Addaura: differenze tra le versioni
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=== Territorio ===
L'Addaura sorge nella costa [[Nord ovest|nord-occidentale]] del capoluogo siciliano, ai piedi del versante [[Nord|settentrionale]] del [[Monte Pellegrino]]. Si presenta come una ristretta fascia di terreno, chiusa tra una bassa [[scogliera]] bagnata dalle acque del [[Mar Tirreno]] e le erti pareti della montagna, tuttavia accessibili per mezzo di alcuni [[Valico|
Nella massiccia [[falesia]] del Monte Pellegrino, che sovrasta l'intero quartiere, si aprono diverse cavità originatesi per mezzo dell'[[erosione marina]] e che costituiscono un patrimonio di estrema rilevanza naturalistica e storica per via degli eccezionali ritrovamenti di carattere [[Paleontologia|paleontologico]] e [[Paletnologia|paletnologico]]. Di tale complesso cavernicolo, oggetto di ricerche già dalla seconda metà del [[XIX secolo]], si distinguono quattro grotte dette principali, che da oriente a occidente sono: la Grotta Perciata (o Grotta Addaura Grande), la Grotta Caprara, la Grotta dei Bovidi (o dell'Antro Nero) e la Grotta delle Incisioni.<ref>{{Cita web|url=http://www1.unipa.it/dipstdir/portale/ARTICOLI%20GIOVANNI/Addaura.pdf|titolo=Addaura|autore=Giovanni Purpura|p=176}}</ref> Alcune di esse (la Perciata e la Caprara) presentano [[Carsismo|fenomeni carsici]] interni che hanno creato cunicoli lunghi per centinaia di metri, pertanto sono dotate di articolati sviluppi interni e si distinguono per l'importanza [[Speleologia|speleologica]]<ref>{{Cita web|url=http://www.terraiblea.it/il-complesso-delle-grotte-dell-addaura.html|titolo=IL COMPLESSO DELLE GROTTE DELL'ADDAURA - BENVENUTO NELLA TERRA IBLEA|sito=www.terraiblea.it|accesso=2021-12-03}}</ref>.
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== Origine del nome ==
ll più antico documento in cui appare indicato il nome della località è una ''declaratio'' di [[Carlo I d'Angiò]] del 20 agosto [[1270]], in cui si fa riferimento al territorio con l'antico nome di ''Daura'', designandolo come zona di caccia riservata alla Regia Curia<ref>{{Cita web|url=http://www1.unipa.it/dipstdir/portale/ARTICOLI%20GIOVANNI/Addaura.pdf|titolo=Palermo e il mare: itinerario della memoria|autore=Giovanni Purpura|editore=Università degli Studi di Palermo|p=174}}</ref>. Come suggerito dagli studi dello storico Rosario La Duca, basandosi sull'''Evagrii Historia ecclesiastica'' di [[Henricus Valesius]], pubblicato nel [[1673]], il termine ''daura'' potrebbe essere una corruzione della parola greca ''làura'', che indica una comunità di religiosi che conducevano una vita solitaria in gruppi di celle formate da piccole capanne o grotte, separate le une dalle altre<ref name="Le grotte dimenticate dell'Addaura">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/09/03/le-grotte-dimenticate-delladdaura-sul-fondo-che-eremitiPalermo15.html|titolo=Le grotte dimenticate dell'Addaura sul fondo che abitavano i monaci eremiti|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-12-05}}</ref>. Il rinvenimento di frammenti [[Ceramica|ceramici]] di età [[Medioevo|medievale]] e [[Rinascimento|rinascimentale]] in numerose grotte e piccole cavità del fronte roccioso ai piedi del quale sorge la frazione, confermano che tale località abbia accolto in passato comunità di [[Eremita|eremiti]]: per tale motivo, risulta estremamente probabile che il toponimo ''Daura'' faccia riferimento all'ordine monacale diffuso quando la zona era ancora un [[feudo]] di proprietà della chiesa palermitana e che non derivi da ''laurus'' (''[[Laurus nobilis]]'', pianta dell'alloro) come suggerito da alcuni studiosi<ref>{{Cita web|url=https://www.palermoviva.it/via-giorno-via-addaura/|titolo=Via Addaura|autore=Samuele Schirò|lingua=it-IT|accesso=2021-12-05}}</ref>. In un [[atto notarile]] della fine del [[XVI secolo]], l'ex feudo o fondo è, infatti, denominato ''Alaura'', più tardi trasformato in ''Allaura'' e infine sicilianizzato in Addaura<ref
== Storia ==
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