Harper's Weekly: differenze tra le versioni

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Insieme ai suoi fratelli James, John e Wesley, Fletcher Harper fondò la casa editrice Harper &amp; Brothers nel 1825. Seguendo l'esempio di successo di ''[[The Illustrated London News]]'', Harper iniziò a pubblicare ''[[Harper's Magazine]]'' nel 1850. Il mensile proponeva articoli di scrittori affermati come [[Charles Dickens]] e [[William Makepeace Thackeray]] e dopo alcuni anni le vendite della rivista erano abbastanza elevate da passare ad un'edizione settimanale.<ref name="Palmquist">Palmquist & Kailborn 2002, p. 279.</ref>
 
Nel 1857 la sua casa editrice iniziò a pubblicare ''Harper's Weekly'' a New York.<ref name="Palmquist">Palmquist & Kailborn 2002, p. 279.</ref> Nel 1860 la tiratura del ''Weekly'' aveva raggiunto le 200.000 copie. Le illustrazioni erano una parte importante del contenuto del settimanale, che si creò una reputazione grazie alla pubblicazione di alcuni dei più famosi illustratori dell'epoca, in particolare [[Winslow Homer]], Granville Perkins, Porte Crayon e Livingston Hopkins .
 
Tra le caratteristiche ricorrenti c'erano le vignette politiche di [[Thomas Nast]], che iniziò a disegnare per il giornale nel 1862 e continuò a farlo per più di 20 anni. Le caricature di Nast erano temute ed egli è spesso chiamato il padre delle vignette satiriche politiche negli Stati Uniti.<ref>Halloran 2012, p. 289.</ref> Fu il primo a usare un elefante come simbolo del [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]].<ref>Halloran 2012, p. 214.</ref> Disegnò inoltre il leggendario personaggio di [[Babbo Natale]] e la sua versione si legò fortemente al personaggio, che divenne popolare verso la fine del diciannovesimo secolo.
 
=== Copertura della guerra civile ===
{{Ritaglio immagine con CSS|Image=The Photographic History of The Civil War Volume 08 Page 037.jpg|bSize=260|cWidth=240|cHeight=165|oTop=20|oLeft=6|Description=Harper's Weekly artist [[Alfred Waud]] sketching the [[Gettysburg battlefield]]}}''Harper's Weekly'' fu il giornale più letto negli Stati Uniti durante il periodo della Guerra Civile.<ref>{{Cita web|url=http://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/serial?id=harpersweekly|sito=onlinebooks.library.upenn.edu|accesso=March 23, 2018}}</ref><ref>Heidler et al 2002, p. 931.</ref> Per non turbare il suo vasto pubblico di lettori nel [[Stati Uniti meridionali|sud]], ''Harper's'' aveva assunto una linea editoriale moderata sulla questione della [[Schiavitù negli Stati Uniti d'America|schiavitù]] prima dello scoppio della guerra. Le pubblicazioni che sostenevano l'abolizione lo chiamavano "Harper's Weakly", un gioco di parole tra "week", settimana, e "weak", debole. Il ''Weekly'' aveva sostenuto il candidato presidente [[Stephen A. Douglas]] contro [[Abraham Lincoln]], ma quando scoppiò la [[Guerra di secessione americana|guerra civile]] sostenne pienamente Lincoln e l'Unione. Un articolo del luglio 1863 sullo schiavo fuggito [[Gordon (schiavo)|Gordon]] includeva una fotografia della sua schiena, gravemente sfregiata dalle frustate; questo diede a molti lettori del Nord la prima prova visiva della brutalità della schiavitù. La fotografia ispirò molti neri liberi del Nord ad arruolarsi.<ref>Goodyear, [https://web.archive.org/web/20130501235253/http://click.si.edu/Story.aspx?story=297 "Photography changes ..."]</ref>
 
Alcuni degli articoli e delle illustrazioni più importanti dell'epoca furono i resoconti di ''Harper'' sulla guerra. Oltre alle illustrazioni di Homer e Nast, la rivista pubblicò anche quelle di Theodore R. Davis, Henry Mosler e dei fratelli Alfred e William Waud .
 
Nel 1863 George William Curtis, uno dei fondatori del Partito Repubblicano, divenne il direttore politico della rivista e rimase in tale veste fino alla sua morte nel 1892. I suoi editoriali sostenevano la riforma della [[funzione pubblica]], bassi [[Dazio|dazi]] e l'adesione al [[sistema aureo]].<ref>Halloran 2012, p. 254.</ref>
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Dopo la guerra ''Harper's Weekly'' sostenne più apertamente il Partito Repubblicano nei suoi editoriali e contribuì all'elezione di [[Ulysses S. Grant]] nel 1868 e nel 1872. Sostenne la linea dei [[Radical Republicans|Repubblicani radicali]] durante l'[[Era della ricostruzione]]. Negli anni 1870 il disegnatore Thomas Nast iniziò sul giornale una campagna aggressiva contro il corrotto esponente politico di New York [[William M. Tweed|William "Boss" Tweed]]. Nast rifiutò l'offerta sottobanco di 500 000 dollari per porre fine ai suoi attacchi.<ref>Paine 1904, [https://archive.org/stream/thnasthisperiod00paingoog#page/n212/mode/1up pp. 181–182].</ref> Tweed fu arrestato nel 1873 e condannato per frode.
 
Nast e ''Harper's'' svolsero un ruolo importante anche nella vittoria di [[Rutherford B. Hayes]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1876|elezioni presidenziali del 1876]]. Più tardi Hayes osservò che Nast era "l'aiuto singolo più potente che avesse avuto".<ref>Paine 1904, [https://archive.org/stream/thnasthisperiod00paingoog#page/n379/mode/1up p. 349].</ref> Dopo le elezioni il ruolo di Nast nella rivista diminuì notevolmente. Verso la fine degli anni 1860 Nast e George W. Curtis iniziarono ad avere spesso divergenze su questioni politiche e in particolare sul ruolo delle vignette nel dibattito politico.<ref>Halloran 2012, p. 228.</ref> Curtis credeva che la presa in giro tramite caricatura dovesse essere riservata ai Democratici e non approvava le vignette di Nast che attaccavano Repubblicani come [[Carl Schurz]] e [[Charles Sumner]], che si opponevano alla politica della presidenza Grant. L'editore di ''Harper,'' Fletcher Harper, sostenne fortemente Nast nelle sue controversie con Curtis. Nel 1877 Harper morì e i suoi nipoti, Joseph W. Harper e John Henry Harper, assunsero il controllo della rivista. Erano più in sintonia con le argomentazioni di Curtis, che rifiutava le vignette in contrasto con la sua linea editoriale.<ref>Halloran 2012, p. 230.</ref>
 
Nel 1884, tuttavia, Curtis e Nast furono d'accordo nel mancato sostegno al candidato repubblicano [[James Blaine]], la cui vicinanza ad ambienti corrotti era per loro irricevibile.<ref>Halloran 2012, p. 255.</ref> Sostennero invece il candidato democratico, [[Grover Cleveland]]. Le vignette di Nast aiutarono Cleveland a diventare il primo Democratico eletto presidente dal 1856. Nelle parole del nipote dell'artista, Thomas Nast Saint Hill, "è stato generalmente riconosciuto che il sostegno di Nast diede a Cleveland il piccolo margine con cui fu eletto. Nella sua ultima campagna politica nazionale, Nast aveva, nei fatti, 'scelto il presidente'."<ref>Nast & St. Hill 1974, p. 33.</ref>
 
L'ultimo contributo di Nast ada ''Harper's Weekly'' fu la sua illustrazione di Natale nel dicembre 1886. Il giornalista Henry Watterson disse che "lasciando ''Harper's Weekly'', Nast perse il suo podio: perdendo Nast, ''Harper's Weekly'' perse la sua importanza politica".<ref>Paine 1904, [https://archive.org/stream/thnasthisperiod00paingoog#page/n558/mode/1up p. 528].</ref> La biografa di Nast Fiona Deans Halloran afferma che "la prima cosa è vera in una certa misura, la seconda improbabile. I lettori potrebbero aver sentito la mancanza delle vignette di Nast, ma ''Harper's Weekly'' rimase influente." <ref>Halloran 2012, p. 270.</ref>
[[File:George_Brinton_McClellan_Harvey.jpg|sinistra|miniatura| George Harvey, direttore dello ''Harper's Weekly'' negli anni 1901-1913]]