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'''Ferruzzi S.p.A.''' fu un gruppo agroalimentare [[italia]]no fondato da [[Serafino Ferruzzi]], a [[Ravenna]], nel 1948.
Salì alla ribalta delle cronache negli [[anni 1980|anni ottanta]] quando diventò azionista di maggioranza della [[Montedison]].
== Storia ==
=== Serafino Ferruzzi ===
{{vedi anche|Serafino Ferruzzi}}
Figlio di agricoltori, Serafino Ferruzzi nacque a
Nel 1942 si laureò in [[agraria]] a [[Bologna]] e nel 1948 costituì con due soci
Inizialmente Ferruzzi si limitava a ritirare le partite di merce al porto di Ravenna, ma con l'aumentare dei traffici negli anni Cinquanta la società iniziò a dotarsi di una rete di [[silo (struttura)|silo]] per lo stoccaggio situati inizialmente nei maggiori porti italiani
Poi preferirà comprarsele: avranno sulle ciminiere una grande F verde, la effe di Ferruzzi, circondata da una corona di sette spighe di grano.<ref>Alberto Mazzuca, ''Gardini il Corsaro'', Bologna, Minerva Editore, 2013, p. 52.</ref>
Negli anni
Ha anche un posto alla Borsa merci di Chicago, la più grande del mondo: Serafino è l'unico italiano ad esserci.
In Italia all'attività commerciale si erano aggiunte attività industriali nella lavorazione dei semi oleosi (''Italiana Olii e Risi'') e nella produzione del [[calcestruzzo]] (''Calcestruzzi''); nonostante l'esteso giro d'affari, a causa della riservatezza di Serafino Ferruzzi
Solo nel luglio 1975, in seguito ad un articolo pubblicato su un giornale di [[New York]] e ripreso da un piccolo quotidiano economico romano, ''Il Fiorino'', gli italiani appresero dell'esistenza in Romagna di uno dei più grossi mercanti di cereali del mondo.<ref>Alberto Mazzuca, ''Gardini il Corsaro'', op.cit. p. 70.</ref>
Il 10 dicembre 1979 Serafino Ferruzzi morì in un incidente occorso al suo aereo privato: in fase di atterraggio all'aeroporto di [[Forlì]] l'aereo si schiantò contro una villetta allineata con la pista.
Con Ferruzzi morirono altre quattro persone. L'aereo era un [[Learjet]] 36A, marche I-AIFA, l'acronimo degli eredi Ferruzzi, cioè Arturo, Idina, Franca e Alessandra, nati dal matrimonio, celebrato nel 1934, con Elisa Fusconi.<ref>Gianfranco Stella, ''Ferruzzi & Gardini'', Soede, 1994, p.14.</ref> L'eredità sarà plurimiliardaria.<ref>Gli eredi pagheranno due miliardi e mezzo di lire come tasse di successione. Alberto Mazzuca, ''Gardini il Corsaro'', op.cit.,p.85.</ref>
=== Raul Gardini ===
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Furono progressivamente sostituite dalla vendita sul mercato italiano della [[Glycine max|soia]] prodotta nelle tenute agricole della Ferruzzi in [[Argentina]].
In pochi anni Gardini trasformò la Ferruzzi, che fino ad allora traeva l'80% dei ricavi dal trading, in un gruppo prevalentemente industriale, grazie a una politica di continue acquisizioni: tra il 1981 e il 1986 rilevò il controllo del maggiore produttore di zucchero italiano, l'[[Eridania]], allora quotata in Borsa, e del produttore francese di zucchero ''[[Beghin Say]]''.
Non riuscì invece il tentativo di acquisire l'inglese [[British Sugar]].
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Dopo quest'ondata di acquisti, Gardini non si fermò, ma si preparò all'acquisizione in Borsa della maggioranza del gruppo [[Montedison]], il principale polo chimico privato italiano.
La maggioranza della Montedison fu acquisita in varie fasi tra il 1985 e il 1987 con un investimento finale di 2400 miliardi di lire,
Anche per questo, la politica di riservatezza di Serafino Ferruzzi fu abbandonata e Gardini fu un personaggio molto esposto sui mass media.
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Gardini ha sempre avuto l'idea innovativa di sviluppare prodotti chimici a basso impatto ambientale utilizzando materie prime di origine agricola.
Nel
Questo secondo progetto, basato sull'amido di mais, il grano e la patata, fu affidato al team di [[Catia Bastioli]] che in seguito realizzò con la [[Novamont]] queste nuove bioplastiche.
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=== La crisi ===
Dopo avere preso il controllo della [[Montedison]] con una spesa di circa {{formatnum:2000}} miliardi di [[lira italiana|lire]] dell'epoca, il gruppo Ferruzzi-Montedison diventò il secondo gruppo industriale privato italiano con ricavi per circa {{formatnum:20000}} miliardi di lire, con {{formatnum:52000}} dipendenti e più di 200 stabilimenti in tutto il mondo, oltre che il maggior produttore europeo di [[Saccarosio|zucchero]] e in posizioni di vertice per quello che riguarda olii di semi, farine proteiche e [[amido]]; in parallelo alla taglia, cresceva però anche l'indebitamento del gruppo, che riguardava sia la [[holding]] ''Ferfin'' che le controllate.
Attraverso Montedison, la Ferruzzi si ritrovò coinvolta nell'affare [[Enimont]] (la fusione dei due colossi chimici del Paese, Montedison ed [[EniChem]]), che si trascinò per due anni tra il 1989 e il 1990, che si concluse con la quasi totale uscita della Montedison dal settore chimico. Nel giugno 1991, in modo abbastanza inaspettato, Gardini fu estromesso da tutte le cariche che ricopriva nelle società del gruppo, sostituito in Ferfin da Arturo Ferruzzi e in Montedison da Carlo Sama, anche lui genero di Serafino Ferruzzi (aveva sposato la figlia Alessandra)<ref name="Huff">{{Cita news |url=https://www.huffingtonpost.it/2013/07/22/raul-gardini-un-film-ricorda-vita-imprenditore_n_3634061.html |titolo=Dalla scalata al suicidio: il film-verità su Raul Gardini |pubblicazione=L’Huffington Post |data=22 luglio 2013 |accesso=14 settembre 2018}}</ref>.▼
Nel 1993 la crisi finanziaria del gruppo si andò intrecciando con la fase più acuta di [[Mani pulite|Tangentopoli]], con le indagini sul caso Enimont che portarono al coinvolgimento e all'incarcerazione di numerosi dirigenti del gruppo, tra cui [[Sergio Cusani]], [[Giuseppe Garofano]] e [[Carlo Sama]]<ref>{{Cita news |nome=Ferruccio |cognome=Pinotti |url=https://www.corriere.it/cronache/cards/grandi-intuizioni-raul-gardini-l-uomo-che-invento-chimica-verde/avventura-imprenditoriale-unica-col-vento-poppa_principale.shtml |titolo=Le grandi intuizioni di Raul Gardini, l’uomo che inventò la «chimica verde» |pubblicazione=Corriere della Sera |accesso=14 settembre 2018}}</ref>; lo stesso Gardini si suicidò nel luglio del 1993 quando era imminente il suo arresto.▼
Negli stessi giorni la Ferfin dichiarò la propria incapacità di fare fronte al pagamento degli interessi sul debito e la famiglia Ferruzzi conferì a un comitato di banche creditrici (coordinato da [[Mediobanca]]) un «mandato esclusivo ed irrevocabile» per la predisposizione di un piano di ristrutturazione, rinunciando nel contempo a tutte le cariche societarie, a qualsiasi decisione strategica riguardante il gruppo e infine alle proprie azioni, conferite in pegno ai creditori.▼
Con l'accordo del 17 giugno 1995 le banche (ben 311) rinunciarono a 1126 miliardi di lire di crediti e comprarono a 1950 lire l'una, al doppio cioè delle quotazioni di Borsa, le azioni Ferruzzi rimaste in mano alla famiglia che così poté riprendersi le tenute in Argentina, proprietà come la villa a Roma sull'[[Appia Antica]], qualche decina di miliardi di liquidità.<ref>Anna Di Martino, ''Il Mondo'', 28 giugno 2002. Cfr Massimo Mucchetti, ''Licenziare i padroni?'', Milano, Feltrinelli, 2003, p. 72.</ref>▼
▲sostituito in Ferfin da Arturo Ferruzzi e in Montedison da Carlo Sama, anche lui genero di Serafino Ferruzzi (aveva sposato la figlia Alessandra)<ref name="Huff">{{Cita news |url=https://www.huffingtonpost.it/2013/07/22/raul-gardini-un-film-ricorda-vita-imprenditore_n_3634061.html |titolo=Dalla scalata al suicidio: il film-verità su Raul Gardini |pubblicazione=L’Huffington Post |data=22 luglio 2013 |accesso=14 settembre 2018}}</ref>.
▲all'incarcerazione di numerosi dirigenti del gruppo, tra cui [[Sergio Cusani]], [[Giuseppe Garofano]] e [[Carlo Sama]]<ref>{{Cita news |nome=Ferruccio |cognome=Pinotti |url=https://www.corriere.it/cronache/cards/grandi-intuizioni-raul-gardini-l-uomo-che-invento-chimica-verde/avventura-imprenditoriale-unica-col-vento-poppa_principale.shtml |titolo=Le grandi intuizioni di Raul Gardini, l’uomo che inventò la «chimica verde» |pubblicazione=Corriere della Sera |accesso=14 settembre 2018}}</ref>; lo stesso Gardini si suicidò nel luglio del 1993 quando era imminente il suo arresto.
▲Negli stessi giorni la Ferfin dichiarò la propria incapacità di fare fronte al pagamento degli interessi sul debito e la famiglia Ferruzzi conferì a un comitato di banche creditrici (coordinato da [[Mediobanca]])
▲le azioni Ferruzzi rimaste in mano alla famiglia che così poté riprendersi le tenute in Argentina, proprietà come la villa a Roma sull'[[Appia Antica]], qualche decina di miliardi di liquidità.<ref>Anna Di Martino, ''Il Mondo'', 28 giugno 2002. Cfr Massimo Mucchetti, ''Licenziare i padroni?'', Milano, Feltrinelli, 2003, p. 72.</ref>
Anni dopo, Carlo Sama definì l'accaduto «un esproprio» e affermò in un'intervista:
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{{citazione|...[[Vincenzo Maranghi|Maranghi]] (allora a capo di Mediobanca) aveva delineato un quadro drammatico della situazione della Ferruzzi-Montedison. Aveva detto che non c'era più nulla da fare perché il debito era diventato insostenibile. L'indebitamento ammontava a 25 mila miliardi, in gran parte faceva capo alle società industriali del Gruppo che erano in ottima salute. Ed era minore di quello della [[FIAT]], di cui nessuno sosteneva la drammaticità della situazione. Inoltre noi avevamo un maggiore ''[[cash flow]]''. Dove stava dunque la drammaticità?|Carlo Sama<ref>{{cita libro| Luigi Locatelli| ''La saga dei Ferruzzi: una vicenda che inquieta ancora l'Italia'' |2004|Lo Specchio Economico|}}</ref>}}
In realtà l'indebitamento era di 31.000 miliardi di lire
=== Fersam ===
A metà degli anni novanta Alessandra Ferruzzi ha riacquistato all'asta parte delle tenute agricole appartenute al padre Serafino, in particolare in [[America Meridionale]], costituendo a [[Lussemburgo (città)|Città del Lussemburgo]] la società ''Fersam'' (Ferruzzi-Sama), che si occupa della gestione di aziende agricole e di fornitura di servizi in ambito agricolo.
Dal 2005, Fersam è presente con il 2% nel capitale della società quotata ''Bonifiche Ferraresi''. Nel 2009 ha ridotto la quota sotto il 2%<ref>''Reuters Italia'', 4 dicembre 2009.</ref> per poi uscirne.
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