Fiere di Modugno: differenze tra le versioni
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Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] si ebbero in tutta [[Italia]] una serie di sconvolgimenti politici, militari ed economici. I traffici commerciali si fecero più rari, ma non svanirono del tutto, concentrandosi soprattutto sulle grandi direttrici tracciate all'epoca dell'[[Impero Romano|Impero]]. Modugno, trovandosi sulla [[via Traiana]], fu uno di quei luoghi di transito dei mercanti. In occasioni speciali, come le [[ricorrenze religiose]], i mercanti si riunivano nel paese per periodi di tempo che potevano durare da tre a cinquanta giorno, dando vita ai grandi mercati che presero il nome di fiere.
I mercanti del [[medioevo]], dovevano sfidare diversi pericoli nel loro mestiere: dal percorrere vie di comunicazione in abbandono, alle rapine dei briganti, ai soprusi dei signori locali che imponevano ogni sorta di tasse. La Chiesa modugnese dovette intervenire in protezione di questi mercanti favorendo l'istituzione di un mercato domenicale nella piazza principale del paese ([[Piazza del Popolo (Modugno)|Piazza del Popolo]]) davanti al [[sagrato]] della
Allo scopo di mantenere l'[[ordine pubblico]], controllare la correttezza dei rapporti commerciale e lo sviluppo del mercato venne istituita un'apposita [[magistratura]]: il [[mastromercato]].
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Nella prima metà del XVI secolo, sotto il Ducato di [[Bona Sforza]], alla quale viene attribuito il merito di aver dato un forte impulso al miglioramento economico della cittadina di Modugno, fu dalla stessa concessa la creazione di un pubblico mercato da tenersi per otto giorni nel mese di novembre di ogni anno (la futura Fiera del Crocifisso) ed i cui proventi andavano in parte a favore della chiesa di Sant'Eligio (ora [[chiesa di San Giuseppe delle Monacelle]]). <ref>Domenico Mele di Gaetano, “Annuario Storico-Statistico-Commerciale idiBari e Provincia”, 1882-83 Anno secondo di pubblicazione,Stabilimenmto Tipografico F.Petruzzelli & F.,Bari 1883, pp. 239-240 </ref>
Il 13 novembre del [[1622]] la caduta di un fulmine sulla [[Chiesa di Maria Santissima Annunziata (Modugno)|chiesa di Maria Santissima Annunziata]] provocò la morte di diversi sacerdoti e bruciò l'asta della croce, lasciando però intatto il Cristo: l'evento fu considerato miracoloso. Per celebrare questo evento fu istituita la Fiera del Crocifisso, che durava otto giorni tra la seconda e la terza domenica di novembre. Alla Fiera si accompagnava una celebrazione religiosa di analoga durata. A partire dal 1656 la Fiera acquisì una forte importanza per la popolazione in quanto quell'anno Modugno fu colpito dalla peste, ma la pandemia si avviò al termine proprio nei primi giorni di novembre, poco prima dell'inizio della Fiera del Crocifisso.<ref> Vitangelo Maffei Senior – “Racconto della peste nella città di Modugno, sua origine, governo, medicina, purificazione, ecc.,” in “Modugno nell'Età Moderna”, Raffaele Macina ,1993, pp.46-59. </ref>, anche se solo il 15 febbraio 1657 fu il “Primo giorno di salute” di Modugno. <Ref> Raffaele Macina, “ACCADDE A MODUGNO NEL FEBBRAIO DEL...” (dall’Agenda storica modugnese, pubblicata da “Nuovi Orientamenti” nel 2001) </ref>
Nei primi anni del Settecento, con la sostituzione, nel [[Regno di Napoli]] del dominio austriaco al Vicereame spagnolo, l'imperatore d'Austria [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]], per intercessione del modugnese Conte [[Rocco Stella]], confermò la Fiera. Nel [[1792]] venne estesa anche alla Fiera del Crocifisso l'esenzione dei dazi che era tradizionalmente concessa al mercato domenicale.
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