Francesco Moranino: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
=== La militanza comunista e la Resistenza ===
Iscritto al [[Partito Comunista Italiano|Partito
Attorno al "Pisacane", e al suo successivo sviluppo, si formerà nel gennaio del [[1944]] la piccola Repubblica Partigiana di [[Postua]], una delle prime prove di autogoverno partigiano<ref>[http://images.ancr.to.it/f/Didattica/fi/filmarelastoria.pdf Il distaccamento ''Pisacane''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070210081219/http://images.ancr.to.it/f/Didattica/fi/filmarelastoria.pdf |data=10 febbraio 2007 }}</ref>. In seguito Moranino comandò la 50ª [[Brigate Garibaldi#Elenco Brigate Garibaldi|Brigata Garibaldi]] fino a che, con l'incarico prima di comandante e poi di commissario politico, fu destinato alla XII Divisione Garibaldi [[Pietro Pajetta]] (''Nedo'')<ref>[http://www.storia900bivc.it/pagine/resistenza/ffppbi.html Storia900]</ref>. Francesco Moranino era cugino di Luigi Moranino, che Francesco aveva introdotto giovanissimo nella lotta partigiana; Luigi Moranino, con il nome di battaglia "PIC", diverrà a sua volta vice commissario della 2ª Brigata Garibaldi "Ermanno Angiono" ("Pensiero")<ref>[http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria2/moranino184.html La vicenda di Ermanno Angiono (nome di battaglia "Pensiero") a cura di Luigi Moranino]</ref>. [[Anello Poma]]<ref>[http://www.anpi.it/uomini/poma.htm Anello Poma ANPI]</ref>, già miliziano antifascista in Spagna, riorganizzò la guerriglia partigiana nel Biellese fino ad assumere l'incarico di commissario politico del Comando Raggruppamento Divisioni Garibaldi del Biellese<ref>Così Poma descrive la situazione ed i motivi della scelta di comando del Distaccamento "Pisacane" che privilegiò Moranino [http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria2/poma181.html Parliamo dei primi distaccamenti garibaldini biellesi: il "Carlo Pisacane" di Anello Poma]</ref>. Essendo fino all'inizio del 1944 pochi gli uomini disponibili alla lotta partigiana, circa 200, [[Anello Poma]] indicò il metodo di scelta dei comandanti dei primi distaccamenti, i più difficili da strutturare, se non si voleva correre il pericolo che fossero repentinamente distrutti dai nazifascisti.
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