Lonate Pozzolo: differenze tra le versioni
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Nel 1496 la comunità, che contava all'incirca 1500 abitanti, si dotò di nuovi statuti, e nel 1499 diede inizio alla costruzione della Chiesa di [[Sant'Ambrogio]]; l'abitato era suddiviso in due parrocchie, Sant'Ambrogio e San Nazaro e Celso, con due parroci distinti. Gli antichi ma piccoli monasteri femminili vennero accorpati da San Carlo Borromeo nei tre grandi monasteri di Sant'Agata, di San Michele e di Santa Maria, che giunsero ad ospitare, complessivamente, fino a 180 monache di clausura. Nella contrada centrale del paese si tenevano il mercato settimanale e una fiera annuale di tre giorni.
Nel [[1635]] venne eretta l'alta torre campanaria della chiesa di S. Ambrogio. Purtroppo il [[22 giugno]] dell'anno seguente, nei dintorni della frazione di [[Tornavento]], fu combattuta tra gli Spagnoli (che occupavano il [[Milanese]]) e l'esercito invasore dei francesi, alleato dei Piemontesi, una sanguinosa battaglia, che provocò la fuga da Lonate della famiglie più ricche e, di conseguenza, contribuì al suo declino economico.
Per due secoli Lonate visse di sola [[agricoltura]].
Dal 1861, anno nel quale si realizzò l'unità d'[[Italia]], riprese un rapido sviluppo, dovuto all'avvio dell'industrializzazione (filande per la trattura della seta, cotonifici). Un rapido incremento demografico, però, non consentì a tutti i giovani di trovare lavoro in paese; molti furono costretti ad emigrare in [[Americhe|America]] (in [[Argentina]], ma soprattutto in [[California]]). Quando non vi si stabilirono definitivamente, tornarono a Lonate con i soldi accantonati in anni di duro lavoro. Nei primi anni del secolo scorso, così, si costruirono nuove case ai margini dell'antico abitato, determinando una rapida espansione del paese. Tra le due guerre mondiali procedette rapidamente lo sviluppo delle industrie, grazie anche al sorgere di fonderie e di officine meccaniche; negli anni sessanta avvenne l'abbandono definitivo dell'[[agricoltura]]. Inoltre si verificò una forte [[immigrazione]] di forza lavoro, principalmente dal sud d'Italia.
===Lonate odierna===
Durante la seconda guerra mondiale svolse attività antifascista il parroco don Antonio Tagliabue, mentre il concittadino Annunciato Crivelli fu deportato nel campo di concentramento [[Germania|tedesco]] di [[Mauthausen]], dove morì.
Dagli anni novanta in poi, Lonate fu direttamente coinvolta nell'ampliamento dell'aeroporto della [[Malpensa]], con rilevanti ricadute sul territorio e con un più veloce ricambio della popolazione residente. Del resto Malpensa non è sorta all'improvviso dal nulla, ma è la diretta conseguenza della presenza in territorio lonatese, tra il 1923 e il 1945, di uno dei più importanti aeroporti dell'aviazione [[italiana]], il [[Campo della Promessa]], inaugurato da [[Gabriele d'Annunzio]].
Oggi il capoluogo conta quasi 9.000 abitanti; aggiungendo i residenti delle due frazioni di S. Antonino [[Ticino]] e di [[Tornavento]], si arriva a 11.785 residenti. Lonate Pozzolo ha infine dato i natali a monsignor Mario Spezzibottiani ([[1952]]-[[2006]]), a lungo ''moderator Curiae'' della diocesi di [[Milano]].
A partire dai primi mesi del 2006, il nome del comune ha assunto una pessima fama per molti utenti delle [[Poste Italiane]]: la cittadina ospita infatti l'importante centro di smistamento per i pacchi provenienti dall'estero, con funzioni di controllo doganale. A causa dell'inadeguatezza del servizio messo in piedi dalle [[Poste Italiane]] e dalla sua affiliata SDA, i pacchi vengono spesso bloccati, fra mille proteste, per parecchi mesi, causando seri problemi ai destinatari. Della questione si sono occupati diversi organi di informazione, a partire da [[Striscia la Notizia]].
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===Parroci di Lonate Pozzolo dal 1570===
Ecco un elenco dei [[parroci]] di Lonate Pozzolo a partire dal [[Concilio di Trento]]. Come si vede, fino alla fine del [[XVII secolo|settecento]] sono presenti anche due parroci contemporaneamente, perché uno era titolare della parrocchia di Sant'Ambrogio, l'altro di San Nazaro e Celso, sita nell'attuale [[piazza]] [[Mazzini]], e soppressa in seguito alle [[Giuseppe II d'Asburgo|leggi giuseppine]].
* Francesco Galli ([[1570]] - [[1573]])
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===Palazzo Municipale===
L'edificio del municipio, in via Cavour 20, occupa l'area dell'antico monastero di [[Sant'Agata]], citato per la prima volta in un atto del [[5 giugno]] [[1340]], che reca un'investitura da parte di Caterina, "ministra" della Casa Umiliata di [[Sant'Agata]]. Esso fu soppresso nel [[1784]] per volere dell'imperatore austriaco [[Giuseppe II]] (le famose "leggi Giuseppine"). Nella seconda metà dell'ottocento vi ebbe sede una filanda e, dai primi anni del novecento, la Villa Carminati, poi diventata negli anni trenta la sede del [[Comune]]. Di recente è stato ristrutturato il nucleo dell'antico [[monastero]], che ora ospita l'ala nuova del palazzo municipale.
[[Immagine:Lonate_d_epoca_2.jpg|thumb|right|250px|Via Roma a Lonate Pozzolo]]
===Monastero di San Michele===
Era uno dei tre Monasteri più grandi del paese. Ora ne rimane, sostanzialmente, il nucleo centrale. Era un [[monastero]] [[femminile]] di clausura: le fanciulle che vi entravano, dopo l'emissione dei voti, non avevano più contatto con il mondo esterno e non ne uscivano nemmeno dopo la morte (il monastero disponeva infatti di un proprio cimitero al suo interno). Una sepoltura è stata recentemente rinvenuta nell'ala nord del monastero, durante i lavori di restauro e riuso del monumento, curati dal [[Politecnico di Milano]] e dall'Ufficio Tecnico del Comune. Solamente due uomini potevano entrare, in caso di malattia grave delle monache: il medico e il prete.
Poiché il monastero accoglieva dalle 40 alle 60 monache, le sue strutture dovevano disporre di quanto necessario alla loro sopravvivenza: diversi pozzi, l'orto, i pollai, i magazzini per la custodia delle vettovaglie (cereali, vino, ecc.) Nelle due corti laterali si aprivano le porte carraie. Al piano terra del monastero si trovavano la Chiesa, il laboratorio, le cucine, il refettorio, l'atrio e il parlatorio; al piano superiore i dormitori. Ora l'edificio che rimane è di proprietà del Comune, che ne ha già ristrutturato l'ala ovest, riutilizzando il refettorio quale sala polivalente e il piano superiore quale sede della biblioteca comunale.
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Tra il [[1511]] e il [[1520]] venne aggiunta la navata, delle dimensioni attuali; net 1635 fu costruita la torre campanaria alta 48 metri, che ospita un concerto di otto campane, recentemente ripulite. Nel [[1776]] venne edificato il chiostrino, con la funzione di cimitero: fino ad allora i morti venivano seppelliti all'interno della chiesa (i sacerdoti e i maggiorenti) ed ai suoi lati. Nel [[1997]] sono state riscoperte alcune antiche sepolture sotto l'antica "cappella Carcano". Le cappelle laterali sono del sec. XIX, come il maestoso organo Prestinari.
Recente è la scoperta, a seguito della rimo¬zione di un confessionale, degli antichi
Sono state da poco sottoposte a restauro le [[campane]] e il castello della [[torre campanaria]], data l'usura dei battacchi.
===La Chiesa di [[Santa Maria]] degli [[Angeli]]===
L'edificio costituisce la Chiesa esterna del monastero di [[Santa Maria]]: vi si celebrava messa ogni domenica e festa di precetto, ed era frequentata anche dai lonatesi. Dietro l'altare si trova la "chiesa Interna", riservata alle monache: esse poteva¬no solo vedere il sacerdote e sentirne la voce, ma non potevano né vedere i fedeli presenti nella chiesa esterna né essere viste dagli stessi. Le suore potevano accostarsi all'eucaristia attraverso una piccola apertura visibile a sinistra dell'altare. La chiesa venne ricostruita con il contributo economico delle monache appartenenti a famiglie facoltose, che quando entravano in convento portavano dei beni in dote, e dalla stessa comunità lonatese: dai documenti d'archivio risulta essere stata di comproprietà del monastero e del Comune, che fino al [[1930]] ebbe sede a poca distanza, nella centralissima via Roma. È certamente un edificio molto suggestivo, anche perché non ha subito nessuna modifica dopo la sua costruzione, non avendo mai assolto le funzioni di chiesa parrocchiale.
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