Repubblica del Congo: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== L'età moderna e la colonizzazione europea ===
I primi abitanti della regione furono delle popolazioni [[pigmei|pigmee]] che si costituirono in domini locali, quali ad esempio il [[Regno di Anziku]]. I contatti con le popolazioni europee ebbero inizio nel [[XV secolo]] e riguardarono il commercio di schiavi. Intorno al [[1883]] la regione entrò a far parte della sfera di influenza francese; l'area era contesa tra l'esploratore italofrancese [[Pietro Savorgnan di Brazzà]] e gli emissari del sovrano belga che mirava al controllo del bacino del Congo. La [[Conferenza di Berlino (1884)|Conferenza di Berlino]] del [[1885]] assegnò al Belgio lo [[Stato Libero del Congo]] mentre l'area a ovest dei fiumi Congo e [[Ubangi]] divenne un protettorato francese. Negli anni precedenti infatti erano stati stipulati contratti di protezione fra la Francia e i regnanti locali.
 
Nel [[1891]] la regione fu dichiarata colonia con il nome di Congo Francese e nel [[1910]], in seguito alla riorganizzazione delle colonie francesi, fu inclusa nell'AEF, [[Africa Equatoriale Francese]] (''Afrique Équatoriale Française'' che comprendeva l'area degli attuali stati del [[Gabon]], [[Ciad]], [[Repubblica Centrafricana]] e Repubblica del Congo) di cui [[Brazzaville]] (così chiamata in memoria del già citato Pietro Savorgnan di Brazzà) divenne capitale. Lo sviluppo economico nel corso dei primi 50 anni di dominio coloniale in Congo si incentrò sull'estrazione di risorse naturali da parte di compagnie private.
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Nell'agosto del [[1963]] fu deposto e dopo un breve periodo di governo militare divenne presidente [[Alphonse Massemba-Débat]]. Il 10 gennaio [[1966]] fu fondato il partito [[Mouvement National de la Révolution]] (MNR) che, secondo il suo stesso statuto, era il principale organo dello stato. Il 23 giugno l'esercito venne rinominato in esercito popolare e nel [[1968]], con un [[colpo di Stato]], Massamba-Debat venne deposto e fu sostituito alla presidenza da [[Alfred Raoul]].
 
Il 31 dicembre dello stesso anno venne nominato presidente il maggiore [[Marien Ngouabi]] che trasformò il paese in una [[repubblica popolare]] politicamente sostenuta dall'[[Unione Sovietica]], cambiò il nome del paese in Repubblica popolare del Congo, dichiarandolo il primo stato marxista-leninista dell'Africa. Rimase in carica fino al suo assassinio, avvenuto il 18 marzo [[1977]].
 
Nell'aprile del 1977 divenne presidente [[Joachim Yhombi-Opango]] che rimase in carica fino a febbraio del 1979. Nel [[1979]], dopo un torbido periodo, il potere al vertice del partito unico, il [[Partito Congolese del Lavoro]], (PCT) e dello stato fu assunto dal Generale [[Denis Sassou Nguesso]]. Questi promosse una politica di stampo nettamente [[marxismo|marxista]]-leninista.
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===Gli ultimi anni===
Una nuova costituzione, approvata con il referendum nel gennaio 2002, concesse al presidente nuovi poteri, prolungò il suo mandato a sette anni e introdusse una nuova assemblea bicamerale. Gli osservatori internazionali hanno contestato l'organizzazione delle elezioni presidenziali e del referendum costituzionale, entrambi elementi che ricordavano l'organizzazione tipica dell'era del Congo dello stato monopartitico.
A seguito delle elezioni presidenziali, sono iniziati i combattimenti nella regione del Pool tra forze governative e ribelli guidati dal pastore Ntumi; un trattato di pace per porre fine al conflitto è stato firmato nell'aprile 2003.
 
Sassou ha anche vinto le seguenti elezioni presidenziali nel luglio 2009. Nel marzo 2015 Sassou ha annunciato di voler candidarsi per un ulteriore mandato e con un referendum costituzionale in ottobre una modifica della costituzione gli ha permesso di correre durante le elezioni presidenziali del 2016, vincendo le elezioni, ritenute da molti fraudolente. Dopo violente proteste nella capitale, Sassou attaccò la [[dipartimento di Pool|regione del Pool]], dove un tempo si basavano i ribelli della guerra civile. Ciò ha portato a una ripresa dei combattimenti contro l'esercito nell'aprile 2016, portando 80.000 persone a fuggire dalle loro case. Nel dicembre 2017 è stato firmato un accordo di cessate il fuoco.
 
== Geografia ==