Unni: differenze tra le versioni

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=== Tattiche e strategie ===
iI metodi di guerra degli Unni nel suo insieme non sono ben studiati. Una delle principali fonti di informazioni sulla guerra degli Unni è Ammiano Marcellino, che include una descrizione estesa dei metodi di guerra degli Unni:
{{Citazione|A volte combattono anche quando provocati, e poi entrano in battaglia radunati in masse a forma di cuneo, mentre il loro miscuglio di voci fa un rumore selvaggio. E siccome sono leggermente attrezzati per il movimento rapido, e inaspettati nell'azione, di proposito si dividono improvvisamente in bande sparse e attaccano, correndo qua e là in disordine, facendo stragi spaventose; e per la loro straordinaria rapidità di movimento non si vedono mai attaccare un baluardo o saccheggiare un accampamento nemico. E per questo non esiteresti a chiamarli i più terribili di tutti i guerrieri, perché combattono da lontano con dardi di osso aguzzo, invece delle solite punte, uniti alle aste con mirabile abilità; poi galoppano negli spazi intermedi e combattono corpo a corpo con le spade, indipendentemente dalla propria vita; e mentre i nemici si guardano dalle ferite dei colpi di sciabola, gettano strisce di stoffa intrecciate in cappi sui loro avversari e li imprigionano in modo tale da incatenare le loro membra e togliergli il potere di cavalcare o camminare.|Storie di Ammiano Marcellino, 31.2.8–9 (p. 385).}}
Basandosi sulla descrizione di Ammiano, [[Maenchen-Helfen]] sostiene che le tattiche degli Unni non differivano notevolmente da quelle usate da altri arcieri nomadi a cavallo. Egli sostiene che le "masse cuneiformi" (''cunei'') menzionate da Ammiano erano probabilmente divisioni organizzate da clan e famiglie tribali, i cui capi potrebbero essere stati chiamati ''cur''. Questo titolo sarebbe stato quindi ereditato man mano che veniva tramandato al clan. Come Ammiano, anche lo scrittore del VI secolo [[Zosimo (storico)|Zosimo]] sottolinea l'uso quasi esclusivo degli arcieri a cavallo da parte degli Unni e la loro estrema rapidità e mobilità. Queste qualità differivano dagli altri guerrieri nomadi in Europa in quel momento: i [[Sarmati]], per esempio, facevano affidamento su [[catafratti]] pesantemente corazzati armati di lance. L'uso da parte degli Unni di terribili grida di guerra si trova anche in altre fonti. Tuttavia, alcune affermazioni di Ammiano sono state contestate dagli studiosi moderni. In particolare, mentre Ammiano afferma che gli Unni non conoscevano la lavorazione dei metalli, Maenchen-Helfen sostiene che un popolo così primitivo non avrebbe mai potuto avere successo nella guerra contro i romani.