Canis lupus cristaldii: differenze tra le versioni

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Viveva di norma da solo o in coppia nelle macchie delle valli montuose. Secondo [[Francesco Minà Palumbo]], non scavava le proprie tane, e cacciava soprattutto di sera, tranne quando la fame lo spingeva a cacciare di giorno. In tale caso, si spingeva presso i centri abitati, sebbene temesse l'uomo. Palumbo lo descrisse inoltre come un animale poco astuto, ma feroce nel difendersi.<ref name="palumbo">[[Francesco Minà Palumbo|F. M. Palumbo]], ''Catalogo dei mammiferi della Sicilia'', Società messinese di Storia Patria, 1999, pp. 47-49. ISBN 88-87617-32-5</ref>
 
L'areale del lupo siciliano comprendeva tutta l'isola, in particolare la zona di [[Palermo]], i boschi attorno lall'[[Etna]], i [[Peloritani]], i [[Nebrodi]], le [[Madonie]], i [[Monti Sicani]], e [[Ficuzza]]. Era anche presente più a sud, nei [[Monti Erei]] e [[Monti Iblei|Iblei]].<ref name=rossi2018/>
 
== Storia ==