Cimitero monumentale di Milano: differenze tra le versioni

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Il nuovo progetto, tuttavia, si arenò per una serie di eccezioni e obiezioni sollevate sull'area prescelta e sulle caratteristiche del terreno che lasciavano temere un inquinamento delle acque potabili che lo attraversavano. Superata ogni obiezione grazie al rapporto del celebre chimico [[Antonio Kramer]], il progetto venne inviato per approvarne la spesa al Governo che rispose il 10 marzo 1847 negando contro ogni previsione l'autorizzazione e chiedendo un nuovo progetto che prevedesse il cimitero in un'area diversa dalle Cascine Abbadesse, il cui terreno era già stato acquistato dal Comune.
 
I [[Cinque giornate di Milano|fatti politici dell'annodel seguente1848]], il 1848, portarono a un ulteriore stallo della questione ma non della lotta fra il progetto del Sidoli e quello dell'Aluisetti: nel 1855, infatti, con Milano nuovamente sotto l'amministrazione asburgica, la congregazione risollevò il tema del Monumentale e il periodico ''[[Giornale dell'ingegnere-architetto]]'' ripresentò, caldeggiandolo, il disegno del Sidoli, ma la morte delldi quest'architettoultimo venne ad intralciare ogni decisione. Venne quindi nominata una nuova commissione che selezionasse una nuova area sul quale erigere il nuovo cimitero secondo il progetto dell'Aluisetti, chema anche peròlui morì da lì a poco. La nuova area era compresa fra Porta Tenaglia e Porta Comasina ed era stata appositamente acquistata dal Comune che, dopo la morte dell'Aluisetti, incaricò l'ing. Pestagalli di adattarne il progetto alla nuova area acquisita, che è quella su cui sorge il cimitero odierno.
[[File:Cimitero monumentale di Milano 01.jpg|thumb|Uno dei viali alberati interni del cimitero]]
 
Cominciarono dunque i lavori di spianamento del terreno e costruzione del muro di cinta. ma laLa sopraggiunta liberazione dall'Austria tuttavia determinò che il nuovo Comune di Milano nella seduta del 20 maggio 1860 (sotto il sindaco [[Antonio Beretta]]) sospendesse ogni lavoro portando come giustificazione che lo spazio racchiuso nel muro di cinta fosse insufficiente. Probabilmente, come suggerisce il Beltrami, i motivi erano più legati alla volontà di allontanarsi da una faccenda durata vent'anni sotto la dominazione austriaca e dal progetto orientato a uno stile greco-romano che ormai aveva fatto il suo tempo.<ref>{{Cita|Beltrami|p. 68}}.</ref>
 
Venne quindi indetto un nuovo concorso con termine il 30 settembre 1861, poi protratto al 31 dicembre e poiinfine al febbraio 1863, al quale parteciparono ventuno progetti fra cui quello di [[Carlo Maciachini]] che, nella seduta del 10 luglio 1863 venne indicato come il migliore. Negli stessi anni in cui si dava avvio ai lavori per la [[Galleria Vittorio Emanuele II]] e per la nuova [[Piazza del Duomo (Milano)|Piazza del Duomo]], si volle esprimere la necessità di un luogo in cui il culto religioso dei defunti si potesse unire a forti valenze civili. La decisione della Commissione, anche questa volta, non fu esente da polemiche; tuttavia, già alla fine del 1863, si poterono avviare i lavori di trasformazione di un'area di circa 180 mila metri quadri.
 
=== L'apertura del Monumentale ===
 
La benedizione inaugurale fu impartita da [[monsignore|monsignor]] Giuseppe Calvi il [[Commemorazione dei defunti|2 novembre (giorno della commemorazione dei defunti)]] del [[1866]], alla presenza del sindaco di Milano [[Antonio Beretta]]; nello stesso giorno avvenne la prima tumulazione, quella della salma del compositore e collezionista di manoscritti e stampe musicali [[Gustavo Noseda]], morto il 27 gennaio dello stesso 1866<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref> di [[tisi]] prima del debutto di una sua opera alla [[Teatro alla Scala|Scala]], salma traslata dal [[Cimitero di Porta Magenta]]<ref>{{Cita news|autore= Luca Salvi |url=http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/cimitero-monumentale-mostra-1.2643807|titolo=Una mostra per i 150 anni del Cimitero Monumentale |pubblicazione=Il Giorno|data= 1º novembre 2016 |accesso= 16 marzo 2017 }}</ref><ref name="tedeschi">{{Cita libro|autore=Giacomo Agnelli|curatore=Carlo Tedeschi|titolo=Origini e vicende dei cimiteri di Milano e del servizio mortuario|url= http://www.braidense.it/dire/tedeschi/hometed.html|annooriginale=1899|anno=|editore=|p=57|volume=|capitolo= Cimitero monumentale |url_capitolo= http://www.braidense.it/dire/tedeschi/pages/057.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.iccu.sbn.it/opencms/opencms/it/main/sbn/sbn_notizie_1998_2001/pagina_242.html;jsessionid=1EEDC841EBF0AE43E9DAF050F8AAB835|titolo=ICCU {{!}} Istituto Centrale per il Catalogo Unico - Il Fondo "Gustavo Adolfo Noseda" della Biblioteca del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano|sito=www.iccu.sbn.it|lingua=it|accesso=2017-03-16|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317054632/http://www.iccu.sbn.it/opencms/opencms/it/main/sbn/sbn_notizie_1998_2001/pagina_242.html;jsessionid=1EEDC841EBF0AE43E9DAF050F8AAB835|dataarchivio=17 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>. DalPur ancora incompleto nelle parti architettoniche, dal 2 novembre al 31 dicembre il Monumentale vide altre 16 tumulazioni, ma l'apertura propriamente detta avvenne il 1º gennaio [[1867]]<ref name="tedeschi" /><ref>{{Cita libro
|titolo = Iscrizioni delle chiese e degli altri edifici di Milano dal secolo VIII ai giorni nostri
|autore = Forcella, Vincenzo |url = https://archive.org/details/iscrizionidellec78forc |editore = |città = Milano |anno = 1889 |capitolo = Cimitero Monumentale |url_capitolo = https://archive.org/stream/iscrizionidellec78forc#page/104/mode/2up/search/noseda |p = 14}}</ref>.
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Il recinto in muratura venne completato nel 1870, mentre l'Ossario, con allora soprastante cappella cattolica, fu terminato nel 1874. Da allora il Monumentale si è andato via via arricchendoestendendo per un totale di circa 250 mila mq. comprendendo gli edifici di ingresso, i riparti, le sezioni rialzate, nuove aree laterali e le due parti destinate alle sepolture acattoliche e israelitiche. Nonostante questi successivi interventi, il progetto originale del Maciachini non è mai stato stravolto e si è arricchito di un gran numero di opere d'[[arte funeraria]] di genere classico e contemporaneo, come [[Tempio greco|templi greci]], elaborati [[obelisco|obelischi]] e altri lavori originali, tra cui la versione ridotta della [[Colonna Traiana]].
 
Per l'altissimo valore artistico di sculture, tombe, edicole funerarie e altre opere presenti al suo interno, il Cimitero monumentale di Milano è un vero e proprio "museo a cielo aperto"<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/vivicitta/luoghicultura/Musei_Spazi_espositivi/cimitero_monumentale/museo_cielo_aperto/perche_museo|titolo=Perché museo|sito=Portale del Comune di Milano|lingua=it|accesso=2017-03-16}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|autore=|url=http://www.nuok.it/milan/a-spasso-per-il-cimitero-di-milano-monumentale/|titolo=A spasso per il Cimitero di Milano… monumentale!|pubblicazione=Nuok|data=|accesso=2017-03-16|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317054843/http://www.nuok.it/milan/a-spasso-per-il-cimitero-di-milano-monumentale/|dataarchivio=17 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>, tra i più artisticamente e storicamente importanti d'[[Italia]], insieme al [[Cimitero monumentale di Torino]], al [[Cimitero di Brescia|Monumentale di Brescia]], al [[Cimitero del Verano|Verano di Roma]], al [[Cimitero monumentale di Staglieno|Monumentale di Staglieno a Genova]], al [[Cimitero monumentale della Certosa di Bologna|Monumentale della Certosa di Bologna]] e al [[Cimitero monumentale di Messina|Monumentale di Messina]].
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== Descrizione ==
Il progetto Maciachini si caratterizza per la funzionale distribuzione delle costruzioni architettoniche: la facciata dell'ingresso si presenta come una aggregazione ordinata e simmetrica di edifici dal cui fulcro, originariamente destinato a chiesa e trasformato in [[Famedio]] nel corso dei lavori, si dipartono ali porticate (dette ''Gallerie'') che terminano piegandosi in avanti di 90° per delimitare un piazzale. Le Gallerie sono scandite dalle cosiddette ''Edicole'', che si trovano in testa e agli angoli di intersezione dei porticati. Anche all'interno del Monumentale prevale questa composizione modulare, con un viale centrale che lo divide in due parti simmetriche e che si incrocia a metà percorso con un asse trasversale, determinando le coordinate di una griglia entro la quale sono compresi i vari ''Riparti''. La rigorosità dell'insieme è tuttavia movimentata dalla varietà architetture, ispirate a scelte stilistiche eclettiche e meno severe rispetto ad altri cimiteri neoclassici di cui si erano nel frattempo dotate altre città italiane. Importante anche l'uso dei materiali, che Maciachini aveva scelto facendo attenzione alla qualità funzionale ma anche alla resa cromatica, giocando sul contrasto fra il bianco del [[Marmo Botticino|Botticino]] e il rosso scuro della [[pietra Simona]] nelle fasce orizzontali che risaltano sulla facciata.
 
=== Famedio ===
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Nel cimitero monumentale sono inoltre presenti i monumenti sepolcrali di note famiglie della grande borghesia industriale milanese, tra cui quello della famiglia Falck, quello della famiglia di [[Ferdinando Bocconi]] — fondatore dell'[[Università commerciale Luigi Bocconi|università]] dedicata al figlio primogenito disperso nel [[1896]] nella [[Battaglia di Adua]]<ref>{{Cita web|url= https://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/Bocconi/SitoPubblico_IT/Albero+di+navigazione/Home/Chi+siamo/Storia+e+identita/I+protagonisti |titolo= Bocconi - Chi siamo - Storia e Missione > I protagonisti}}</ref>, e proprietario dei grandi magazzini omonimi poi divenuti [[la Rinascente]], fondata da [[Senatore Borletti]], a sua volta titolare di una maestosa edicola —, quelli delle famiglie [[Campari]], [[Bracco (azienda)|Bracco]] — industriali farmaceutici —, Brambilla — fondatori delle industrie chimiche e cotoniere omonime —, e quello della famiglia di [[Giovanni Treccani]], industriale e fondatore dell'[[enciclopedia Treccani]].
 
=== Il ripartoRiparto israeliti ===
Il ripartoRiparto, progettato dal Maciachini, fu aperto nel [[1872]] in sostituzione delle zone israelitiche dei soppressi cimiteri milanesi. Si trova ad est del Famedio, separato dal resto del cimitero da un muro. L'attuale area è il risultato di un ampliamento del [[1913]], che aggiunse una fascia a sud e una a est. Il padiglione centrale era originariamente l'ingresso del cimitero.
 
La numerazione delle tombe si ripete, in quanto il ripartoRiparto è suddiviso in 6 campi e un ampliamento. Vi sono inoltre tre campi comuni di cui uno per i bambini, con sepolture comprese tra il [[1873]] e il [[1894]], composto da piccole lapidi in mezzo a un prato riportanti nome, cognome e data di morte.
 
Vi sono anche edicole familiari (di cui due progettate dallo stesso progettista di tutto il cimitero Carlo Maciachini), dei colombari e cellette sulle pareti a nord e ovest, e delle tumulazioni nel padiglione centrale. L'ossario centrale ospita sia i resti dei corpi esumati allo scadere delle concessioni, che quelli traslati dai cimiteri soppressi.
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== Autori celebri di opere funerarie nel cimitero monumentale ==
La sepoltura al Monumentale divenne nel corso degli anni una forma importante di rappresentanza sociale, soprattutto dopo l'istituzione (1895) delle sepolture perpetue che, garantendo una permanenza nel tempo dell'edificazione di una tomba di famiglia, diede slancio all'attività di grandi architetti, scultori e artisti che nel tempo hanno reso il cimitero un campionario significativo degli stili e delle testimonianze artistiche che si sono avvicendate dall'[[XIX secolo|Ottocento]] in avanti. Le opere più numerose risalgono ai primi anni del [[XX secolo|Novecento]], quando gli spazi non si erano ancora saturati, ma non mancano esempi di stili successivi, tanto da rendere possibile l'intreccio di diverse letture: non solo il passaggio di diverse stagioni artistiche, ma anche la storia civile e l'immagine stessa della città.
Il Monumentale raccoglie un elevatissimo numero di edicole, monumenti funebri, statue, gruppi scultorei a cui grandi architetti, scultori e artisti hanno lavorato nel corso della storia del cimitero; in particolare si possono ricordare le opere di:[[File:Monumentale di Milano Edicola Antonio Bernocchi 2 (1936) Arch. Alessandro Minali, scultore Giannino Castiglioni.jpg|thumb|La tomba di [[Antonio Bernocchi]], realizzata da [[Giannino Castiglioni]]]]{{div col|cols=Riccardo Pitter (1899-1976)}}
Il Monumentale raccoglie un All'elevatissimo numero di edicole, monumenti funebri, statue, gruppi scultorei a cui grandi architetti, scultori e artisti hanno lavorato nel corso della storia del cimitero; indiversi particolareartisti, sitra possono ricordare le opere dicui:[[File:Monumentale di Milano Edicola Antonio Bernocchi 2 (1936) Arch. Alessandro Minali, scultore Giannino Castiglioni.jpg|thumb|La tomba di [[Antonio Bernocchi]], realizzata da [[Giannino Castiglioni]]]]{{div col|cols=Riccardo Pitter (1899-1976)}}
*[[Italo Antico]] (1934)
*[[Giulio Ulisse Arata]] (1881-1962)