Tommaso Verani: differenze tra le versioni
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Aveva ideato un sistema di archiviazione che chiamava ''Autobiografia'', catalogava e archiviava i documenti, seguendo una registrazione dove riportava la datazione con i giorni del calendario, il suo ultimo testo riporta, infatti, nell'ultima pagina la data del 6 marzo 1803. Si desume che lavorò fino agli ultimi suoi giorni essendo morì nel marzo del 1803<ref>{{cita libro|autore= AA.VV. G. Cantoni Alzati|titolo=Società, cultura, luoghi al tempo di Ambrogio da Calepio|editore= Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo – Studi|città=Bergamo|anno=2005}}</ref>.
Di particolare rilievo è il suo studio nel monastero di Bergamo dei due codici relativi
I suoi indici e i suoi Cataloghi sono una fonte primaria nella ricostruzione della storia dell'ordine degli agostiniani nei secoli, essendone il primo censore. Nel corso della sua vita venne accusato di essere avido. Sicuramente non eseguì il lavoro gratuitamente, ma ricopriva un ruolo che richiedeva l'acquisto di libri propri, oltre che le spese sostenute per i suoi numerosi spostamenti. Nella sua autobiografia risultano indicati anche i compensi ricevuti che non furono di elevato guadagno<ref>{{cita libro|autore=Giovanna Cantoni Alzati|titolo= L'ERUDITO TOMMASO VERANI E LA BIBLIOTECA AGOSTINIANA DI CREMA NEL SETTECENTO|città=Crema}}</ref>.
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