di ''Architeuthis'' consiste anche nel trovare i suoi piccoli, comprese le sue larve, vivi. Le larve ricordano moltissimo quelle di ''Nototodarus'' e di ''Moroteuthis'', ma si distinguono da esse per la forma dell'attaccatura della testa al mantello, dalle ventose sui tentacoli e dal becco. Nel 2001 vennero filmate per la prima volta delle larve vive di calamaro gigante. Questo filmato venne mostrato in ''A caccia dei giganti: sulle tracce del calamaro gigante'' su Discovery Channel<ref>[http://www.niwa.cri.nz/news/mr/2002/2002-02-28-1 Chasing Giants: On the Trail of the Giant Squid<!-- Bot generated title -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080625030821/http://www.niwa.cri.nz/news/mr/2002/2002-02-28-1 |data=25 giugno 2008 }}</ref>. Fino al 2004 sono stati registrati quasi 600 esemplari di calamaro gigante<ref>Guerra, A., A.F. González & F. Rocha 2004. [http://www.anp.gov.br/guias_r8/sismica_r8/Bibliografia/Guerra%20et%20al%202004%20-%20%20Giant%20Squid%20Stranding%20-%20ICES2004.pdf A review of the records of giant squid in the north-eastern Atlantic and severe injuries in ''Architeuthis dux'' stranded after acoustic explorations.]|{{M|1.63&nbsp;[[Mebibyte|ul=MiB]]}}<!-- application/pdf, 1711395 bytes --> ICES Annual Science Conference 22–25 September 2004, Vigo, Spain.</ref>.
 
Le prime fotografie di un calamaro gigante vivo nel suo ambiente naturale vennero scattate il 30 settembre [[2004]] da [[Tsunemi Kubodera]] (del Museo Nazionale di Scienze del Giappone) e da [[Kyoichi Mori]] (dell'Associazione di Whale Watching delle Ogasawara). I loro team lavorarono insieme per quasi due anni prima di raggiungere il loro obiettivo, utilizzando un peschereccio da cinque tonnellate con un equipaggio di soli due uomini. Le immagini vennero scattate nel corso del loro terzo viaggio in una zona di caccia di [[capodoglio|capodogli]] a 970 chilometri a sud di [[Tokyo]], dove immersero a 900 metri di profondità un cavo con un'esca composta da calamari e gamberetti. Al cavo era collegata anche una macchina fotografica munita di flash. Quel giorno, dopo più di 20 tentativi, un calamaro gigante di 8 metri attaccò l'amo e vi rimase intrappolato con un [[tentacolo]]. La macchina fotografica scattò più di 500 foto prima che il calamaro riuscisse a liberarsi, quattro ore dopo. Il tentacolo del calamaro, lungo 5,5 metri, rimase attaccato all'amo. Le successive analisi del [[DNA]] dimostrarono che si trattava di un calamaro gigante.
 
Il 27 settembre [[2005]] Kubodera e Mori pubblicarono le loro fotografie. La sequenza di foto, scattata a 900 metri di profondità al largo delle isole [[giappone]]si di [[isole Ogasawara|Ogasawara]], mostra il calamaro che si avvicina al cavo sommerso per poi attorcigliarcisi in «una palla di tentacoli». I ricercatori furono in grado di localizzare la presenza di questo calamaro seguendo da vicino gli spostamenti dei capodogli. Secondo Kubodera, «sapevamo che si nutrivano di calamari, e sapevamo quando e a quale profondità si immergevano, così utilizzammo questi animali per guidarci verso il calamaro». Kubodera e Mori riportarono le proprie osservazioni sulla rivista ''Proceedings of the [[Royal Society]]''. Tra le altre cose, le osservazioni dimostrano gli effettivi metodi di caccia degli ''Architeuthis'' adulti, un argomento su cui erano state fatte molte speculazioni. Le fotografie mostrano che il calamaro presenta un atteggiamento di caccia aggressivo, tanto che un suo tentacolo rimane impigliato nella palla di uncini dell'esca. Questo smentisce la teoria che il calamaro gigante sia uno sbandato che si nutre di qualunque cosa gli capiti a tiro, muovendosi raramente per risparmiare energia. Sembra, invece, che questa specie abbia una tecnica di caccia molto più attiva.[[File:Erik Garner Warren, circa 1707, Meets the Giant Squid for the first time.jpg|thumb|Ipotetica ricostruzione del presunto incontro di Erik Garner Warren con un calamaro gigante circa nel 1707]]Nel dicembre 2005 l'acquario di [[Melbourne]], in [[Australia]], spese 100.000{{formatnum:100000}} [[dollaro australiano|dollari australiani]] (circa 90.000{{formatnum:90000}} euro) per il corpo intatto di un calamaro gigante, conservato in un gigantesco blocco di ghiaccio, catturato da alcuni pescatori al largo dell'[[Isola del Sud]] della [[Nuova Zelanda]] nel corso dello stesso anno<ref>[http://www.theage.com.au/news/national/new-squid-on-the-ice-block/2005/12/20/1135032018280.html New squid on the (ice) block - National - theage.com.au<!-- Bot generated title -->]</ref>. Agli inizi del 2006, un altro calamaro gigante, chiamato in seguito «Archie», venne catturato al largo delle coste delle [[isole Falkland]] da un peschereccio a strascico. Era lungo 8,62 metri e venne inviato al [[Museo di storia naturale (Londra)|Museo di storia naturale]] di [[Londra]] per essere studiato e conservato. Venne messo in mostra il 1º marzo [[2006]] al [[Natural History Museum|Centro Darwin]]<ref>[http://arts.guardian.co.uk/news/story/0,,1720435,00.html Giant sea creature goes on display | | guardian.co.uk Arts<!-- Bot generated title -->]</ref><ref>[http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/4756514.stm]
{{cita web |url=http://www.nhm.ac.uk/about-us/news/2006/feb/news_5255.html |titolo=Copia archiviata |accesso=14 marzo 2006 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060420195441/http://www.nhm.ac.uk/about-us/news/2006/feb/news_5255.html |dataarchivio=20 aprile 2006 }}</ref>. Il ritrovamento di un grosso esemplare completo è molto raro, dal momento che la maggior parte degli esemplari ritrovati si trova in pessime condizioni, poiché si tratta quasi sempre di animali arenatisi sulle spiagge già morti o dei resti ritrovati negli stomaci dei capodogli.
 
I ricercatori intrapresero un processo meticoloso per preservare il corpo. Venne trasportato in Inghilterra nel ghiaccio che si trovava a bordo del peschereccio; in seguito venne scongelato, operazione che durò quattro giorni. La difficoltà maggiore che venne incontrata fu che il sottile mantello impiegò più tempo dei tentacoli per scongelarsi. Per prevenire la [[decomposizione (biologia)|decomposizione]] di questi ultimi, gli scienziati li ricoprirono con pezzi di ghiaccio ed immersero il mantello nell'acqua. In seguito iniettarono nel corpo una soluzione salina per impedire la putrefazione. La creatura si trova ora in mostra al Centro Darwin del Museo di storia naturale, dietro ad una spessa lastra di vetro lunga 9 metri.
 
Il 4 dicembre [[2006]] Kubodera riuscì finalmente a filmare un calamaro gigante adulto nei pressi delle [[isole Ogasawara]], {{M|1000&nbsp;|u=km}} a sud di [[Tokyo]]. Era una piccola femmina lunga 3,5 m del peso di {{M|50&nbsp;|u=kg}}. Venne issata a bordo del battello di ricerca, ma morì nel corso dell'operazione<ref>[https://www.reuters.com/article/scienceNews/idUST14899720061222 Giant squid caught on video by Japanese scientists | Science | Reuters<!-- Bot generated title -->]</ref>. Nel 2007 un calamaro gigante attaccò un sottomarino di [[Greenpeace]] che stava svolgendo una ricerca oceanografica in un canyon sottomarino nel [[mare di Bering]]<ref>{{Cita web |url=http://greenpeaceblogs.org/2014/10/13/story-behind-greenpeaces-squid-attacking-submarine-footage/ |titolo=The story behind Greenpeace's squid attacking a submarine footage |accesso=17 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016020206/http://greenpeaceblogs.org/2014/10/13/story-behind-greenpeaces-squid-attacking-submarine-footage/ |dataarchivio=16 ottobre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>, reagendo con getti di inchiostro ai movimenti del sottomarino. L'attacco venne filmato e messo in rete nel 2014.
 
== Il calamaro gigante nella cultura ==