Elisabetta d'Asburgo: differenze tra le versioni
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|FineIncipit = era la moglie del re [[Casimiro IV di Polonia]]<ref name="Brzezińska">{{
}}
== Biografia ==
===Infanzia tumultuosa===
Elisabetta era la figlia dell'imperatore [[Alberto II d'Asburgo|Alberto II]]<ref name="Brzezińska"/>, e di sua moglie, [[Elisabetta di Lussemburgo]], figlia dell'imperatore [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]]. La data esatta della sua nascita è sconosciuta, anche se si ipotizza che fosse tra il [[1436]] e l'inizio del [[1439]]<ref name="Duczmal">{{
I primi anni di vita di Elisabetta furono caratterizzati da disordini politici. Dopo la morte dell'imperatore Sigismondo nel dicembre del [[1437]], il padre di Elisabetta fu incoronato re di [[Ungheria]] e [[Boemia]]. I diplomatici polacchi continuarono a perseguire il piano per un matrimonio tra Casimiro ed Elisabetta, che avrebbe portato la [[Boemia]] in dote. Alberto II ricevette freddamente i diplomatici perché non aveva intenzione di cedere le sue pretese alla [[Boemia]]<ref name="Duczmal1">{{
Suo padre morì nell'ottobre del [[1439]] dopo una breve campagna contro l'[[Impero ottomano]]<ref name="Duczmal"/>. La sua vedova, incinta, si considerava l'unica erede legittima dell'imperatore Sigismondo e combatté per incoronare suo figlio [[Ladislao il Postumo]] come [[re d'Ungheria]], mentre i nobili ungheresi scelsero il re polacco [[Ladislao III di Polonia|Władysław III]]<ref name="Duczmal3">{{
===Alla corte imperiale===
Elisabetta e Ladislao furono inizialmente messi sotto la tutela di Anna von Pottendorf al [[castello di Forchtenstein]]<ref name="Duczmal4"/>. Quando la regina Elisabetta morì nel dicembre del [[1442]], l'imperatore Federico III continuò a prendersi cura degli orfani che passarono la maggior parte del tempo a [[Graz]] e a [[Wiener Neustadt]]. L'opposizione accusò l'imperatore di trascurare i bambini, ma potrebbe essere solo una propaganda politica<ref name="Duczmal4"/>. L'imperatore Federico III era noto per essere emotivamente distante e frugale, ma fornì anche a entrambi i bambini una buona educazione. Enea Silvio Piccolomini, segretario dell'imperatore e futuro [[papa Pio II]], scrisse il ''De liberorum educatione'' come manuale per educare i bambini<ref name="Duczmal6">{{
Uno studio del [[1973]] sui resti di Elisabetta rivelò che molto probabilmente aveva la [[Malattia di Pott|tubercolosi spinale]] in giovane età<ref name="Duczmal7">{{
Nel [[1447]], Federico III propose di sposare Elisabetta a [[Carlo I di Borgogna|Carlo]], figlio di [[Filippo il Buono]], [[duca di Borgogna]]. Filippo aveva acquistato il [[Lussemburgo]] da [[Elisabetta di Lussemburgo|Elisabetta di Boemia]]. Federico III offrì 70.000 ducati, come dote di Elisabetta, in cambio del [[Lussemburgo]], ma Filippo chiese 120.000 ducati e le trattative caddero<ref name="Duczmal5"/>. Per ragioni sconosciute, il matrimonio programmato da Elisabetta a Federico di Sassonia, negoziato da sua madre, la Regina Elisabetta, non avvenne nonostante un trattato di matrimonio firmato nel luglio del [[1450]]<ref name="Duczmal5"/>.
Dopo la morte di [[Ladislao III di Polonia]] nella [[battaglia di Varna]] nel [[1444]], i nobili ungheresi riconobbero il loro re, [[Ladislao il Postumo]], il fratello di Elisabetta<ref name="Duczmal6"/>. Tuttavia, l'imperatore rifiutò di permettere a Ladislao di lasciare la sua corte. Le ambizioni politiche di [[Ulrico II di Cilli|Ulrico II, conte di Celje]], cugino della regina Elisabetta, lo portarono a chiedere la liberazione dei bambini e metterli sotto la sua custodia. Nel dicembre del [[1451]], quando l'Imperatore viaggiò a [[Roma]] per essere ufficialmente incoronato [[imperatore del Sacro Romano Impero]], prese con sé Ladislao ma lasciò Elisabetta a [[Vienna]]<ref name="Duczmal6"/>. I nobili austriaci si ribellarono contro Federico III e trasferirono Elisabetta alle cure di Ulrico. Elisabetta fece un appello pubblico in lacrime in una piazza della città chiedendo aiuto a lei e a suo fratello, trascurato e tenuto prigioniero dall'Imperatore<ref name="Duczmal9">{{
[[File:Giovanni da Capistrano and Polish King Casimir IV Jagiellon.PNG|thumb|Elisabetta e Casimiro IV che incontrano [[Giovanni da Capestrano]]]]
==Matrimonio==
===Regina di Polonia===
Nell'agosto del [[1452]], preparandosi per la [[Guerra dei tredici anni]] (1454-66) con i [[Cavalieri Teutonici]], i polacchi inviarono un'ambasciata a [[Vienna]] per negoziare nuovamente il matrimonio tra Elisabetta e l'attuale re [[Casimiro IV di Polonia]]<ref name="Duczmal11">{{
La sua dote non fu pagata immediatamente e questo le diede un pretesto per rivendicare le corone ungheresi e boeme<ref name="Duczmal13">{{
Elisabetta arrivò in [[Polonia]] nel febbraio del [[1454]] con un seguito di novecento cavalieri<ref name="Duczmal12"/>. Secondo quanto riferito, Casimiro fu informato che Elisabetta non era una donna attraente e stava riconsiderando il matrimonio, ma si inchinò alla pressione della sua corte<ref name="Duczmal15">{{
Ella diede al marito 13 figli e passò alla storia con gli appellativi di "Madre degli Jagelloni" e "Madre di Re":
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* Elżbieta (Elisabetta III) (1482–1517), sposò [[Federico II di Legnica|Federico II, duca di Legnica e Brieg]].
Elisabetta ebbe influenza su suo marito, ma non svolse un ruolo politico<ref name="Duczmal16">{{
===Lotta per l'Ungheria e la Boemia===
Dopo la morte, nel [[1457]], del fratello senza figli di Elisabetta, il re [[Ladislao il Postumo]], lei e la sua famiglia iniziarono ad avanzare le loro pretese sui troni di [[Boemia]] e [[Ungheria]]<ref name="Duczmal13"/>. I polacchi sostenevano che dal momento che la dote di Elisabetta non era stata pagata, avevano il diritto su quelle terre. Tuttavia, la [[Bolla d'oro]] del [[1356]] non riconosceva i diritti di successione delle donne e i nobili ungheresi e boemi consideravano la loro monarchia elettiva, non ereditaria<ref name="Duczmal13"/>. Pertanto, elessero [[Mattia Corvino]] e [[Giorgio di Poděbrady]]. Poiché la [[Polonia]] era impegnata nella [[guerra dei tredici anni]], il re Casimiro IV non poté far valere le pretese di Elisabetta. Nel [[1466]], il vescovo Rudolf di Rüdesheim informò Elisabetta che [[papa Paolo II]] considerava [[Giorgio di Poděbrady]] un eretico ed Elisabetta erede legittima al trono di Boemia<ref name="Duczmal17">{{
Un nuovo capitolo nella lotta di Elisabetta per la sua eredità iniziò con la morte di Poděbrady nel [[1471]] e il figlio di Elisabetta [[Vladislao II di Boemia|Vladislao II]] divenne [[re di Boemia]]<ref name="Duczmal18"/>. Allo stesso tempo un gruppo di nobili della Boemia cattolica sostenevano Corvino invece di Vladislao II. A sua volta, un gruppo di nobili ungheresi cospirò contro Corvino e invitò il re polacco a rovesciarlo. Con la [[Boemia]] nelle mani di Vladislao, il re Casimiro IV decise di installare suo figlio, il futuro [[San Casimiro]], in [[Ungheria]]. L'esercito polacco invase l'[[Ungheria]], ma l'esercito fu mal fornito e la breve campagna ungherese non ebbe successo<ref name="Duczmal19">{{
Dopo la morte di Corvino nell'aprile del [[1490]], Casimiro ed Elisabetta sostennero il loro figlio [[Giovanni I Alberto di Polonia|Giovanni I Alberto]] come re d'[[Ungheria]]<ref name="Duczmal20">{{
==Regina madre==
Casimiro IV morì il 7 giugno [[1492]]. Gli storici dell'arte credono che lei abbia ingaggiato l'artista [[Veit Stoss]] per creare la tomba di Casimiro e l'effigie giacente<ref name="Duczmal20"/>. Il trono lituano era già stato assicurato ad [[Alessandro Jagellone|Alessandro]]. Elisabetta intraprese azioni decisive per assicurare il trono polacco al suo figlio prediletto Giovanni Alberto<ref name="Duczmal20"/>. Ancora più importante, prese in prestito 5.675 fiorini dalla famiglia delle banche Fischel e ingaggiò un gruppo di soldati ungheresi. Questi soldati, guidati dal figlio di Elisabetta, [[Fryderyk Jagiellończyk|Fryderyk]], marciarono fino a [[Piotrków Trybunalski]], dove i nobili polacchi eleggevano Giovanni Alberto come loro re il 27 agosto<ref name="Duczmal21">{{
Vedova, Elisabetta condusse una vita sedentaria a [[Cracovia]] in compagnia delle sue figlie più giovani<ref name="Duczmal21"/>. La sua unica mossa politica conosciuta durante il regno di Giovanni Alberto era chiedere al re di sostenere [[Federico di Sassonia]] nella sua ricerca del titolo di Gran Maestro dei [[Cavalieri Teutonici]]<ref name="Duczmal21"/>. Tuttavia, ha continuato a svolgere un ruolo attivo nelle questioni familiari. All'inizio del [[1495]], si recò a [[Vilnius]] per assistere alle nozze di suo figlio Alessandro e [[Elena di Mosca]]. Elisabetta voleva convincere Elena a convertirsi al cattolicesimo e ottenere una posizione per suo figlio [[Sigismondo I Jagellone|Zygmunt]]<ref name="Duczmal21"/>. Ha fallito in entrambi i casi e forse a causa di questo che rimase passiva quando ricevette la notizia della morte di Giovanni Alberto, e non sostenne Alessandro come candidato al trono polacco<ref name="Duczmal22">{{
==Morte==
Nel [[1496]], ha organizzato il matrimonio di [[Barbara Jagellona|Barbara]] con [[Giorgio di Sassonia (1471-1539)|Giorgio, duca di Sassonia]].
Nel [[1503]], finanziò una cappella all'interno della [[Cattedrale del Wawel]] per ospitare la tomba di suo figlio Giovanni Alberto a opera di [[Francesco Fiorentino]]. Elisabetta si oppose al matrimonio della figlia minore Elisabetta con [[Bogdan III di Moldavia|Bogdan III, Voivoda di Moldavia]]. Invece, nel [[1504]] e nel [[1505]], Elisabetta assegnò le sue terre e il suo reddito per assicurare l'indipendenza finanziaria alla figlia.
Elisabetta si ammalò nel [[1505]]. Morì il 30 agosto [[1505]]. Fu sepolta il 21 settembre nella [[Cattedrale del Wawel]] accanto al marito e alle due figlie<ref name="Duczmal7"/>.
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== Bibliografia ==
* {{de}} Constantin Wurzbach, ''Biographisches Lexikon des Kaisertums Österreich'', Vienna, 1860, Vol. VI, p. 167 [http://www.literature.at/webinterface/library/ALO-BOOK_V01?objid=11804&page=175&zoom=3&ocr= (versione online)]
*{{Cita libro|url=https://books.google.ca/books?id=rbWZAgg9a5EC&pg=PA190 |capitolo=Female Control of Dynastic Politics |nome=Anna |cognome=Brzezińska |editore=Central European University Press |titolo=The Man of Many Devices, who Wandered Full Many Ways |anno=1999 |accesso=25 ottobre 2012 |curatore=Balázs Nagy |curatore2=János M. Bak |curatore3=Marcell Sebők |isbn=963911667X|cid=Brzezińska, 1999}}
* {{Cita libro|cognome=Duczmal |nome=Małgorzata |titolo=Jogailaičiai |città=Vilnius |anno=2012 |editore=[[Mokslo ir enciklopedijų leidybos centras]] |isbn=978-5-420-01703-6 |lingua= lt |altri=translated by Birutė Mikalonienė and Vyturys Jarutis|cid=Duczmal, 2012}}
* {{Cita libro|cognome=Putnam |nome=Ruth |titolo=Luxemburg and Her Neighbours: A Record of the Political Fortunes of the Present Grand Duchy from the Eve of the French Revolution to the Great War, with a Preliminary Sketch of Events from 963 to 1780 |url=https://books.google.com/books?id=u5svAAAAYAAJ&pg=PA53 |editore=G. P. Putnam's Sons |anno=1918 |cid=Putnam, 1918}}
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