Cielo d'Alcamo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Cielo fu attivo nella metà del XIII secolo. Fu a lungo chiamato ''Ciullo'' (presunto diminutivo di Vincenzullo o richiamo volgare e grottesco tipico nei nomi [[giullare]]schi) in una erronea denominazione adottata dalla critica [[XIX secolo|ottocentesca]], e da essa passata a numerosi testi stranieri<ref>Denominazione non suffragata da alcuna prova, in quanto il diminutivo "Ciullo" è altrove del tutto inesistente.</ref> [manca riferimento bibliografico]. Benché si ritenga che il nome del poeta possa derivare da ''Chelo'', diminutivo spagnolo per il nome "Marcelo", secondo l'[[Corrado Avolio|Avolio]] '''Cielo''' è [[ipocoristico]] di ''Cheli'', diminutivo di "Micheli" (ovvero "[[Michele]]", nome molto diffuso in [[Sicilia]]), da cui sarebbe poi derivato ''Celi'' e in seguito, in [[Toscana]], ''Cielo''<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cielo-d-alcamo_(Dizionario-Biografico)/|titolo=CIELO d'Alcamo in "Dizionario Biografico" - Treccani|autore=Niccolò Mineo|wkautore=Nicolò Mineo|pubblicazione=Dizionario Biografico degli Italiani|volume=25|sito=Treccani.it|data=1981|accesso=3 settembre 2020}}</ref>. Incerto anche il secondo nome '''d'Alcamo''', che potrebbe derivare dal toponimo dell'[[Alcamo|omonima cittadina siciliana]] o da un cognome attestato anche a [[Palermo]] alla fine del [[XIII secolo|Duecento]], oltre alle variazioni ''Dal Camo'' e ''Dalcamo''.
 
[[File:Casa di Ciullo d'Alcamo.jpg|thumb|upright|La presunta [[casa di Cielo d'Alcamo]]]]
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=== ''Il Contrasto'' ===
{{vedi anche|Rosa fresca aulentissima}}
Cielo d'Alcamo scrisse ''Rosa fresca aulentissima'', sua unica opera pervenuta, in [[Lingua volgare|volgare]] a base siciliana ma con vistose influenze continentali, a cominciare dal titolo stesso. Citato da [[Dante Alighieri|Dante]] nel ''[[De vulgari eloquentia]]'' (I, XII, 6) ad esempio di un [[Lingua siciliana|linguaggio siciliano]] "non illustre", o dei siciliani di media condizione, il testo è un vero esempio di [[mimo]] giullaresco, destinato alla rappresentazione scenica<ref name=WeSchool>{{Cita news|url=https://library.weschool.com/lezione/cielo-d-alcamo-codice-vaticano-5567.html|titolo=La poetica di Cielo d'Alcamo - "Rosa fresca aulentissima" di Cielo d'Alcamo: analisi e commento|autore=Silvia Milani|pubblicazione=WeSchool|sito=Library.WeSchool.com|accesso=3 settembre 2020}}</ref>.
 
Inclusa per tradizione nella produzione volgare dell'Italia meridionale degli esordi, ''Rosa fresca aulentissima'', databile tra il 1231 e il 1250, fu tramandata da un unico manoscritto, il ''[[Canzoniere Vaticano latino 3793|Codice Vaticano Latino 3793]]'', e coincide linguisticamente con la coeva [[Poesia lirica|lirica]] siciliana, pur mostrando qualche elemento di origine [[Campania|campana]]. Frequenti sono invece i [[latinismi]] e le metafore tipiche della tradizione [[Amor cortese|cortese]], che attraverso ripetuti [[Lingua provenzale|provenzalismi]] e [[Lingua gallica|gallicismi]] lo collegano stilisticamente al canone del codice poetico della [[Lingua occitana|lingua d'Oc]]<ref>{{Cita news|autore=studiarapido|url=https://www.studiarapido.it/il-contrasto-di-cielo-dalcamo/#.WjkQwN_ibIU|titolo=Il Contrasto di Cielo d'Alcamo, analisi e commento|pubblicazione=Studia Rapido|sito=StudiaRapido.it|data=21 agosto 2017|accesso=3 settembre 2020}}</ref>.
 
Il dialogo tra un cavaliere ed una dama di estrazione popolare costituisce per l'appunto quel ''Contrasto'' che è a sua volta parte di un vero e proprio genere letterario apparso precedentemente nella tradizione [[Poesia trobadorica|trobadorica]] d'oltralpe in autori come [[Marcabruno]] e [[Rambaldo di Vaqueiras]]. A dispetto dell'ambientazione umile e dell'ironia piuttosto popolare delle battute presenti nel testo, l'autore di ''Rosa fresca aulentissima'' è stato collocato in ambito letterario colto per l'evidente sapienza [[Metrica|metrico]]-[[stilistica]] dell'opera, e l'innegabile familiarità con le formule [[Retorica|retoriche]] cortesi.
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}}
* {{Cita libro |autore = [[Antonino Pagliaro]] |titolo = Il contrasto di Cielo d'Alcamo e poesia popolare |città = Palermo |editore = Mori e C. |anno = 1953}}
* {{Cita libro |autore = [[Gianfranco Contini]] |titolo = Poeti del Duecento |volume = 1 |città = Milano-Napoli |editore = Ricciardi |anno = 1960 |pagine pp= 177-185}}
* {{Cita libro |autore = [[Dario Fo]] |curatore = [[Franca Rame]] |titolo = [[Mistero buffo]] |serie = Collana [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] Teatro |città = Torino |anno = 2005}}
* {{de}} Wolfgang Kronig, ''[https://links.jstor.org/sici?sici=0044-2992(1979)42%3A2%2F3%3C219%3AAESISU%3E2.0.CO%3B2-W Alcamo. Eine Stadt in Sizilien und ihr Historiograph]'' Zeitschrift für Kunstgeschichte, 42 Bd., H. 2/3 (1979), pagg. 219-232, doi:10.2307/1481978, ''Deutscher Kunstverlag GmbH'', Monaco-Berlino.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.classicitaliani.it/duecepdf/Fo_rosa2.pdf|titolo=Dario Fo e la satira di Ciullo}}
* {{cita web|url=http://digilander.libero.it/marcellotartaglia/Cielodalcamo.html|titolo=Analisi delle tesi di Dario Fo}}
* {{cita web|url=http://www.trapaninostra.it/libri/carlo_cataldo/Cielo_e_il_contrasto_sul_suo_monumento/Cielo_e_il_contrasto_sul_suo_monumento_04.pdf|titolo=Cielo d'Alcamo nelle tradizioni orali, nelle narrazioni e nelle poesie degli Alcamesi}}
 
{{ScuolaSiciliana}}