Francia libera: differenze tra le versioni

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Nell'ordine generale n. 2 del 3 luglio 1940, il [[viceammiraglio]] [[Émile Muselier]], nominato solo due giorni prima capo delle forze navali della Francia Libera, istituì ufficialmente la bandiera e la coccarda con i colori della Francia e la croce.
 
Nonostante i ripetuti appelli, a luglio di quell'anno solo 7.000 persone si erano offerte volontarie per combattere con le forze della Francia Libera. La marina dell'organizzazione poteva contare su 50 navi e circa 3.700 uomini distaccati presso la [[Royal Navy]].
La marina dell'organizzazione poteva contare su 50 navi e circa 3.700 uomini distaccati presso la [[Royal Navy]].
 
Ai caduti francesi è dedicato un monumento a forma di croce di Lorena sulla Lyle Hill a [[Greenock]]: tra di questi sono ricordate le vittime della esplosione della ''Maillé Brézé'', oltre alle vittime delle navi francesi partite dal porto della città.
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=== Le forze della Francia libera===
I primi reparti delle ''Forces françaises libres'' a costituirsi, in Inghilterra, furono le [[Forces aériennes françaises libres]]. Presto si formò una marina, le [[Forces navales françaises libres]] e si costituirono le prime unità dell'esercito: il Corps expéditionnaire français libre, che poi divenne la ''1re brigede française libre'', costituita con reparti della [[Legione straniera francese|Legione straniera]] e truppe indigene, che nell'ottobre 1942 combattècombatté contro la [[185ª Divisione paracadutisti "Folgore"|divisione Folgore]] a El Alamein e infine trasformata nella ''1re division française libre'', con truppe di stanza nelle colonie. Fu quindi costituita nel 1943 una seconda divisione, la [[2e division blindée]].
Fu quindi costituita nel 1943 una seconda divisione, la [[2e division blindée]].
 
Alla spedizione in Italia, dal novembre 1943, partecipò il [[Corps expéditionnaire français en Italie]].
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La I Armata del generale [[Jean de Lattre de Tassigny]], partecipò all'[[Operazione Dragoon|operazione Dragone]] (l'[[Sbarco in Provenza|invasione del sud della Francia]]) e liberò i [[Vosgi]] e l'[[Alsazia]].
 
Per paura che i tedeschi distruggessero Parigi in caso di un attacco frontale, il generale [[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]] ordinò alle sue forze di fermarsi: i parigini si scatenarono in una rivolta e de Gaulle, furioso, chiese insistentemente a Eisenhower di poter intervenire. {{Senza fonte|Sotto la minaccia di portare avanti un attacco non autorizzato, de Gaulle riuscì a strappare al generale statunitense il permesso di intervenire in supporto dei ribelli per evitare che questi fossero massacrati come avvenuto a [[Varsavia]]}}. Vari reparti della [[2e division blindée|2ª Divisione corazzata]] nell'agosto 1944 avanzarono in modo autonomo verso la cintura parigina, ed alcuni elementi avanzati raggiunsero la periferia di Parigi scontrandosi con una debole resistenza da parte tedesca e si congiunsero con i resistenti. De Gaulle e le forze della Francia Libera penetrarono nella città e [[Liberazione di Parigi|liberarono la capitale]]. Il generale [[Dietrich von Choltitz|Von Choltitz]], comandante militare della città, firmò la resa nelle stanze dell'Hotel Meurice.
De Gaulle e le forze della Francia Libera penetrarono nella città e [[Liberazione di Parigi|liberarono la capitale]]. Il generale [[Dietrich von Choltitz|Von Choltitz]], comandante militare della città, firmò la resa nelle stanze dell'Hotel Meurice.
 
===Fine della guerra===