Monastero di Frauenberg: differenze tra le versioni
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Col tempo, la chiesa sul ''Bischofsberg'' divenne scomoda per la comunità di Fulda che decise di trasferire la chiesa parrocchiale al centro della città, tramutando la chiesa sul monte in un monastero filiazione dell'abbazia di Fulda. Venne così costituito un officio di prevostura che rimase in essere sino all'abolizione dell'abbazia territoriale di Fulda con la [[mediatizzazione]] del Sacro Romano Impero nel 1802. Poiché la chiesa era subordinata al patronato della Madonna, tra l'XI ed il XII secolo, essa divenne nota come ''Mons Sanctae Mariae'' ovvero ''Marienberg'' in tedesco, o alternativamente ''Frauenberg'' (monte della Signora) da cui appunto il nome attuale.
L'abate Ruggero II (1176–1177) fece rinnovare la chiesa durante il suo mandato, poiché la prevostura locale non disponeva di fondi sufficienti. Poiché l'approvvigionamento idrico per la chiesa sulla montagna era un grosso problema, l'abate Enrico VI di Hohenberg (1315–1353) costruì un pozzo che esiste ancora oggi. Durante il regno di Enrico si ebbe inoltre la prima devastazione sul monte di Frauenberg, quando l'abate decise di schierarsi con papa [[Giovanni XXII]] contro il futuro imperatore [[Ludovico IV del Sacro Romano Impero]]. Le truppe imperiali bruciarono completamente il monastero di Frauenberg nel 1327. Per ripagarlo dei danni subiti, il papa assegnò anche la parrocchia di Salzschlirf sotto la gestione del
Dopo le riparazioni necessarie, il monastero di Frauenberg venne nuovamente attaccato dai cittadini nel 1331 poiché l'abate Enrico che si nascondeva in loco ed ancora una volta il complesso venne dato alle fiamme. Enrico riuscì ad ogni modo a reprimere la rivolta, ricostruì il monastero di Frauenberg ma questa volta lo fece fortificare. Dopo questi tempi burrascosi, la calma tornò a regnare sul monastero per i successivi 200 anni. Le terre e la struttura del monastero vennero coinvolti nel [[1525]] nelle [[Guerra dei contadini tedeschi|guerre contadine in Germania]], investendo anche il resto delle terre dell'[[abbazia di Fulda]]. Il martedì dopo Pasqua, gli insorti distrussero tutti gli oggetti nel monastero e nella chiesa e poi diedero fuoco agli edifici per la terza volta nella sua storia. I monaci benedettini fuggirono dalla montagna. Il langravio [[Filippo d'Assia]] venne in soccorso degli abati, liberando il monastero dalla presenza dei ribelli. Tuttavia, della struttura non rimasero altro che delle rovine e i benedettini decisero di non tornare.
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