Città di transizione: differenze tra le versioni
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Uno degli studenti, Louise Rooney, ha poi ulteriormente sviluppato il concetto di città di transizione e lo ha presentato al consiglio comunale di [[Kinsale]], il quale con una storica decisione ha adottato il piano e lavora oggi alla propria [[indipendenza energetica]].
L'idea è stata poi riformulata ed espansa nel settembre 2006 per la città nativa di Hopkins, [[Totnes]], dove egli oggi vive. L'iniziativa ha avuto rapida diffusione e, a ottobre 2014, si segnalano oltre 2.000 comunità riconosciute ufficialmente da "Transition Network" in [[Regno Unito]], Irlanda, [[Australia]], [[Nuova Zelanda]] e [[Italia]].<ref name="affil"/><ref name="ilCambiamento.it">{{cita web|url=http://www.ilcambiamento.it/transition_town/transition_towns_2000.html|titolo=Transition Towns a quota 2000: «Ma è solo l’inizio»
In Italia esistono diverse Città di Transizione riconosciute ufficialmente da TN e coordinate in maniera molto soft da http://transitionitalia.it/, una delle prime è stata [[Monteveglio]], in [[provincia di Bologna]].<ref name=ita>{{cita web |url=https://www.transitionnetwork.org/initiatives/monteveglio-citt-di-transizione |titolo=Monteveglio Città di Transizione |accesso=4 aprile 2012 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120404204403/http://www.transitionnetwork.org/initiatives/monteveglio-citt-di-transizione |dataarchivio=4 aprile 2012 }}</ref><ref>
[https://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=105357292015553058209.00045c706ea6ca41f898f&ll=43.036776,8.789063&spn=19.643893,26.71875&z=5 Mappa delle città italiane di transizione]</ref>
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