Scipio Slataper: differenze tra le versioni

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Nel [[1899]] entrò al [[Liceo ginnasio statale Dante Alighieri|liceo "Dante"]] dove ebbe come insegnante di latino [[Guido Costantini]] e di tedesco [[Emilio Bidoli]]. A causa di una malattia nervosa, dovette lasciare la scuola nel [[1903]] e trascorse un periodo sul [[Carso]] per curarsi; conseguì il diploma nel [[1908]]<ref name=dbi/>.
 
Si trasferì a [[Firenze]] per studiare<ref>come altri intellettuali triestini, quali [[Giorgio Fano]], [[Biagio Marin]], [[Giani Stuparich]], [[Virgilio Giotti]] e [[Umberto Saba]], più o meno nello stesso periodo.</ref>; qui si laureò in Lettere, con una tesi su [[Henrik Ibsen|Ibsen]]. Nel gennaio del [[1909]] incontrò a Trieste Anna PullitzerPulitzer, giovane con cui ebbe una relazione intensa quanto tormentata, conclusasi tragicamente col suo suicidio nel maggio dell'anno seguente. Sconvolto dall'avvenimento si ritirò in solitudine in una piccola abitazione sull'altopiano di Occisla dove iniziò a scrivere ''[[Il mio Carso]]'', che, pubblicato nel 1912, resterà il suo unico romanzo. Tornato a Trieste, nel settembre 1913 sposò Luisa Carniel, detta Gigetta, da cui ebbe un figlio cui fu dato il medesimo nome di [[Scipio Secondo Slataper|Scipio]] e che, arruolato tra gli alpini della [[Brigata alpina "Julia"|Divisione Julia]], rimase disperso in Russia durante la [[Seconda battaglia difensiva del Don|ritirata (1942-1943)]] e isignito di [[medaglia d'oro al valor militare]] <ref> {{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=45658|titolo=Medaglia d'oro al valor militare|accesso=22 aprile 2015}}</ref>.
 
Pur essendo stato inizialmente molto critico nei confronti delle tesi [[irredentismo|irredentiste]], allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] si arruolò volontario, come molti altri triestini, insieme col fratello Guido nel [[Regio Esercito|Regio Esercito italiano]], raggiungendo il grado di [[sottotenente]] di [[Fanteria]] nel [[1º Reggimento Fanteria "San Giusto"|1º Reggimento "Re"]]; morì al fronte combattendo sul [[Battaglia del Podgora|monte Podgora]] (toponimo sloveno della località ''Piedimonte del Calvario'', ora nel comune di [[Gorizia]])<ref>{{cita web|url=http://www.itinerarigrandeguerra.it/Tomba-Di-Scipio-Slataper-Monte-Calvario-Gorizia|titolo=Tomba di Scipio Slataper|sito=Itinerari della Grande Guerra|accesso=13 luglio 2014}}</ref>; per il suo coraggio gli fu concessa la [[medaglia d'argento al valor militare]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilterritorio.ccm.it/index_.php|titolo=Da Vivante a Timeus : ideologie e identità a confronto nel tramonto di un'epoca, Fabio Todero|editore=Il territorio, semestrale di storia, memoria, cultura, fotografia, ambiente, n. 10, novembre 1998|accesso=13 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141130011948/http://www.ilterritorio.ccm.it/index_.php|dataarchivio=30 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref> alla memoria.