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Venuto a conoscenza del tutto casualmente d'esser stato ritradito appena prima del giorno delle proprie nozze, Roberto, davanti all'altare dove si stanno celebrando in successione i matrimoni di tutte le coppie accorse per l'occasione, risponde plaetealmente di "no" alla domanda del prete, per poi sbottare in un violento sfogo nei confronti della ragazza. Prelevato a forza dai militi presenti, viene arruolato da "volontario" per la [[guerra d'Etiopia]] dietro interessamento di Bruno. Marcella si ritrova cosí a far la concubina di Bruno che, disattendendo con sua profonda sorpresa ed amarezza le sue promesse, l'avvia invece alla carriera di prostituta nel bordello gestito dalla madre, dove però ha modo d'aprirsi un piccolo spiraglio nel mondo della musica grazie a Gondrano Rossi, compositore dalle bizzarre perversioni sessuali infantiliste, suo cliente abituale. In seguito poi ad un incontro casuale, concede i suoi favori a [[Benito Mussolini]] in persona, che la inserisce nel mondo del cinema, tra stuoli di personaggi servili. Il [[Duce]] si occupa successivamente anche di Roberto, arruolandolo - nuovamente "volontario" - per la [[guerra civile spagnola]] in appoggio all'esercito franchista.
 
La ragazza conosce un facile successo, con il nome d'arte di Alba Doris, ed instaura una relazione abbastanza stabile col divo cocainomane Franco D'Enza, col quale diviene uno dei volti più noti del cinema italiano. Dopo il [[Caduta del fascismo|25 luglio 1943]], con il crollo del fascismo, perde fama e soldi, quindi decide di tornare nella natia [[Conegliano]], nel [[Provincia di Treviso|trevigiano]], con un avventuroso viaggio attraverso l'Italia affiancoa fianco del losco contrabbandiere e delatore di ebrei gobbo Adelmo, prostituendosi di volta in volta per sopperire ad ogni necessità materiale. Nel tragitto s'imbatte anche nel suo vecchio compagno di vita e carriera Franco, adesso scritturato per girare filmini di propaganda bellica per conto della [[Repubblica di Salò]], ormai minato nel fisico e nella mente dalla sua dipendenza, e che poco dopo perirà per crepacuore dopo essersi imbattuto in dei [[partigiano|partigiani]] che, un po' per scherzo, gli stavano imbastendo sul momento un processo sommario per [[collaborazionismo]]. Giunta finalmente a casa, non riceve però l'accoglienza che s'aspettava poiché i genitori, avendola creduta ormai ricca e realizzata, non appena capiscono che ha perso tutto la cacciano senza troppe cerimonie, ritenendola soltanto un'altra bocca da sfamare.
 
Dopo la guerra, Marcella riesce però a rimettersi in sesto, procurandosi un marito [[Svizzera tedesca|svizzero-tedesco]] bello e benestante, produttore di cioccolato. Intanto Roberto, dopo aver militato in tutte le spaventose guerre del Ventennio, è creduto morto in [[Unione Sovietica]] durante la [[Campagna italiana di Russia|campagna di Russia]] e, approfittando di un viaggio del coniuge in questo paese per lavoro, Marcella chiede di accompagnarlo per cercare il cimitero dell'antico innamorato e renderne cosí omaggio alla sua tomba. Il contadino a cui l'autista dei due chiede informazioni sulla strada per il cimitero è proprio un irriconoscibile Roberto, accasatosi in una Russia forse più ospitale, con moglie e figli. Roberto dà all'autista le indicazioni richieste e, mentre Marcella ed il marito si allontanano senza averlo riconosciuto, ritorna serenamente alla propria vita.