Linea Curzon: differenze tra le versioni
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|[[Ucraini]] e [[Rutenia|ruteni]] || 4.139.000 || 34,4%
|-
|[[Ebraismo|Ebrei]]
|-
| [[Bielorussi]]|| 993.000 || 8,5%
|-
| [[Russi (popolo)|Russi]] ||
|-
| [[Lituani]] ||
|-
| Altri||
|}{{senza fonte}}
(La maggioranza degli "Altri" erano Poleszuk dalla [[Polesia]].){{senza fonte}}
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|[[Cattolicesimo|Cattolici romani]] ||4.016.000|| 33,4%
|-
| [[Chiesa cattolica greca di rito bizantino|Cattolici greci]] ||
|-
| [[Chiesa ortodossa|Ortodossi]] || 3.529.000 || 29,3%
|-
| Altri [[Cristianesimo|cristiani]]:
|-
| [[Ebraismo|Ebrei]]
|}{{senza fonte}}
Da questi dati di parte, in quanto derivati dal censimento condotto sotto l'amministrazione polacca, si può notare che nessuno dei gruppi etnici raggiungeva la maggioranza assoluta. I [[Polacchi]] erano forse diventati il gruppo etnico e religioso di maggioranza relativa dopo le politiche di insediamento degli [[anni 1920|anni venti]].<ref>Anton Pelinka, Dov Ronen, ''The Challenge of Ethnic Conflict, Democracy and Self-determination in Central Europe'', Routledge, 2013, p. 56</ref> Gli [[Ucraini]] erano la seconda etnia e tra gli altri gruppi vi erano i [[Rutenia|Ruteni]], i [[Bielorussi]] e i Poleszuki, questi ultimi spesso inclusi nel numero dei Polacchi.
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Combinando i dati relativi alla lingua con quelli relativi alla religione nel censimento del 1931, si ottiene la seguente divisione etnica per i territori polacchi a est della linea Curzon annessi dall'URSS dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]]:<ref>{{Cita|Piotr Eberhardt, Jan Owsinski|pp. 116, 117}}.</ref>
{|
|[[Polacchi]] ||
|-
|[[Ucraini]] ||
|-
|[[Ebraismo|Ebrei]]||
|-
| [[Bielorussi]]||
|-
| [[Tedeschi]] ||
|-
| Altri||
|-
| Totale||
|}
Un articolo del ''[[The Times|Times]]'' nel 1944 stimava che, nel 1931, la popolazione polacca a est della linea Curzon fosse di 2,2/2,5 milioni di persone.<ref name="times-1944">The Times of 12 January 1944; cited according to Alexandre Abramson (Alius): Die Curzon-Line, Europa Verlag, Zürich 1945, p. 45.Jonathan Haslam (23 November 2000).</ref> Una stima simile (sotto i 2,5 milioni di polacchi) fu data dallo storico e diplomatico britannico [[Edward Carr]].<ref name="The vices of integrity: E.H. Carr">Jonathan Haslam, ''The vices of integrity: E.H. Carr, 1892-1982'', Verso, London, 2000, p. 109 ISBN 978-1-85984-289-8.</ref> Secondo Yohanan Cohen, politico e diplomatico israeliano di origine polacca, la popolazione della Polonia a est della linea Curzon comprendeva circa 12 milioni di persone nel 1939 con circa 3,5/4 milioni di polacchi, oltre 5 milioni di ucraini, 1,5 milioni di bielorussi e 1,3 milioni di ebrei.<ref>Yohanan Cohen, ''Small Nations in Times of Crisis and Confrontation'', SUNY Press, 1989, p. 63</ref>
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