Libellus ad Leonem X: differenze tra le versioni
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Il '''Libellus ad Leonem X''' (''Libello a Leone X'') è un [[Pamphlet|memoriale]] che i nobili veneziani e monaci eremiti camaldolesi [[Tommaso Giustiniani]] († 1528) e [[Vincenzo Querini]] († 1514), amici dell’umanista e futuro cardinale [[Pietro Bembo]], indirizzarono nell’estate del 1513 al neoeletto Papa [[Papa Leone X|Leone X]], nel quale vengono presentati i mali della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] del tempo e l’esigenza di riforme per risolverli attraverso rinnovamenti strutturali.
Sul nuovo Pontefice, infatti, convergono le aspettative palingenetiche della Cristianità che attende un supremo pastore dedito alla pace e che dal [[Concilio Lateranense V]], aperto dal defunto Papa [[Papa Giulio II|Giulio II]], si auspica una riforma dei costumi della Chiesa alla quale occorre ormai fare fronte.
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