Monte Shasta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m refuso
Rimosse stringhe di Google books superflue
Riga 24:
|altrinomi = Úytaahkoo
|dataprimasalita = 1854
|alpinistaprimasalita = E.D. Pearce<ref name="sel84">{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=NsokDwAAQBAJ&pg=PT84&dq=pearce+1854+shasta&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjejemC-9fxAhWQhf0HHUkCDbwQ6AEwAHoECAgQAw#v=onepage&q&f=false|p=84|titolo=Mount Shasta: A Guide to Climbing, Skiing, and Exploring California's Premier Mountain|autore=Andy Selters|autore2=Michael Zanger|edizione=4|editore=Wilderness Press|anno=2017|isbn=978-08-99-97867-3|lingua=en}}</ref>
}}
{{Citazione|Ritengo il crepuscolo sul monte Shasta uno dei panorami più grandiosi che io abbia mai visto.|
[[Theodore Roosevelt]]<ref name="fs"/>|I consider the evening twilight on Mt. Shasta one of the grandest sights I have ever witnessed.|lingua=en}}
 
Il '''monte Shasta''' ({{inglese|Mount Shasta}}; in karuk: ''Úytaahkoo'', ovvero "Montagna Bianca")<ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=LkfWDwAAQBAJ&pg=PA72&dq=Úytaahkoo+shasta&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjq8_Hg89fxAhWRhP0HHWD5CkoQ6AEwAHoECAgQAw#v=onepage&q&f=false|p=72|titolo=Loving Stones|autore=David L. Haberman|editore=Oxford University Press|anno=2020|isbn=978-01-90-08674-9}}</ref><ref>{{cita web|citazione=L'origine del termine "Shasta" è incerta, forse legata al [[lingua russa|russo]] ''Чистая'' (''Chistaya''), che significa "bianco, pulito, puro" o ''Счастье'' (''Schast'ye''), che significa "felicità, fortuna, buona sorte, estasi"; stando a tale ricostruzione, il nome potrebbe essere stato assegnato alla montagna dai primi [[Colonizzazione russa dell'America|coloni russi in California]]|lingua=en|url=https://archive.redding.com/lifestyle/travelin-in-time-how-shasta-got-its-name-ep-375934468-354960831.html/|titolo=Travelin' in Time: How Shasta got its name|autore=Dottie Smith|data=27 gennaio 2011}}</ref><ref name="fs2">{{cita pubblicazione|lingua=en|url=https://www.siskiyous.edu/library/shasta/documents/MS_Fact_Sheet_references_34pp.pdf|p=2|citazione=La parola "Shasta" non deriverebbe secondo uno dei filoni interpretativi dal russo, ma sarebbe legata a un termine dei nativi americani poi trascritto dalla guida di una spedizione di caccia per conto della [[Compagnia della Baia di Hudson]] Peter Skene Ogden|titolo=Mount Shasta: Fact Sheet|accesso=10 luglio 2021|data=21 giugno 2005|editore=College of the Siskiyous Library}}</ref> è uno [[stratovulcano]] attualmente quiescente potenzialmente attivo situato all'estremità meridionale della [[catena delle Cascate]] nella [[contea di Siskiyou]], in [[California]], [[Stati Uniti]].<ref>{{cita pubblicazione|accesso=10 luglio 2021|lingua=en|url=https://pubs.usgs.gov/fs/1997/fs165-97/fs165-97.pdf|autore=Dan Dzurisin|autore2=Peter H. Stauffer|autore3=James W. Hendley II|titolo=Living With Volcanic Risk in the Cascades|anno=2008|editore=[[USGS]]}}</ref> Con un'altezza di 4.321,8 m, è la seconda vetta più elevata delle Cascate e la quinta dello stato. Lo Shasta occupa un volume stimato di 350 km³, circostanza che lo rende lo stratovulcano più esteso dell'[[arco vulcanico delle Cascate]].<ref>{{cita web|lingua=en|accesso=10 luglio 2021|url=https://www.usgs.gov/volcanoes/mount-shasta/|titolo=Mount Shasta|sito=USGS}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=eyDRib-FJh4C&pg=PA197&dq=350+km3+shasta+volume&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiPrKun-tfxAhXPg_0HHZOJBmkQ6AEwAnoECAwQAw#v=onepage&q&f=false|p=197|titolo=Volcanoes of North America: United States and Canada|autore=Charles A. Wood|autore2=Jurgen Kienle|editore=Cambridge University Press|anno=1992|isbn=978-05-21-43811-7}}</ref> La montagna e l'area circostante rientrano nella foresta nazionale di Shasta-Trinity.
 
== Geografia ==
 
Il monte Shasta è collegato al suo cono satellite, Shastina, dominando insieme ad esso il paesaggio sul vasto altopiano sottostante.<ref name="selters_zanger"/> La montagna ha attirato nel corso dei secoli l'attenzione di poeti, scrittori e presidenti.<ref>{{cita libro|autore=Joaquin Miller|titolo=My Life Among the Indians|url=https://books.google.it/books?id=FRxFAQAAMAAJ&pg=PA18&dq=white+as+a+winter+moon+shasta&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjim4n3_9fxAhWcgv0HHY7DAAAQ6AEwA3oECAMQAw#v=onepage&q&f=false|editore=Morrill, Higgins & Company|anno=1892|pp=18 e ss.}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=ajQZGDBnUfIC&pg=PP39&dq=authors+mount+shasta+attracted&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjwmOLOgNjxAhVVhv0HHUI6A4YQ6AEwAXoECAgQAw#v=onepage&q&f=false|pp=39-40|titolo=Mount Shasta: Home of the Ancients|autore=Bruce Walton|editore=Health Research Books|anno=1985|isbn=978-07-87-31301-2}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=fbhJDwAAQBAJ&pg=PA135&dq=roosevelt+mount+shasta&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjbvLykgdjxAhV6gP0HHTOhDIcQ6AEwBXoECAsQAw#v=onepage&q&f=false|p=135|titolo=Theodore Roosevelt for Nature Lovers: Adventures with America's Great Outdoorsman|autore=Mark Dawidziak|editore=Rowman & Littlefield|anno=2017|isbn=978-14-93-02958-7}}</ref>
 
La montagna è composta da quattro coni vulcanici dormienti sovrapposti che delineano una struttura più o meno complessa, con la cima principale e il prominente cono Shastina che hanno una forma visibilmente conica. Se si considerasse lo Shastina una vetta separata, questa andrebbe classificata come la quarta più alta della catena delle Cascate dopo il [[monte Rainier]], il [[Monte Rainier#Geografia|Liberty Cap]] del Rainier e lo stesso monte Shasta.<ref name="selters_zanger"/>
Riga 124:
Vari coloni italiani arrivarono in loco all'inizio del 1900 per lavorare nei mulini come scalpellini e fecero aumentare il numero di cattolici nella zona.<ref name="msbb"/> [[Mount Shasta]] e [[Dunsmuir]], piccoli agglomerati urbani vicino alla base occidentale del cratere, costituivano località predilette anche da altre comunità, tra cui alcuni asiatici che fondarono un monastero [[Buddismo|buddista]] fondato dal roshi inglese Houn Jiyu-Kennett nel 1971. Non mancano inoltre discendenti degli antichi amerindi, un gruppo dei quali vive nell'area del fiume McCloud e ancora attualmente pratica rituali sulla montagna.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.pbs.org/pov/watch/inthelightofreverence/|titolo=In The Light of Reverence|sito=POV|accesso=10 luglio 2021}}</ref>
 
Il monte Shasta è stato anche un punto di riferimento per leggende non partorite dai pellerossa, specie incentrate su una città nascosta abitata da esseri avanzati del continente perduto di [[Lemuria]].<ref name="lemuria">{{cita web|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20120919063057/http://www.siskiyous.edu/shasta/fol/lem/index.htm|titolo=The Origin of the Lemurian Legend|sito=College of the Siskiyous|accesso=10 luglio 2021}}</ref> La leggenda si sviluppò grazie a una menzione casuale nel 1880, culminando nel 1925 alla descrizione di un villaggio lemuriano nascosto da qualche parte in zona. Nel 1931, il mistico e Harvey Spencer Lewis, sotto lo pseudonimo di Wisar Spenle Cerve, pubblicò il testo ''Lemuria: il continente perduto del Pacifico'' con il patrocinio dei [[rosacroce]]: il testo convinse vari lettori delle presunte basi solide su cui reggeva la leggenda.<ref name="lemuria"/><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=uuT_DwAAQBAJ&pg=PT168&dq=Wisar+Spenle+Cerve+spencer+lewis+lemurian&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiynNLjodjxAhUfhf0HHSH2C4EQ6AEwAHoECAMQAw#v=onepage&q&f=false|p=168|titolo=Weird Earth: Debunking Strange Ideas About Our Planet|autore=Donald R. Prothero|editore=Indiana University Press|anno=2020|isbn=978-16-84-35123-7}}</ref>
 
Nell'agosto 1987, i credenti della Convergenza Armonica hanno descritto il Monte Shasta come uno dei pochi "centri di potere" globali.<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Harmonic Convergence|sito=College od the Siskiyous|anno=1989|url=https://web.archive.org/web/20100527184532/http://www.siskiyous.edu/shasta/fol/har/index.htm|accesso=10 luglio 2021}}</ref> Il vulcano resta altresì al centro di alcuni racconti del movimento "[[New Age]]".<ref>{{cita web|titolo=Legends: Ascended Masters|sito=College of the Siskiyous|anno=1989|accesso=10 luglio 2021|url=https://web.archive.org/web/20100330040045/http://www.siskiyous.edu/shasta/bib/B17.htm|lingua=en}}</ref>