Papa Celestino I: differenze tra le versioni

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|predecessore=[[papa Bonifacio I]]
|successore=[[papa Sisto III]]
|data di nascita = [[380]] (?)
|luogo di nascita = [[Roma]]
|data di morte = 27 luglio [[432]]
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Catacombe di Priscilla]]
}}
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|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 380 c.(?)
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 27 luglio
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|FineIncipit = è stato il 43º [[vescovo di Roma]] e [[Papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal 10 settembre (o 3 novembre) [[422]] alla sua morte. È venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] e dalle [[Chiesa ortodossa|Chiese ortodosse]]
}}
 
== Biografia ==
Nulla è conosciuto della sua giovinezza, tranne che era romano e che il nome di suo padre era Prisco. Si dice che abbia vissuto per un certo periodo a [[Milano]] con [[sant'Ambrogio]]; comunque, la prima notizia conosciuta che lo riguarda si trova in un documento di [[papa Innocenzo I]] risalente al [[416]], dove viene individuato come Celestino il [[Diacono]]. Nel [[418]], a dimostrazione del suo crescente prestigio, [[sant'Agostino d'Ippona]], suo caro amico, gli scrisse una lettera (''Epist.'' LXII) con un linguaggio molto reverente.
=== Il soglio pontificio ===
Celestino succedette a [[papa Bonifacio I]] il 10 settembre 422 (secondo [[Louis-Sébastien Le Nain de Tillemont|Tillemont]], sebbene i [[Jean Bolland|Bollandisti]] sostengano che la data esatta sia il 3 novembre) e morì, presumibilmente, il 2726 luglio 432, dopo aver regnato per nove anni, dieci mesi, e diciassettesedici giorni. Nonostante i tempi turbolenti che correvano a [[Roma]], fu eletto senza alcuna opposizione, come si evince da una lettera di Sant'Agostino (''Epist.'' CCLXI), scrittagli poco dopo la sua elevazione, nella quale il grande [[Dottore della Chiesa|dottore]] invocava il suo aiuto per ricomporre la sua disputa con Antonio, [[vescovo]] di Fessula in [[Africa (provincia romana)|Africa]].
 
Sembra che Celestino e Agostino fossero legati da una forte amicizia e che, per tale motivo, dopo la morte di quest'ultimo nel [[430]], Celestino scrisse una lunga lettera ai vescovi di [[Gallia]] sulla santità, la cultura e lo zelo del santo nella quale vietava tutti gli attacchi alla sua memoria da parte dei [[Semipelagianesimo|Semipelagiani]] che, sotto la guida di [[Giovanni Cassiano]], stavano iniziando a guadagnare sempre più influenza.