Giuseppe Segusini: differenze tra le versioni
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Nacque da Paolo e Caterina Segato in una famiglia estremamente povera. Quindicesimo di venti figli, fu l'unico a vivere oltre la tenera età. Trascorse un'infanzia molto difficile e giovanissimo fu mandato a lavorare: a diciassette anni era falegname di giorno e panettiere di notte.
Deve la sua fortuna all'interessamento del conte Fedele Norcen, il quale lo prese a ben volere e gli insegnò la matematica. Dimostrò le sue abilità artistiche quando, attratto da un quadro della villa del nobile, lo copiò con grande perizia; delle sue doti
Fu grazie all'aiuto finanziario degli stessi compagni di corso (Vittore Rossi, Giovanni Zannettelli e Bernardino Fonzasio) se il Segusini poté continuare la propria formazione in ambienti più prestigiosi. A diciannove anni vinse il primo premio nella classe di architettura dell'[[accademia di Belle Arti di Venezia]] e l'anno successivo fu accettato nella celebre istituzione.
Nel [[1826]] lasciò l'accademia e cominciò la sua attività progettando un tempietto per il canonico Bartolomeo Villabruna e altri edifici per Feltre, [[Malamocco]] e [[Venezia]]. Percepì il primo compenso (50 lire austriache) presentando un progetto per il restauro del [[duomo di Oderzo]], anche se poi
Dovette la commissione del suo primo vero lavoro al conte Antono Miari, il quale gli suggerì di partecipare al concorso per l'edificazione del teatro di [[Belluno]]; nel 1833 la commissione scelse il suo progetto quasi all'unanimità.
Si noti, tuttavia, che Segusini ottenne il titolo di libero esercizio di architetto e ingegnere solo il 29 aprile [[1838]].
Da allora i progetti si susseguirono a ritmo incalzante: suoi sono l'[[Chiesa di Santa Maria Nascente (Agordo)|arcidiaconale abbaziale di Agordo]], il palazzo municipale ed il palazzo Cappellari di Belluno, il tempietto di [[Mel]], il teatro di [[Serravalle (Vittorio Veneto)|Serravalle]], la [[Chiesa di San Lucano (Auronzo di Cadore)|chiesa di San Lucano]] a Villapiccola di [[Auronzo di Cadore|Auronzo]] e l'oratorio di [[Busta (Montebelluna)|Busta]]. Fuori dal [[Veneto]] realizzò il teatro di [[Innsbruck]] e la [[Mausoleo Tacchi|cappella funeraria Tacchi]] di [[Rovereto]]. Concepì anche numerosi [[altare|altari]]: se ne ritrovano nel battistero di Feltre, nell'[[Chiesa di Santa Maria Nascente (Pieve di Cadore)|arcidiaconale di Pieve di Cadore]], nella chiesa di San Gervasio a Belluno, nella [[Chiesa di Santa Giustina (Santa Giustina)|parrocchiale]] di [[Santa Giustina (Italia)|Santa Giustina]] e in quella di [[Enego]], nella [[Concattedrale di San Pietro Apostolo (Feltre)|cattedrale di Feltre]], nella parrocchiale di [[Mezzolombardo]] e in quella di [[Pozzale (Pieve di Cadore)|Pozzale]] (quest'ultimo
Databili intorno al [[1855]] sono gli splendidi e sfarzosi stucchi recentemente restaurati nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di [[Levada (Piombino Dese)|Levada]].
Si occupò anche della riedificazione dell'[[abside]] della [[Basilica cattedrale di San Martino|cattedrale di Belluno]], crollata in seguito al terremoto del [[1873]]. Suoi sono
Fu anche urbanista e progettò la ricostruzione di [[Padola]] e [[Lorenzago]], distrutte da incendi rispettivamente nel [[1846]] e nel [[1865]].
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