Città intelligente: differenze tra le versioni

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* la sopravvalutazione del loro interesse strategico potrebbe portare ad ignorare vie alternative di sviluppo urbano o alterare profondamente assetti urbani consolidati su pregressi modelli storico-culturali;
*le autorità cittadine potrebbero sottovalutare i rischi di cyber-security legati alla raccolta grandi quantità di dati personali della cittadinanza/utenza;
* il punto centrale del concetto di città intelligente può portare ad una sottovalutazione dei possibili effetti negativi dello sviluppo delle nuove infrastrutture tecnologiche e di rete necessarie ad una città per essere intelligente.<ref>On this topic, see also {{Cita libro|autore=Graham, S.|coautori=Marvin, S.|anno=1996|titolo=Telecommunications and the city: electronic spaces, urban place|url=https://archive.org/details/telecommunicatio0000grah|cittàanno=London1996|editore=Routledge|città=London|coautori=Marvin, S.}} Santuccio S.,Dal panopticon alla smart city. Il controllo dello spazio urbano, Città e Storia, Roma Tre – Croma, Anno XV, n 1-2 gennaio-dicembre 2020, pp.131.151, ISBN 978-88-8368-114-1</ref>
 
L'idea neo-liberista degli spazi urbani è stata criticata per i rischi potenziali associati al mettere un peso eccessivo sui valori economici come unico motore dello sviluppo urbano. Tra questi possibili modelli di sviluppo, i responsabili politici dovrebbero meglio considerare quelli che discendono non solo da un modello di guida aziendale. Un modello di business globalizzato si basa sulla mobilità del capitale. Un modello di business orientato può tradursi in una perdita di strategia a lungo termine: il professor Robert Holland sostiene che “lo 'spatial fix' significa inevitabilmente che il capitale mobile spesso può 'scrivere le proprie offerte' per venire in città e spostarsi solo quando riceve un'offerta migliore. Questo non è meno vero per la smart city di quanto lo fosse per l'industria, o per la città manifatturiera”.<ref name=Hollands2008 />