Processo Enimont: differenze tra le versioni
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{{C|la voce dice che Andreotti fu tra i destinatari e tuttavia non pare entrare nel processo. Si veda anche la talk.|storia|giugno 2013}}
{{citazione|Sono sempre stato al corrente della natura non regolare dei finanziamenti ai partiti e al mio partito. L'ho cominciato a capire quando portavo i pantaloni alla zuava [...] In Italia il sistema di finanziamento ai partiti e alle attività politiche in generale contiene delle irregolarità e delle illegalità, io credo, a partire dall'inizio della storia repubblicana. Questo è un capitolo, che possiamo anche definire oscuro della storia della democrazia repubblicana, ma da decenni il sistema politico aveva una parte, non tutto, una parte del suo finanziamento, che era di natura irregolare o illegale; e non lo vedeva solo chi non lo voleva vedere e non ne era consapevole solo chi girava la testa dall'altra parte. I partiti erano tenuti ad avere dei bilanci in parlamento, i bilanci erano sistematicamente dei bilanci falsi, tutti lo sapevano, ivi compreso coloro i quali avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo [...]|[[Bettino Craxi]], deposizione al processo Cusani-Enimont, 17 dicembre [[1993]]}}▼
Per '''processo Enimont''' s'intende il principale processo giudiziario della stagione di ''[[Mani pulite]]'', svoltosi a [[Milano]] tra il [[1993]] e il [[2000]], che vide coinvolti i maggiori esponenti politici della [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]] accusati, insieme ad alcuni imprenditori (tra cui molti del gruppo [[Ferruzzi]], padrona della [[Montedison]]), di aver versato e aver intascato una maxi-tangente di circa 150 miliardi di lire: soldi utilizzati per finanziare i partiti in maniera illegale (il cosiddetto ''[[Finanziamento illecito ai partiti|finanziamento illecito]]''). Si scoprì che buona parte di quei soldi (circa 2/3) passò per conti detenuti presso l'[[Istituto per le Opere di Religione]], versati sotto forma di [[titolo di Stato|titoli di Stato]].
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Tra gli imputati figuravano noti esponenti politici, come [[Renato Altissimo]] (segretario del [[Partito Liberale Italiano|PLI]] ed ex [[ministero della Salute|ministro della Sanità]]), [[Umberto Bossi]], leader della [[Lega Nord]], [[Bettino Craxi]] (segretario del PSI e presidente del Consiglio dal [[1983]] al [[1987]]), [[Gianni De Michelis]] ([[ministro degli esteri]] dal [[1989]] al 1992), [[Arnaldo Forlani]] (segretario della DC e presidente del Consiglio tra il [[1980]] e il [[1981]]), [[Giorgio La Malfa]], segretario del [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]], [[Claudio Martelli]] (vicesegretario del PSI e [[ministero della giustizia|ministro della Giustizia]] tra il 1991 e il [[1993]]), [[Carlo Vizzini]], segretario del [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]]. Personaggi dell'opposizione come Bossi e Alessandro Patelli<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/04/Patelli_idraulico_diplomato_leghista_che_co_0_9401043162.shtml Patelli, idraulico diplomato e leghista che si è dato del " pirla "]</ref>, tesoriere della Lega Nord, e [[Primo Greganti]] del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] erano ugualmente imputati.
▲{{citazione|Sono sempre stato al corrente della natura non regolare dei finanziamenti ai partiti e al mio partito. L'ho cominciato a capire quando portavo i pantaloni alla zuava [...] In Italia il sistema di finanziamento ai partiti e alle attività politiche in generale contiene delle irregolarità e delle illegalità, io credo, a partire dall'inizio della storia repubblicana. Questo è un capitolo, che possiamo anche definire oscuro della storia della democrazia repubblicana, ma da decenni il sistema politico aveva una parte, non tutto, una parte del suo finanziamento, che era di natura irregolare o illegale; e non lo vedeva solo chi non lo voleva vedere e non ne era consapevole solo chi girava la testa dall'altra parte. I partiti erano tenuti ad avere dei bilanci in parlamento, i bilanci erano sistematicamente dei bilanci falsi, tutti lo sapevano, ivi compreso coloro i quali avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo [...]|[[Bettino Craxi]], deposizione al processo Cusani-Enimont, 17 dicembre [[1993]]}}
Cusani fu l'unico tra gli imputati a chiedere e ottenere la procedura di [[Giudizio immediato|rito immediato]], e perciò il suo procedimento venne stralciato dal troncone principale. Tutti i politici che saranno poi imputati nel Processo Enimont, vennero già ascoltati in questa fase in quanto imputati in reato connesso.
{{Vedi anche|Mani_pulite#Il_processo_Cusani}}
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