Papa Gregorio II: differenze tra le versioni

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|Attività3 = santo
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = della famiglia romana dei [[Savelli (famiglia)|Savelli]], è stato l'89º [[papa]] della Chiesa cattolica, che lo venera come [[santo]], dal 19 maggio [[715]] alla sua morte<ref>Biagia Catanzaro, Francesco Gligora, ''Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI'', Padova, 1975, p. 82.</ref>
}}
 
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Nel [[716]] il duca di [[Baviera]] [[Teodone II di Baviera|Teodone]] pianificò con Gregorio un progetto riguardante la giurisdizione ecclesiastica di quel paese e la nomina dei vescovi. Fu l'inizio di un vigoroso sforzo missionario in [[Germania]], soprattutto presso i [[Frisoni]], dove il cristianesimo era avversato per principio, essendo la religione ufficiale dei tradizionali nemici [[Franchi]]. Dell'impresa si sentì investito il monaco anglosassone [[Bonifacio (vescovo di Magonza)|Wynfrith]] (poi ribattezzato Bonifacio), che ottenne presto la fiducia del papa e il 15 maggio [[719]] ottenne ufficialmente l'incarico di evangelizzatore dei popoli germanici. Svolse il proprio compito con tanto zelo e tanto successo che nel [[723]] il papa lo nominò vescovo<ref name=rend211>C. Rendina, ''op. cit.'', pp. 211 e segg.</ref>. L'opera di cristianizzazione di Gregorio si esplicò anche presso le chiese d'[[Inghilterra]] e [[Irlanda]].
 
Nel [[717]] il duca [[Longobardi|longobardo]] [[Romualdo II di Benevento]] s'impadronì del castello di [[Cuma]], che evidentemente faceva parte dei territori sotto la giurisdizione papale, e Gregorio chiese l'intervento del duca bizantino di [[Napoli]] Giovanni per riconquistarlo, pagando poi 70 libbre d'oro come ricompensa per il felice esito dell'operazione<ref>Armando Saitta, ''Duemila anni di storia: l'Impero Carolingio'', Vol. IV, Laterza, Roma-Bari, Laterza, 1983</ref><ref name=rend211/>.
 
I rapporti con l'Oriente non furono però altrettanto felici. L'imperatore [[Leone III Isaurico]], salito al trono il 25 marzo [[717]], nei primi anni di regno fu occupato in una guerra contro gli [[Arabi]] e poi in un'opera di riorganizzazione legislativa dell'impero, operazioni che portarono ad un dissesto economico di [[Costantinopoli]], per risanare il quale fu costretto ad un aumento delle imposte su tutto il territorio dell'impero. La Chiesa ne risentì in quanto colpita nelle vaste proprietà fondiarie in Italia, e Gregorio si rifiutò di pagare, affermando che i proventi delle imposte italiane dovessero essere utilizzati per le necessità locali. Ben più grave fu l'ingiunzione da parte di [[Leone III Isaurico|Leone III]] a tutti i cittadini ebrei dell'impero di convertirsi al cristianesimo, in base al principio secondo cui per la stabilità dello Stato era necessaria un'uniformità di fedi.