Angerio da Sant'Eufemia: differenze tra le versioni
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Originario della Bretagna, inizialmente fu [[priore]] del [[monastero]] [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] di [[Sant'Eufemia Lamezia|Sant'Eufemia]] in [[Calabria]]. Nel [[1091]] venne chiamato da [[Ruggero I di Sicilia]] e da [[papa Urbano II]] per diventare [[abate]] del [[Monastero di San Nicolò l'Arena|monastero benedettino di Catania]] e vescovo della [[arcidiocesi di Catania|diocesi]]. Inoltre, Ruggero lo designò quale nuovo signore feudale con pieni poteri sull'intera popolazione di Catania e dei dintorni.
I [[feudalesimo|feudi]] governati da Angerio andavano da [[Piazza Armerina]] a [[Taormina]], da [[Enna]] a [[Mascali]]. Nel [[1094]] fu inaugurata la [[cattedrale di Sant'Agata]], simbolo del potere della chiesa sulla città. Ancora oggi i resti del presbiterio dell'antica chiesa sono visibili nella struttura attuale che è stata ricostruita dopo il [[Terremoto del Val di Noto del 1693|sisma del 1693]], completata solo nel [[1734]] da [[Gian Battista Vaccarini]] che ne disegnò la facciata<ref>Il resto dell'edificio è invece del [[Girolamo Palazzotto|Palazzotto]].</ref>. Nello stesso periodo, fu affidato ad Angerio il [[castello di Aci]],
Durante il suo [[Vescovo|episcopato]], nel [[1106]], [[Simone di Butera]] donò il [[cenobio]] della chiesa di [[Sant'Andrea]] a [[Piazza Armerina]] e un altare di [[sant'Agata]] che si trovava nella [[villa del Casale]] alla [[Basilica del Santo Sepolcro]] di [[Gerusalemme]]. Nella chiesa di Sant'Andrea Angerio fece erigere un [[altare]] a sant'Agata e vi collocò un dipinto della martire.
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