L'urlo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+ tmp Edvard Munch
Errore ortografico
Riga 40:
''L'urlo'' rappresenta un sentiero in salita sulla collina di Ekberg<ref name=ps>{{cita web|url=http://www.popspotsnyc.com/The_Scream/|titolo="The Scream" - Edvard Munch - Painting Location - Oslo, Norway - PopSpotsNYC.com|accesso=24 aprile 2017}}</ref> sopra la città di Oslo, spesso confuso con un ponte, a causa del parapetto che taglia diagonalmente la composizione; su questo sentiero si sta consumando un urlo lancinante, acuto, che in quest'opera acquisisce un carattere indefinito e universale, elevando la scena a simbolo del dramma collettivo dell'angoscia, del dolore e della paura. Il soggetto urlante è la figura in primo piano, terrorizzata, che per emettere il grido (e non per proteggersene) si comprime la testa con le mani, perdendo ogni forma e diventando preda del suo stesso sentimento: più che un uomo, infatti, ricorda un ectoplasma, con il suo corpo serpentiforme, quasi senza scheletro, privo di capelli, deforme. Si perde insieme alla sua voce straziata e alla sua forma umana tra le lingue di fuoco del cielo; le sue narici sono dilatate e gli occhi sbarrati, testimoni di un abominio immondo. Ma il vero centro dell'opera è costituito dalla bocca che, aprendosi in un innaturale spasmo, emette un grido che distorce l'intero paesaggio, che in questo modo restituisce una sensazione di disarmonia, squilibrio.<ref name=a/> Questo sentimento di malessere non è esclusivo né dello sfondo, né dell'animo di Munch: è infatti distintivo del pessimismo ''[[fin de siècle]]'' diffuso in quel periodo, che cominciò a mettere in dubbio le certezze dell'essere umano, proprio mentre [[Sigmund Freud]] indagava gli abissi dell'inconscio.
 
A rimanere immutati e dritti sono esclusivamente il parapetto e i due personaggi sulla sinistra della composizione. Queste due figure umane sono sorde sia al grido sia allaallo sconvolgimento emozionale espresso dal pittore: non a caso, sono collocate ai margini della composizione, quasi volessero uscire dal quadro. È in questo modo che Munch ci restituisce in modo molto crudo e lucido una metafora della falsità dei rapporti umani. Sulla destra, invece, è collocato il paesaggio, innaturale e poco accogliente, quasi fosse un'appendice dell'inquietudine dell'artista: il mare è una massa nera ed oleosa, mentre il cielo è solcato da lingue di fuoco, con le nuvole ondulate che sembrano cariche di sangue.<ref name=a>{{cita web|url=http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=munch-edvard&prod=urlo-munch|titolo=L'urlo|editore=Geometrie fluide|autore=A. Cocchi|accesso=25 aprile 2016}}</ref>
 
== Stile ==