Condivisione: differenze tra le versioni
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[[File:Viola and Mina share food.jpg|thumb|Condivisione del cibo]]
La '''condivisione''' è l'utilizzo in comune di una risorsa
==Evoluzione ideologico/filosofica==
== Condivisione nel mercato ==▼
La condivisione in senso economico slega il concetto di [[Proprietà (diritto)|proprietà]] dal concetto di [[Prodotto (economia)|prodotto]]. I prodotti sono spesso venduti a qualcuno che li utilizzerà. La condivisione di un prodotto può ridurre la [[Domanda e offerta|domanda]] dello stesso diminuendo il numero di persone che intendono acquistarlo. La condivisione è considerata un aiuto economico e ambientale attraverso pratiche come il [[carpooling]]. Alcuni uomini d'affari pensano che sia una minaccia a causa di un diminuito profitto. Questo ha portato a leggi come il [[copyright]] per bloccare la condivisione. L'effetto sulla profittabilità è difficile se non impossibile da calcolare poiché si basa sull'assumere alcuni assiomi sul comportamento e sulle scelte di diversi individui, divisi tra l'aumento di vendite dovute alla pubblicità data dall'uso del prodotto di un amico e l'effetto delle mancate vendite dovute all'uso stesso. Secondo altri esperti l'[[economia del dono]] può giocare un ruolo significativo nell'[[economia di mercato]], come ad esempio il [[car sharing]].▼
Il [[file sharing]] è la pratica di distribuire o provvedere l'accesso a informazioni digitali come programmi per computer, file multimediali, documenti o libri elettronici. Può essere implementato in vari modi. L'immagazzinamento, la trasmissione e la distribuzione sono metodi comuni del file sharing utilizzando [[Supporto di memorizzazione removibile|media removibili]], [[server]] centralizzati, documenti linkati sul [[World Wide Web]] e l'uso di [[Peer-to-peer|reti di peer to peer]].▼
La condivisione è un fattore chiave nello sviluppo del [[software libero]] e dell'[[open source]] con grosse implicazioni economiche. Questo ha portato alla necessità di sviluppare [[Licenza (economia)|licenze]] come le [[Creative Commons]] e la [[GNU General Public License|GPL]].▼
In [[informatica]] il problema di trattare le [[risorsa condivisa|risorse condivise]] è molto importante. Ad esempio il [[time-sharing]] è un approccio nel quale un singolo [[computer]] viene utilizzato per fornire apparentemente più processi a molteplici utenti. La condivisione di risorse tra [[processo (informatica)|processi]] e [[Thread (informatica)|thread]] è uno dei principali problemi della [[programmazione concorrente]]. La parola "''sharing''" è utilizzata da qualche comunità di programmatori di [[linguaggio funzionale|linguaggi funzionali]] per riferirsi in maniera specifica alla [[memoria condivisa|condivisione di memoria]] tra diversi dati per salvare spazio, pratica chiamata anche [[hash consing]].▼
{{Vedi anche|Filosofia della condivisione}}
{{citazione|L’esempio forse più noto è quello di [[Wikipedia]], che fa proseliti perché lavora bene. Non sarà perfetta, ma il processo di ''[[peer review]]'' e di definizione collettiva delle regole cui i contributi sono sottoposti spiega in parte il suo successo. Oltre alla possibilità di documentarsi via internet praticamente su tutto, Wikipedia e il movimento del free software offrono anche qualcosa di molto più impercettibile: una maniera di socializzare e stare insieme che invita alla condivisione|[[Raj Patel]], ''Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo'', pp.158-159}}
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Anche l'economista [[Jeremy Rifkin]] concorda sul fatto che l'esplosione demografica ed economica dei paesi emergenti unita alla diminuzione delle energie fossili porterà in breve tempo a un drammatico problema di sostenibilità della società industriale. Dopo trent'anni di studi e di attività sul campo, Rifkin individua nella Terza rivoluzione industriale<ref>Jeremy Rifkin, ''La Terza Rivoluzione Industriale'', Mondadori, 2011.</ref> la via verso un futuro più equo e sostenibile, dove centinaia di milioni di persone in tutto il mondo produrranno energia verde a casa, negli uffici e nelle fabbriche, e la condivideranno con gli altri, proprio come adesso condividono informazioni tramite Internet. Questo nuovo regime energetico, non più centralizzato e gerarchico ma distribuito e collaborativo<ref>si veda anche Jeremy Rifkin, ''La civiltà dell'empatia'', Mondadori, 2010.</ref>, dovrà poggiare su cinque pilastri: la definitiva scelta dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili; la trasformazione del patrimonio edilizio in impianti di microgenerazione; l'applicazione dell'idrogeno e di altre tecnologie di immagazzinamento dell'energia in ogni edificio; l'unificazione delle reti elettriche dei cinque continenti in una inter-rete per la condivisione dell'energia; la riconversione dei mezzi di trasporto, pubblici e privati, in veicoli ibridi ed elettrici e con cella a combustibile per acquistare e vendere energia.<br />
La Terza rivoluzione industriale rappresenterebbe l'ultima fase della grande saga industriale e la prima di un'emergente era caratterizzata dalla condivisione. Essa non sarebbe altro che «l'interregno fra due periodi della storia economica: il primo caratterizzato dal comportamento industrioso e il secondo dal comportamento collaborativo»<ref>Jeremy Rifkin, ''La Terza Rivoluzione Industriale'', Mondadori, 2011, p.294.</ref>. Se l'era industriale poneva l'accento sui valori della disciplina e del duro lavoro, sul flusso dell'autorità dall'alto al basso, sull'importanza del capitale finanziario, sul funzionamento dei mercati e sui rapporti di proprietà privata, l'era della collaborazione e della condivisione, radicale svolta della storia economica, non potrà che essere orientata secondo Rifkin all'interazione da pari a pari, al capitale sociale, alla partecipazione a domini collettivi aperti, all'accesso alle reti globali.
{{citazione|Il finanziere Bernard Baruch una volta disse: «Se la sola cosa che hai è un martello, alla fine il mondo ti sembrerà un chiodo». Oggi potremmo parafrasare questa battuta dicendo: «Se la sola cosa che abbiamo è un personal computer collegato a Internet, alla fine il mondo ci sembrerà una rete di relazioni».
Il punto è che l’aumento della connettività ci sta rendendo sempre più consapevoli di tutti i rapporti che compongono un mondo così complesso e vario. Una nuova generazione sta cominciando a vedere il mondo sempre meno come un deposito di beni da espropriare e possedere, e sempre più come un labirinto di relazioni cui accedere. In che modo, dunque, sceglieremo di usare la nostra coscienza relazionale appena acquisita? È interessante notare come, proprio mentre cominciamo a sviluppare una consapevolezza relazionale della coscienza, cominciamo anche a capire la natura relazionale delle forze che governano il pianeta|[[Jeremy Rifkin]], ''La civiltà dell’empatia'', p.550}}
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La condivisione ha inoltre interessato coloro che hanno creato le premesse per un discorso di ecologia spirituale ([[spiritual ecology]])<ref>University of Florida, Boston Theological Institute, University of Hawaii.</ref>. Nel superamento della diffusa mentalità consumistica, la condivisione è infatti vista in prospettiva ambientalista come una modalità concreta di vita che consiste nell'avere a cuore le sorti della natura tutelandola.
L'accademica, scrittrice e praticante buddista Stephanie Kaza riflette sulla possibilità di adottare una linea di condotta che tenga conto di una visione del mondo basata sulla comprensione dell'origine interdipendente di tutti gli eventi e, come conseguenza di ciò, la pratica di una vita non violenta e più attenta ai bisogni dell'uomo, soprattutto dell'ambiente che lo ospita. La natura e i suoi ospiti diventano così il luogo privilegiato della condivisione di valori etici portatori di armonia. ''Condividere'' significa prendere parte assieme ad altri alla vita di uno stesso ambiente naturale e vivere assieme ad altri gli stessi valori di saggezza e di compassione, propri della tradizione buddhista. Secondo Kaza, occorre individuare con maggiore attenzione l'impatto che la vita di ognuno ha sull'ambiente così da impegnarsi in iniziative pratiche in difesa della natura, non come obbligo civile astratto bensì facendo del vivere verde un percorso personale basato su un'autentica consapevolezza etica<ref>''Consapevolmente verdi. Una guida personale e spirituale alla visione globale del nostro pianeta'' (''Mindfully Green: A Personal and Spiritual Guide to Whole Earth Thinking''), Feltrinelli, 2011.</ref>.
== Nei vari contesti ==
▲La condivisione in senso economico slega il concetto di [[Proprietà (diritto)|proprietà]] dal concetto di [[Prodotto (economia)|prodotto]]. I prodotti sono spesso venduti a qualcuno che li utilizzerà. La condivisione di un prodotto può ridurre la [[Domanda e offerta|domanda]] dello stesso diminuendo il numero di persone che intendono acquistarlo. La condivisione è considerata un aiuto economico e ambientale attraverso pratiche come il [[carpooling]]. Alcuni uomini d'affari pensano che sia una minaccia a causa di un diminuito profitto. Questo ha portato a leggi come il [[copyright]] per bloccare la condivisione. L'effetto sulla profittabilità è difficile se non impossibile da calcolare poiché si basa sull'assumere alcuni assiomi sul comportamento e sulle scelte di diversi individui, divisi tra l'aumento di vendite dovute alla pubblicità data dall'uso del prodotto di un amico e l'effetto delle mancate vendite dovute all'uso stesso. Secondo altri esperti l'[[economia del dono]] può giocare un ruolo significativo nell'[[economia di mercato]], come ad esempio il [[car sharing]].
=== Dati digitali ===
{{Vedi anche|File sharnig}}
▲Il [[file sharing]] è la pratica di distribuire o provvedere l'accesso a informazioni digitali come programmi per computer, file multimediali, documenti o libri elettronici. Può essere implementato in vari modi. L'immagazzinamento, la trasmissione e la distribuzione sono metodi comuni del file sharing utilizzando [[Supporto di memorizzazione removibile|media removibili]], [[server]] centralizzati, documenti linkati sul [[World Wide Web]] e l'uso di [[Peer-to-peer|reti di peer to peer]].
▲La condivisione è un fattore chiave nello sviluppo del [[software libero]] e dell'[[open source]] con grosse implicazioni economiche. Questo ha portato alla necessità di sviluppare [[Licenza (economia)|licenze]] come le [[Creative Commons]] e la [[GNU General Public License|GPL]].
=== Risorse informatiche ===
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==Note==
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|economia|politica|sociologia|storia}}
[[Categoria:Filosofia della condivisione| ]]
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