Giuseppina Arcucci: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Correzione di errori di contenuto e ampliamento della voce
Espansione della Congregazione: Corretto un inserimento in nota
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 54:
Terminata questa fase di controversie, suor Giuseppina Arcucci e le altre suore dovettero affrontare ulteriori difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico, in particolar modo in seguito alla morte del vescovo Andrea D’Agostino, sopraggiunta il 13 febbraio 1913. Nonostante ciò, suor Giuseppina continuò la sua opera benefica e incoraggiò le suore a fare altrettanto, estendendola anche oltre i confini di Ariano di Puglia. Già nel 1911, infatti, fu aperta a Faeto la prima casa filiale su richiesta dell’allora vescovo di Troia Domenico Lancellotti, mentre nel 1915 suor Giuseppina Arcucci prontamente diede disponibilità ad accogliere alcune orfane del terremoto che il 13 gennaio 1915 sconvolse la Marsica ed il centro Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.suoredellospiritosanto.org/la-serva-di-dio-giuseppina-arcucci-e-il-terremoto-del-13-gennaio-1915/|titolo=La Serva di Dio Giuseppina Arcucci e il terremoto del 13 gennaio 1915|accesso=2022-03-25|data=2022-01-12}}</ref>. Con lo scoppio della I guerra mondiale suor Giuseppina Arcucci e le altre suore si fecero carico delle orfane dei soldati morti al fronte e offrirono il loro sostegno alle vedove e alle sorelle dei caduti, nonché ai profughi friulani, adoperandosi, inoltre, per gli stessi soldati attraverso la realizzazione di maglioni di lana ed altri indumenti<ref>{{Cita web|url=https://www.suoredellospiritosanto.org/le-suore-dello-spirito-santo-e-la-grande-guerra/|titolo=Le Suore dello Spirito Santo e la Grande Guerra|accesso=2022-03-25|data=2021-11-07}}</ref>.
 
Il nuovo vescovo di Ariano di Puglia, mons. Cosimo Agostino, non ebbe dal principio simpatia per le religiose<ref>{{Cita libro|titolo=Sul Tricolle dell’Irpinia Una incomparabile educatrice – Suor Giuseppina Arcucci|autore=Giovanni Cittadini|editore=Opera Mater Misericordie|città=Macerata|pp=70-72}}</ref>, come non ne ebbe in sede vacante il vescovo di Lucera e Amministratore Apostolico di Ariano mons. Lorenzo Chieppa<ref>{{Cita libro|titolo=Giuseppina Arcucci dalla Casa del Popolo al Cenacolo dello Spirito|autore=Benedetto Carderi O.P.|anno=1987|editore=Casa Generalizia Suore dello Spirito Santo|città=Roma|pp=102-103}}</ref>, il quale formulò alla Santa Sede considerazioni poco favorevoli alle Suore dello Spirito Santo. Tuttavia, mons. Cosimo Agostino nel corso del tempo mutò questa sua posizione, tant’è vero che il 22 febbraio 1918 manifestò al Papa la sua volontà di riconoscere l’Associazione delle Suore dello Spirito Santo come congregazione di diritto diocesano, al fine di garantirle maggiore stabilità e favorirne lo sviluppo<ref>{{Cita libro|titolo=Giuseppina Arcucci dalla Casa del Popolo al Cenacolo dello Spirito|autore=Benedetto Carderi O.P.|anno=1987|editore=Casa Generalizia Suore dello Spirito Santo|città=Roma|pp=105-107}}</ref>. Anche mons. Giuseppe Lojacono, successore di mons. Cosimo Agostino, consapevole dei riconoscimenti ricevuti dalla Pia Casa, non esitò a concedere il suo appoggio a suor Giuseppina e alle sue consorelle<ref>{{Cita libro|titolo=Una Madre per tutti – Giuseppina Arcucci|autore=Mario Grechi|anno=1990|editore=Casa Generalizia Suore dello Spirito Santo|città=Roma|p=55}}</ref>.
 
L’operosità di suor Giuseppina Arcucci e delle “sue” figlie fu notevole. Gli alunni della Pia Casa si distinguevano spesso nei gradi successivi di studio per educazione e diligenza, mentre ai bisognosi venivano riservate tutte le attenzioni e cure possibili. Gli echi di questa operosità si diffusero ampiamente in diverse regioni del centro e sud Italia al punto che molti, tra vescovi, autorità civili, e privati cittadini, chiesero l’invio di suore per la direzione o il semplice servizio presso asili, scuole, ospedali, cliniche private, colonie marittime e montane, seminari, parrocchie. Di seguito solo alcune delle città dove le Suore dello Spirito Santo svolsero il loro servizio: Napoli; Bari; Alberobello; Pescina; Roma; San Cesareo; Macerata; Subiaco; Trevico; Roseto Valfortore<ref>Notizie su alcune delle case filiali sono riportate in: {{Cita libro|titolo=Il 75° di fondazione dell'Istituto delle Suore dello Spirito Santo di Ariano Irpino 1877 – 1952|anno=1953|editore=Congregazione delle Suore dello Spirito Santo di Ariano Irpino|città=Napoli}}</ref>. Anche i lavori di ricamo e cucito realizzati dalle stesse religiose, dalle orfanelle e dalle giovani delle scuole di lavoro e dei laboratori di ricamo della Pia Casa di Ariano Irpino e di altre case filiali, riscossero notevole successo e molti di essi venero in diverse occasioni esposti e premiati nelle maggiori Fiere Campionarie italiane.