Guglielmo Ansaldi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque a Cervere (Mondovì) il 4 settembre 1771, figlio di Andrea e Clara Marin. Il 18 giugno 1793 fu nominato [[sottotenente]] della Milizia, e il 4 aprile 1794, fu volontario nel Reggimento provinciale del Monferrato, passando l'11 aprile 1795 in forza al Reggimento provinciale di Acqui. Partecipò alla campagna militare 1793-95 ([[guerra delle Alpi]]), e il 10 agosto 1800 fu tenente dei granatieri nel 3° Reggimento di Saluzzo. Durante l'occupazione francese al servizio del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] con il grado di capo battaglione, venendo decorato con l'onorificenza di Cavaliere della [[Legion d'onore]]. Dopo la [[restaurazione]] il 14 novembre 1814 divenne [[capitano]] nella Legione Reale Leggera, e il 1 febbraio 1816 entrò nella Legione Reale Piemontese. Il 6 giugno 1816 divenne Milite dell'[[Ordine militare di Savoia]], il 1 novembre di quell'anno [[maggiore]], e il 1 luglio 1817 maggiore d'ordinanza della [[Brigata Savoia]]. Insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] il 9 settembre 1819, fu promosso [[tenente colonnello]] il 17 luglio 1820.
Tenente-colonnello sabaudo, durante i [[moti del 1820-21]] prese la città di [[Alessandria]] e vi proclamò la [[Costituzione spagnola del 1812|costituzione spagnola]]. Poco dopo fu costretto a fuggire in [[Spagna]], ma nel [[1830]] si spostò in [[Francia]], dove visse fino al [[1842]], anno del suo rientro in patria.
Nel corso dei [[Moti del 1820-1821|Moti del 1821]] fu capo del moto costituzionale ad Alessandria e presidente della giunta di governo, il 25 marzo fu promosso da [[Santorre di Santarosa]] al grado di [[maggior generale]] e nominato comandante della Divisione militare della [[città]] dove proclamò la [[Costituzione spagnola del 1812|costituzione spagnola]]. Accusato dai soldati di viltà e inettitudine, fuggì in [[Spagna]], e il 19 luglio 1821 fu condannato a morte in quanto riconosciuto come uno dei capi della rivolta ad Alessandria. Isolato dagli altri esuli, nel 1823 venne preso [[prigioniero di guerra]] dai francesi e trasferito a [[Montpellier]]. Partecipò successivamente alle attività cospirative a Parigi, Lione e Clermont Ferrand (1839). Graziato da re [[Carlo Alberto di Savoia]] il 17 maggio 1842, rientrò in servizio nell'[[Armata Sarda]] come tenente colonnello. Il 16 maggio 1848 gli venne concessa da Carlo Alberto la pensione da colonnello]]. Si spense a Savigliano il 19 gennaio 1851.
All'Ansaldi è dedicata una via nel comune di [[Guidonia Montecelio]] (RM).
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=LegionCavaliere Honneur Chevalier ribbonBAR.svg
|nome_onorificenza=CavaliereMilite dell'Ordine dellamilitare Legion d'Onoredi Savoia
|collegamento_onorificenza=LegionOrdine d'Onoremilitare di Savoia
|motivazione=
|data=6 giugno 1816
|luogo=<small>(ritirata nel 1816)</small>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dellamilitare Legiondei d'OnoreSanti Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine militaredei diSanti SavoiaMaurizio e Lazzaro
|motivazione=
|luogo=
|luogo=1816 <small>(ritirata nel 1821, restituita nel 1848)</small>
}}
 
=== Onorificenze estere ===
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore (Primo Impero francese)
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|luogo=
}}
 
 
==Voci correlate==
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*[http://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmo-ansaldi_(Enciclopedia-Italiana)/ Guglielmo Ansaldi] nell'[[Enciclopedia Italiana]] ed. 1929
 
{{portale|biografie |guerra|guerre napoleoniche }}
 
[[Categoria:Cavalieri della Legion d'onore]]