Cagots: differenze tra le versioni
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==Etimologia del nome==
A seconda dei luoghi e dell'epoca i Cagots furono chiamati anche ''Chrestians'' o ''Crestias'' (prima del XVI secolo), ''Gézitans'' (a partire dal XVI secolo), ''Gahets'' ([[Bordeaux]], Agenais, ''[[Landes de Gascogne]]''), ''Agots'' Paesi Baschi<ref>{{Cita libro|autore=Paola Antolini|titolo=Los Agotes. Historia de una exclusión|anno=1995|editore=|città=|lingua=es|ISBN=}}</ref>, ''Capots'' (Armagnac).
Un altro nome loro riservato era «Crestias», «Chrestia» o «Christianus», sinonimo in [[Béarn|bearnese]] di «lebbroso»<ref>{{Cita web|url=http://www.cnrtl.fr/etymologie/cagot|titolo=CAGOT : Etymologie de CAGOT
Il termine ''Chrestians'' indicava i cristiani ''ariani'', di [[Arianesimo|religione ariana]], adottata dai [[Longobardi]], dai [[Visigoti]] e dagli [[Ostrogoti]]. Nei testi antichi, ''christianus'' è indissociabile da ''lebbroso'' e spesso utilizzato al suo posto.
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Sono state date le spiegazioni più disparate sulle loro origini. È comunque verosimile che nel corso dei secoli si siano mescolate differenti popolazioni. Le loro origini sono probabilmente numerose come i nomi loro attribuiti, ciascuno dei quali ha una spiegazione diversa. Si è parlato di Visigoti sconfitti dai Franchi, oppure di musulmani che avevano trovato rifugio nelle vallate pirenaiche durante la [[Riconquista]] della Spagna ad opera dei [[re cattolici]], di musulmani sconfitti al momento dei loro raid in Francia nell'[[VIII secolo]]<ref>{{Cita libro|autore=Claude Larronde|titolo=Vic-Bigorre et son patrimoine|anno=1998|editore=Société académique des Hautes-Pyrénées|città=|p=|pp=|citazione=Il s'agit de descendants de Sarrasins qui restèrent en Gascogne après que Charles Martel eut défait Abdel-Rahman. Ils se convertirent et devinrent chrétiens.|ISBN=}}</ref> o fatti prigionieri al momento della Riconquista, di ebrei, di [[Catarismo|Catari]], di gitani, di lebbrosi o di ogni altro tipo di escluso dalla società (vagabondi, senza terra, figli cadetti, banditi, ecc.). È possibile che i primi Cagots siano stati i discendenti di un popolo sconfitto o da fuggiaschi che trovarono rifugio fuori delle città nelle sole comunità in cui erano certi che nessuno avrebbe osato cercarli: quelle dei lebbrosi.
L'origine catara è sostenuta dalla supplica del 1514 al [[papa Leone X]] poiché i Cagots chiedono di essere perdonati e di rientrare nei loro diritti poiché «i loro antenati avevano prestato man forte a [[Raimondo II di Tolosa|Raimondo di Tolosa]] nella sua rivolta contro la Chiesa di Roma»<ref>{{Cita libro|autore=Loubès, G.|titolo=L'énigme des cagots|anno=1998|editore=éditions Sud Ouest|città=|p=26|ISBN=2879012775}}</ref>. Usano il termine « crestians », che evoca il nome che i Catari davano a loro stessi: « bons crestians »<ref>{{Cita libro|autore=Lafont, R., Duvernoy, J., Roquebert, M., Labal, P.|titolo=Les Cathares en Occitanie|anno=1982|editore=Fayard|città=|p=7|ISBN=}}</ref>. Quest'ipotesi è respinta da alcuni storici che notano che i Catari non sono comparsi prima del XII secolo e che erano assenti dalla Guascogna<ref>{{Cita web|url=https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Revue_des_Deux_Mondes_-_1868_-_tome_74.djvu/595|titolo=L’Israël des Alpes ou les Vaudois du Piémont. — II. — La Croisade albigeoise et la dispersion|cognome=Hudry-Menos
Secondo Alain Guerriau, ricercatore del CNRS, la riorganizzazione della società feudale nel sud-est della Francia nei secoli XII e XIII, ha creato, in un contesto economico e politico consolidato, una categoria di esclusi (figli cadetti, senza terra) che ne vivevano ai margini. Si sarebbe quindi creata un amalgama tra questi e i lebbrosi, che nella stessa epoca vivevano ai margini della società. In seguito, quando fu dimenticata la loro origine, i fantasmi di ciascuna epoca prestarono loro differenti storie.
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Sui Cagots pesarono numerose prescrizioni, alcune solo in forma orale, ma altre trascritte nei «fors» (leggi) di Navarra e del Béarn del XII e XIII secolo.
Essi dovevano portare un segno distintivo, generalmente una zampa d'oca ritagliata da una stoffa rossa e cucita sulle vesti (a [[Marmande]] nel 1396, il regolamento precisa che i Gahets dovranno portare, cucito sulla loro biancheria, sul lato sinistro, un segno di stoffa rosso, lungo una mano e largo tre dita)<ref>{{Cita libro|nome=Ulysse|cognome=Robert|titolo=Les signes d'infamie au moyen âge : Juifs, Sarrasins, hérétiques, lépreux, cagots et filles publiques / par M. Ulysse Robert,...|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5788890j|accesso=
Vivendo come proscritti pesavano su loro un gran numero di interdizioni dettate dalla superstizione: alcuni mestieri erano loro vietati, generalmente tutti quelli che avevano relazione con elementi ritenuti capaci di trasmettere la lebbra, come la terra, il fuoco e l'acqua (che dovevano attingere a fontane loro riservate). Non erano quindi mai coltivatori. Egualmente erano loro vietati i mestieri che avevano rapporti con l'alimentazione. Non dovevano portare alcun oggetto tagliente, quindi né armi né coltelli, ma curiosamente li si trova a esercitare professioni come il chirurgo e gli si riconoscono volentieri doti di guaritori. Le donne erano spesso ostetriche; fino al XV secolo le donne Cagots ebbero addirittura l'esclusiva di tali attività. Essi erano invece autorizzati a maneggiare il legno, per cui erano frequentemente carpentieri o muratori, taglialegna o bottai. Se gli strumenti di tortura erano di legno, cosa frequente nei paesi e nei villaggi, potevano essere boia o falegnami, costruttori di bare o affossatori, funzioni che certo non miglioravano la loro immagine, né per conseguenza la loro sorte. Le professioni che esercitarono più spesso furono quelle di intrecciatori di vimini, di cordai e di tessitori. Pagati in natura, non ricevevano salario e costituivano quindi una manodopera a buon mercato. Furono, di conseguenza, esentati dalle imposte, almeno fino al regno di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]], quando nel Béarn contavano 2500 anime<ref name=":0" />. Essi riscattarono allora, con lo strumento finanziario che compensava le imposte a cui erano stati esentati, il loro «affrancamento» per decreto reale.
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Si valuta che nel XVI secolo essi rappresentassero circa il dieci per cento della popolazione locale. A partire da questa epoca, anche se le interdizioni rimanevano, l'isolamento iniziò a diminuire; nel corso dei secoli successivi, essi cominciarono un po' alla volta ad integrarsi nella popolazione al punto che i loro nomi di famiglia, ormai inseriti nei registri dello stato civile, non si distinsero più dalle famiglie non Cagots della stessa parrocchia e con lo stesso cognome. In effetti, la maggior parte delle famiglie del sud ovest della Francia e del corrispondente versante spagnolo dei Pirenei contano almeno un antenato Cagot.
È la [[rivoluzione francese]] che permette loro di divenire cittadini a tutti gli effetti, così come gli ebrei e i protestanti<ref>{{Cita web|url=http://archives.gironde.fr/ead/frame.asp?chemin=/ead/xml/Archives_anciennes&fichier=FRAD033_NUMIR01_C_T2.xml|titolo=Inventaire des archives de la série C|sito=archives.gironde.fr|editore=[http://archives.gironde.fr/ Archives départementales de la Gironde]|accesso=
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://dzt-isto.chez-alice.fr/14_gezit.htm|titolo=Les Cagots de Doazit en Chalosse}}
▲{{portale|Francia|Medioevo|Spagna}}
[[Categoria:Storia della Francia]]
[[Categoria:Storia della Spagna]]
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