La moglie in bianco... l'amante al pepe: differenze tra le versioni

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In una Trani degli anni '60, Peppino Patanè, dentista appartenente a una nobile famiglia meridionale di donnaioli, e la moglie, donna fragile e piagnucolona, attendono l'arrivo del figlio Gianluca di ritorno da un viaggio a [[Londra]]. Peppino trova il figlio molto cambiato e poco dopo il ritorno di questi sembra già diffondersi la diceria che il giovane sia omosessuale.
 
Calogero Patanè, nonno di Gianluca e padre di Peppino, scopre che il nipote ha delle riviste con uomini seminudi e, deducendone l'omosessualità, viene colpito da un infarto che lo costringe a cambiare il testamento sul letto di morte. Qualche minuto prima di morire, Calogero chiama il figlio per informarlo sull'omosessualità del nipote, ma non fa in tempo a dirlo e muore.
 
Durante il funerale, Carmelina, la cameriera di casa Patanè, diffonde la notizia dell'omosessualità del figlio di Peppino. In breve tempo tutto il paese ne è a conoscenza. Durante la lettura del testamento si scopre che tutta l'eredità andrà a Peppino a patto che il figlio si sposi e abbia un figlio entro un anno esatto dalla sua morte, altrimenti l'eredità passerà a Linda, la sorella di Peppino che l'uomo odia profondamente, in quanto è una donna di facili costumi che anni addietro riuscì a ottenere dal padre 220 milioni di lire per costruire un albergo a [[Taranto]].