Arte sovietica: differenze tra le versioni

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Nel 1950, un gruppo di autori ([[Boris Vladimirovič Ioganson|Boris Ioganson]] e [[Vasilij Vasil’evič Sokolov|Vasilij Sokolov]], [[Dmitrij Kapitonovič Tegin|Dmitrij Tegin]], [[Natalija Petrovna Fajdyš-Krandievskaja|Natal'ja Fajdyš-Krandievskaja]], Nikita Chebakov) realizzò la tela di grandi dimensioni ''Discorso di V. I. Lenin al III Congresso del Komsomol'' ({{russo|Ленин на III съезде комсомола|Lenin na III s<nowiki>''</nowiki>ezde komsomola}})<ref>{{Cita web|url=http://history.sgu.ru/?wid=1186|titolo=Ленин на III съезде комсомола|lingua=ru}}</ref> ritraendo il leader sovietico durante l'evento del 1920 nel [[Teatro Lenkom]]. "Lo spettatore è partecipe all'evento, è nella scena; copre tutto lo spazio con i suoi occhi."<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 347}}.</ref> Il quadro divenne un punto di riferimento per molti artisti dell'epoca. Vladimir Serov, l'"erede" di Brodskij, interpretò il tema leninista in modo diverso: nel 1950 realizzò il dipinto ''I camminatori da Lenin'' ({{russo|Ходоки у Ленина}}), dove inserì la figura storica di Lenin in un contesto di genere realista usando un approccio fotografico.
 
[[Georgij Stepanovič Melichov|Georgij Melichov]] ambientò i suoi dipinti in epoche precedenti: il suo ''Giovane Taras Ševchenko con l'artista K. P. Brjullov'' ({{russo|Молодой Тарас Шевченко у художника К. П. Брюллова|Molodoj Taras Ševčenko u chudožnika K. P. Brjullova}}) (1947)<ref>{{cita web|url=http://namu.kiev.ua/assets/images/collection/1238426790big.jpg|titolo=Immagine della tela|accesso=1 aprile 2019|dataarchivio=31 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210831200315/http://namu.kiev.ua/assets/images/collection/1238426790big.jpg|urlmorto=sì}}</ref> è un'opera dallo stile tradizionale creata con una certa attenzione ai dettagli storici e una cura nella scelta dei colori.
[[File:Kostecky_V._N._Homecoming.jpg|miniatura|''Il ritorno'', Vladimir Kosteckij.]]
I sentimenti patriottici nati con la seconda guerra mondiale suscitarono l'interesse per la storia nazionale in generale, rendendo il conflitto un genere storico al quale aderirono molti artisti.<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 348}}.</ref> Un esempio è la tela di [[Jurij Mihajlovič Neprincev|Jurij Neprincev]] ''Riposo dopo la battaglia'' ({{russo|Отдых после боя|Otdych posle boja}}) (1951)<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.ru/alb/image.asp?12772|titolo=Отдых после боя|sito=www.museum.ru|lingua=ru}}</ref> o i lavori di Vasilij Terkin. [[Boris Mihajlovič Nemenskij|Boris Nemenskij]] continuò a sviluppare il tema iniziato durante la guerra e nel 1956 realizzò ''Le nostre sorelle'' ({{russo|Сестры наши|Sestry naši}}),<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.ru/N36030|titolo=Выставка произведений Бориса Михайловича Неменского.|sito=www.museum.ru|lingua=ru}}</ref> un episodio della guerra. Una delle opere più significative del periodo postbellico riguardo alla Seconda guerra mondiale è il dipinto del 1974 ''Il ritorno'' ({{russo|Возвращение|Vozvraščenie}}) di [[Vladimir Nikolaevič Kosteckij|Vladimir Kosteckij]]. Nello stesso anno, [[Aleksandr Ivanovič Laktionov|Aleksandr Laktionov]] realizzò ''Una lettera dal fronte'' ({{russo|Письмо с фронта|Pis'mo c fronta}}), divenuta popolare per il fatto che "parlava della sete particolare e commovente che vivevano le persone appena sopravvissute alla guerra vivevano".<ref name="S349">{{Cita|Sarab’janov|p. 349}}.</ref>