Lago di Texcoco: differenze tra le versioni
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Nella seconda metà del [[XX secolo]], la situaione ambientale nella valle del Messico vedeva le opere di drenaggio profondo mostrare i suoi punti deboli, e fintanto che fosse continuata la crescita demografica della città la questione dello svuotamento della conca si sarebbe complicata sempre più. In questi anni, estese aree del vecchio lago di Texcoco erano state incorporate alla zona urbana. Già lo avevano fatto gli attuali territori di [[Iztacalco]], [[Benito Juárez (D.F.)|Benito Juárez]] e [[Venustiano Carranza (D.F.)|Venustiano Carranza]]. Cominciava la colonizzazione della parte orientale, specialmente nell'enorme divisione chiamata Ciudad Nezahualcóyotl, che all'epoca apparteneva al municipio di Texcoco.
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Le sabbie e i sali del letto del lago ormai asciutto si convertivano alla minore provocazione del vento in grandi mulinelli di [[soda]] che bagnavano la costa orientale della città nella stagione secca. In tempo di pioggia invece, le strade si convertivano in paludi, grazie alla quantità di argilla depositatasi nel bacino nel tempo.
Nel 1965 si instaurò il ''Plan Texcoco'', comandato dagli ingegneri Nabor Carrillo e Gerardo Cruickshank. La base del piano consisteva nella reidratazione delle aree sterili del vecchio lago. Così, la città si sarebbe vista libera da inondazioni, l'equilibrio ecologico si sarebbe restaurato e la necessità di importare acqua da altri bacini sarebbe stata sostituita dall'esportazione delle eccedenze idriche verso il fiume Pánuco. Nel 1971 fu creata la Comissione del Lago di Texcoco, agli ordini della segreteria di risorse idrauliche, attualmente scomparsa. Furono dichiarate aree di proprietà federale 10mila ettari di terreno salino ubicati tra l'oriente della città e Texoco de Mora.
Una parte delle acque trattate della città del Messico, così come quelle che sono espulse dalla sierra de las Cruces tramite i fiumi intubati che attraversano la città, è servita per la creazione di piccoli laghetti artificiali nella zona. La maggior parte di esse porta il nome di Nabor Carrillo, e ha una superficie di mille ettari. Tuttavia, il progetto non è stato completato per la mancanza di risorse economiche e per la priorità concessa alle opere di drenaggio profondo.
Comunque, gli scarsi frutti che fino ad adesso ha ottenuto il Progetto Texcoco hanno dimostrato essere abbastanza positivi perlomeno per l'ambiente. Alcune specie di uccelli migratori sono tornati alla valle del Messico, dopo una lunga assenza provocata dalla sparizione delle loro nicchie.
==== Epilogo: Un nuovo aeroporto per Città del Messico ====
Il Progetto [[Vuelta a la ciudad lacustre]], elaborato tra gli altri da Alberto Kalach, contemplava la costruzione di un aeroporto nella zona federale del lago di Texcoco. Questo aeroporto, secondo i piani dello stesso Kalach, doveva essere costruito in un momento nel quale circa metà dei diecimila ettari della zona furono inondati nuovamente.
Nel 2001, il governo del presidente [[Vicente Fox]] annunció la convocatoria per la costruzione di un nuovo aeroporto per la città del Messico, in vista del fatto che l' attuale [[Aeropuerto Internacional de la Ciudad de México]] risultava poco funzionale. Vennero presentati due progetti: uno, che pretendeva la construzione del terminal a [[Tizayuca]], e l'altro, nella zona federale del lago de Texcoco. Le autorità optarono per la seconda proposta. Tra gli argomenti sfoderati a favore ci sono la inutilità agricola del terreno sterile texcocano, e ovviamente, che una parte dei finanziamenti ottenuti per l'operazione dell'aeroporto sarebbero stati destinati al Progetto Texcoco. Al contratio, molti gruppi ambientalisti e specialisti pensavano che la costruzione dell'aeroporto ad Atenco avrebbe potuto trarre conseguenza negative per i dintorni della regione.
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El inconveniente resultó la tenencia de la tierra por parte de varios ejidos de los municipios del oriente mexiquense. La inconformidad con el precio que se pretendía pagar como indemnización, así como otras cuestiones de orden político, llevaron a varios de estos pueblos a levantarse en protesta contra el gobierno federal. Encabezados por los ejidatarios de [[San Salvador Atenco]] --cabecera municipal de [[Atenco]]--, varios comisariados ejidales se opusieron a la construcción de la terminal aérea en su tierra, y luego lograron --a base de protestas en que salieron a relucir sus machetes campesinos-- <ref>Y por ello se los llama ''macheteros de Atenco'', aunque la organización se llama ''Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra</ref> que la [[Secretaría de Comunicaciones y Transportes (México)|Secretaría de Comunicaciones y Transportes]] se desistiera de la construcción del aeropuerto en agosto del 2002, luego que un ejidatario de San Salvador fuera asesinado en un enfrentamiento contra la Policía Federal Preventiva <ref>''La Jornada''. 2 de agosto de 2002. [http://www.jornada.unam.mx/2002/08/02/016n1pol.php?origen=index.html]</ref>.
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