Appendicectomia: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''appendicectomia''' è l'asportazione [[Chirurgia|chirurgica]] dell'[[Appendice vermiforme|appendice]], praticata principalmente in presenza di [[appendicite acuta]], [[Appendicite cronica|cronica]] o cronicizzata (ma anche in caso di [[tumore]]), in [[anestesia]] totale o, in casi del tutto eccezionali, in anestesia locale per infiltrazione. Da alcuni anni ormai, è stata introdotta anche la '''video-laparo-appendicectomia''' che consiste nell'asportazione dell'appendice ciecale mediante tecnica [[video-laparo-chirurgia|video-laparoscopica]].
 
== Tecnica chirurgica ==
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Le varianti sono molteplici, come si assiste in tutti gli interventi chirurgici eseguiti su patologie abbastanza diffuse, ma a grandi linee divisibili in due categorie: le tecniche "open" o aperte (ossia con ingresso nella cavità addominale mediante taglio della cute in prossimità dell'appendice) e le tecniche [[laparoscopia|laparoscopiche]] (ossia con utilizzo di 2-3 piccoli fori nella parete addominale dai quali fare passare una piccola telecamera e i ferri necessari).
 
Gli ultimi studi eseguiti mostrano una sostanziale eguaglianza in termini di risultati tra le due tecniche, sebbene quella laparoscopica abbia due vantaggi: da una parte quello estetico (i piccoli tagli di 5  mm si possono eseguire al di sotto della "linea delle mutande" ed uno nell'ombelico) ma soprattutto la possibilità attraverso la telecamera di visualizzare tutto l'addome (impossibile con il piccolo taglio in prossimità dell'appendice eseguito con l'altra tecnica) evidenziando altre patologie che "mimano" l'appendicite, come alcune patologie ginecologiche o le malattie infiammatorie intestinali e di "pulirlo" a fondo da eventuale materiale purulento. L'altro verso della medaglia è sicuramente la maggior difficoltà della tecnica (si opera "indirettamente" e con visione bidimensionale) ed il rischio di lesione di altri organi. Tali problematiche sono gradualmente superabili con l'incremento dell'esperienza del chirurgo.
 
Per tali motivi la maggior parte dei centri applicano la tecnica laparoscopica nelle donne in epoca fertile (ossia dal [[menarca]] alla [[menopausa]]) ed in tutti i casi di diagnosi dubbia.
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È la tecnica più antica, eseguita dagli albori della chirurgia addominale fino ai giorni nostri. Può essere così schematizzata:
* Accesso alla [[addome|cavità addominale]] mediante una [[laparatomia]] più o meno ampia, scelta dal chirurgo in base alla gravità del quadro clinico (eventuale presenza di piastrone, segni di peritonite, interventi pregressi) a preferenze personali, talvolta su richiesta del paziente. Consiste nella incisione della cute e degli strati successivi fino all'apertura del peritoneo parietale.
** taglio di MacBurney: piccola incisione obliqua di circa 6-8cm6–8 cm che passa nel punto di McBurney. Consente un accesso rapido alla fossa ileo-cecale e una ricostruzione della parete con ottimi risultati estetici. Offre una buona esposizione dei visceri ma risulta limitato in caso di posizione anomala del cieco e/o dell'appendice anche perché può essere allungato con difficoltà.
** taglio di Battle - Jalaguier: ampia incisione longitudinale eseguita lungo il margine esterno del [[muscolo retto dell'addome|muscolo retto]] di destra. Offre un'ottima esposizione e inoltre, in caso di difficoltà, può essere allungato. Tecnicamente è più complesso e richiede tempi più lunghi, anche in fase di ricostruzione. Viene utilizzato nei casi di appendicite complicata.
** taglio mediano ombelico-pubico: consiste in una ampia incisione che dall'ombelico scende fino a pochi centimetri dalla sinfisi del [[Osso iliaco|pube]]. Si ricorre a questa via di accesso molto ampia ma anche più traumatica, nel caso di dubbi diagnostici o quando si prevede di dover intervenire anche sugli organi pelvici.