Papa Eugenio III: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
===Monaco cistercense===
Secondo lo storico [[pisa]]no [[XVI secolo|cinquecentesco]] Raffaele Roncioni, Eugenio III era di origine nobile e apparteneva alla famiglia Paganelli di Montemagno (paesino a sette miglia circa da Pisa, oggi una frazione di [[Calci]]), quest'affermazione viene
Scelse la vita monastica dopo aver incontrato l'abate [[
=== L'elezione al Soglio Pontificio ===
{{vedi anche|Elezione papale del 1145}}
Uomo colto e molto pio, Bernardo crebbe nella solitaria e austera vita cistercense. Era [[abate]] del [[Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane|Monastero di SS. Anastasio e Vincenzo]], presso le Tre Fontane (appena fuori [[Roma]]), quando fu eletto papa. Scelse il [[nome pontificale]] di Eugenio.
La scelta dei cardinali non ebbe l'approvazione di Bernardo di Chiaravalle, che fece le sue rimostranze contro l'elezione, sulla base dell'«innocenza e semplicità» di Eugenio, ritenute non adatte nella gravissima circostanza dell'insurrezione dei cittadini romani contro il papato e l'instaurazione di una repubblica antipontificia.<ref name=kelly449/>
In piena rivoluzione comunale, alla tragica morte di [[papa Lucio II]], il conclave infatti si era riunito nello stesso giorno, nella [[Chiesa di San Cesareo in Palatio|chiesa di San Cesario al Palatino]]. Appena eletto, i senatori romani
Eugenio III non stabilì mai buoni rapporti con i romani. Durante il suo pontificato, durato otto anni, poté soggiornare a Roma complessivamente soltanto un anno e mezzo scarso. Nei primi anni la sua residenza preferita fu Viterbo (dall'aprile 1145 in poi), più tardi (dal 1149 in poi) [[Tusculum|Tuscolo]], [[Ferentino]] e [[Segni (Italia)|Segni]].<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/papa-eugenio-iii_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Eugenio III nel Dizionario Biografico degli italiani|accesso=7 novembre 2021}}</ref>
Roma in mano ai facinorosi era in tumulto: abitazioni di prelati e cardinali erano devastate, conventi e monasteri assaltati. Venivano assaliti e depredati anche i pellegrini. [[Arnaldo da Brescia]], grande oppositore del potere temporale dei Papi, fece ripristinare la vecchia costituzione romana ed abolire la carica di prefetto pontificio, sostituito dalla carica elettiva del ''patricius'' di Roma. Il primo a essere insignito del titolo fu
Nel dicembre 1145 si giunse ad un accordo verbale nel quale i repubblicani s'impegnavano a sospendere la carica di ''patricius'' e a riconoscere l'autorità pontificia, mentre il
===Seconda Crociata e Crociate del Nord===
Con la bolla ''Quantum predecessores'' del 1º dicembre 1145, Eugenio III, avendo avuto la notizia della cattura della [[Contea di Edessa]] da parte dei [[Turchi]], avviò l'organizzazione della [[Seconda crociata]]. Con la bolla il papa estendeva l'indulgenza collegata alla Crociata a quanti
Il pontefice scrisse direttamente al re di Francia [[Luigi VII di Francia|Luigi VII]] esortandolo a partecipare. In una grande [[dieta (istituzione)|dieta]] tenuta a [[Spira (Germania)|Spira]], in Germania, nel 1146, l'imperatore [[Corrado III di Svevia|Corrado III]] e molti dei suoi nobili furono anch'essi incitati dall'eloquenza di Bernardo ad impegnarsi nella Crociata.
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Nel marzo 1146, non avendo voluto accettare un patto traditore contro [[Tivoli]], la città che lo aveva appoggiato inizialmente, Eugenio III lasciò nuovamente l'Urbe. Restò per qualche tempo a [[Viterbo]], fece tappa a [[Siena]] ed alla fine andò in [[Francia]]. Il 16 giugno 1148 era a [[Vercelli]]. Da qui si recò a Viterbo. Poi chiese aiuto al re normanno [[Ruggero II di Sicilia]] e riuscì grazie al suo aiuto a rientrare a Roma.
Da qui il 28 ottobre 1149 scrisse una lettera all'imperatore Corrado III, appena rientrato dalla deludente crociata, affinché scendesse in Italia per aiutarlo contro i repubblicani. Poco tempo dopo Eugenio III dovette lasciare di nuovo Roma per Viterbo e poi Tuscolo. Fu qui che, di ritorno dalla seconda crociata, incontrò il re di Francia [[Luigi VII di Francia|Luigi VII]] e sua moglie [[Eleonora d'Aquitania]]. Anche i repubblicani romani chiesero aiuto all'Imperatore contro il Papa ed i [[normanni]] suoi alleati. Corrado III rispose ad entrambi i contendenti in modo cortese e disponibile ma non si mosse.
Nello stesso anno a Roma i repubblicani approvavano una nuova [[costituzione]] nella quale il potere veniva ripartito fra due consoli, mentre il senato veniva ampliato a cento senatori. A questo punto alcune famiglie nobili più vicine al pontefice riuscirono a convincere molti cittadini che l'uomo giusto per riportare la pace in città era proprio il Papa.
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== Memoria e culto ==
Anche se i cittadini di Roma si erano dimostrati contrari agli sforzi di Eugenio III nell'affermare la sua autorità temporale, essi furono sempre pronti a riconoscerlo come loro guida spirituale e riverivano profondamente il suo carattere personale, mite e sostanzialmente pio. Di conseguenza gli tributarono solenni onoranze funebri e il suo corpo venne sepolto in San Giovanni in Laterano.
<br>La sua tomba ben presto acquisì una notevole venerazione; si narra, anche, di prodigiose guarigioni ottenute per sua diretta intercessione. Un mese dopo la sua morte, il 20 agosto moriva anche il suo amico e maestro [[Bernardo di Chiaravalle]], anch'egli in fama di [[santo|santità]].
Il culto tributatogli come [[beatificazione|beato]] ''ab immemorabili'' venne approvato da [[papa Pio IX]] il 3 ottobre 1872 e la sua memoria liturgica cade l'[[8 luglio]].
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