Fortezza di Erebuni: differenze tra le versioni
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Alcune campagne archeologiche condotte nell'autunno del 1950 sotto la direzione di Konstantine Hovhannisyan hanno portato alla luce una grande lastra cuneiforme recante iscrizioni di Argishti I, re di Ararat, con la quale è possibile fissare l'anno di inizio di costruzione della fortezza al 782 a.C. Tale iscrizione tradisce l'orgoglio del popolo araratiano e così riporta: «Argishti, figlio di Menua, ha costruito questa magnifica fortezza come residenza per Khaldi, il Signore, per la Gloria dei paesi Biayni e l’orrore dei nemici. Argishti proclama: la terra era un deserto, prima dei grandiosi interventi che vi ho compiuto». Argishti ha lasciato un'iscrizione simile alla capitale araratiana di Tushpa (l'odierna Van), affermando che ha condotto circa seimila prigionieri di guerra da Khate e Tsupani per popolare la sua nuova città. In maniera analoga ad altre città urartiane del tempo, Erebuni è stata costruita su un piano triangolare in cima a una collina ed era protetta da mura da 10 a 12 metri (33-39 piedi). Dietro di loro, gli edifici erano separati da muri centrali e interni. Le pareti sono state costruite con una grandiosa varietà di materiali, tra cui basalto, tufo e legno. Argishti costruì qui un grande palazzo e gli scavi archeologici condotti nella zona hanno rivelato che altri edifici degni di nota comprendevano una sala delle assemblee reale colonnata, un tempio dedicato a Khaldi, una cittadella (dove viveva la guarnigione), oltre che abitazioni, dormitori e magazzini. Le pareti interne erano riccamente decorate decorazioni e dipinti parietali raffiguranti scene religiose e profane.
I successivi re urartiani resero Erebuni il loro luogo di residenza durante le loro campagne militari contro gli invasori del nord e continuarono i lavori di costruzione per innalzare il sistema difensivo della fortezza. Anche i re Sarduri II e Rusa I utilizzarono Erebuni come sito di allestimento per nuove campagne di conquista dirette verso il nord. All'inizio del sesto secolo tuttavia lo stato di Ararat, sotto la costante pressione degli invasori stranieri, crollò. La regione cadde così sotto il controllo dell'Impero achemenide: la posizione strategica occupata da Erebuni non diminuì affatto, tuttavia, e anzi il sito divenne un importante centro della satrapia dell'Armenia.<ref>{{Cita libro|cognome= Van
== Architettura ==
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