Adriano Cristofali: differenze tra le versioni

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L'amicizia e l'aiuto del marchese Spolverini, ricco mecenate, gli permisero di perfezionare i suoi studi sotto la guida di vari maestri e di ultimarli con un soggiorno a [[Roma]], allora meta ambita dei cultori delle arti figurative, dove studiò assieme all'architetto e pittore [[Alessandro Pompei]], con il quale strinse una forte amicizia.<ref name="le muse" /><ref name =TrecE>{{Treccani |adriano-cristofoli_(Enciclopedia-Italiana)| accesso=23 marzo 2021}}</ref>
 
L'attività giovanile lo vide principalmente coinvolto nella mansione di ingegnere idraulico a servizio della [[Repubblica di Venezia]]: tra il 1748 e il 1754 fu secondo ingegnere dell'[[Adige]] e tra lo stesso anno e il 1765 primo ingegnere, mentre dal 1765 fino alla sua morte divennefu ingegnere del [[Tartaro-Canalbianco-Po di Levante|Tartaro]]. Il primo incaricò lo vide molto impegnato a causa delle frequenti piene del fiume,; in particolare a quella rovinosa del 1759 cui dovette seguire la ricostruzione del [[ponte Navi]] e il restauro del [[ponte Pietra]], che diresse Cristofali. Il secondo incarico fu impegnativo in quanto il fiume scorreva, nella seconda parte, in territorio mantovano, per cuicausando numerose erano le liti tra [[Verona]] e [[Mantova]].<ref>{{Treccani|adriano-cristofali_(Dizionario-Biografico)|Adriano Cristofali|autore=Francesca D'Arcais|volume=31|data=1985}}</ref>
Una volta rientrato a Verona si impegnò al rilievo dei monumenti romani come testimoniano molti disegni dell{{'}} [[Arena di Verona]], incisi poi da Dionisio Valesi, e ben presto ricoprì importanti cariche di ingegnere militare e civile.<ref name="le muse" /><ref name =TrecE />
 
[[File:CartinaVerona1776.jpg|miniatura|sinistra|Mappa di Verona del 1776, con il tracciato ipotizzato da Cristofali per un canale scolmatore artificiale]]
Tra le sue opere vi sono il palazzo Fracastoro al Pallone, a Verona, la villa dei conti Vigo a [[Sommacampagna]], divenuta poi sede municipale, e il portico del [[Teatro Filarmonico (Verona)|Teatro Filarmonico]], successivamente modificato e trasformato dall'architetto [[Ettore Fagiuoli]]. Realizzò inoltre due archi del [[ponte Navi]] e molti altari, chiese e palazzi in Verona e provincia.<ref name="le muse">{{cita libro | capitolo=Cristofoli, Adriano | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1965 | volume=IV | p=4}}</ref><ref name="TrecE" />
 
È ricordato, inoltre, per il suo progetto più ambizioso e cioè la costruzione di un canale, posto a sud della città di Verona, che doveva prelevare parte delle acque dell'Adige a monte della città per riversarle in esso più a valle, in modo da risolvere definitivamente il già citato problema delle piene. Tale progetto fu però accantonato per motivi finanziari, e solo un secolo più tardi venne realizzato un canale molto simile, che prese il nome di [[canale Camuzzoni]].<ref>{{cita|Zangarini}}.</ref>
Ingegnere stipendiato per le riparazioni dell{{'}}[[Adige]], ebbe inoltre l'importante incarico di fissare i confini fra l'[[Arciducato d'Austria]] e la [[Repubblica di Venezia]] in [[Cadore]] e nella [[Val Pusteria]].<ref name="TrecE" />
 
Una volta rientrato a Verona si impegnò al rilievo dei monumenti romani come testimoniano molti disegni dell{{'}} [[Arena di Verona]], incisi poi da Dionisio Valesi, e ben presto ricoprì importanti cariche di ingegnere militare e civile.<ref name="le muse" /><ref name =TrecE />
=== Opere idrauliche===
 
Tra le sue opere vi sono il palazzo Fracastoro al Pallone, a Verona, la villa dei conti Vigo a [[Sommacampagna]], divenuta poi sede municipale, e il portico del [[Teatro Filarmonico (Verona)|Teatro Filarmonico]], successivamente modificato e trasformato dall'architetto [[Ettore Fagiuoli]]. Realizzò inoltre due archi del [[ponte Navi]] e molti altari, chiese e palazzi in Verona e provincia.<ref name="le muse">{{cita libro | capitolo=Cristofoli, Adriano | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1965 | volume=IV | p=4}}</ref><ref name="TrecE" />
L'attività giovanile lo vide principalmente coinvolto nella mansione di ingegnere idraulico a servizio della [[Repubblica di Venezia]]: tra il 1748 e il 1754 fu secondo ingegnere dell'Adige e tra lo stesso anno e il 1765 primo ingegnere, mentre dal 1765 fino alla sua morte divenne ingegnere del Tartaro. Il primo incaricò lo vide molto impegnato a causa delle frequenti piene del fiume, in particolare quella rovinosa del 1759 cui dovette seguire la ricostruzione del ponte Navi e il restauro del ponte Pietra, che diresse. Il secondo incarico fu impegnativo in quanto il fiume scorreva nella seconda parte in territorio mantovano, per cui numerose erano le liti tra [[Verona]] e [[Mantova]].<ref>{{Treccani|adriano-cristofali_(Dizionario-Biografico)|Adriano Cristofali|autore=Francesca D'Arcais|volume=31|data=1985}}</ref>
 
Ingegnere stipendiato per le riparazioni dell{{'}}[[Adige]], ebbe inoltre l'importante incarico di fissare i confini fra l'[[Arciducato d'Austria]] e la [[Repubblica di Venezia]] in [[Cadore]] e nella [[Val Pusteria]].<ref name="TrecE" />
[[File:CartinaVerona1776.jpg|miniatura|sinistra|Mappa di Verona del 1776, con il tracciato ipotizzato da Cristofali per un canale scolmatore artificiale]]
 
È ricordato, inoltre, per il suo progetto più ambizioso e cioè la costruzione di un canale, posto a sud della città di Verona, che doveva prelevare parte delle acque dell'Adige a monte della città per riversarle in esso più a valle, in modo da risolvere definitivamente il già citato problema delle piene. Tale progetto fu però accantonato per motivi finanziari, e solo un secolo più tardi venne realizzato un canale molto simile, che prese il nome di [[canale Camuzzoni]].
 
== Opere ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autorecuratore=AA.VV.Maurizio Zangarini|titolo = Il canale Camuzzoni|città=Verona|editore = Consorzio canale industriale Giulio Camuzzoni|anno=1991|sbn=IT\ICCU\BVE\0049362|cid=Zangarini}}
* {{Cita libro | autore= D. Zannandreis | titolo=Le vite dei pittori, scultori e architetti veronesi | anno=1891 | città=Verona}}