Leffe: differenze tra le versioni
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=== Il preistorico lago di Leffe ===
[[File:Val Gandino landscape 01.JPG|left|thumb|upright=1.7|L'anfiteatro naturale della val Gandino, in cui si adagiava il lago di Leffe]]
La storia di Leffe può essere fatta iniziare nella prima fase del [[Periodo (geocronologia)|periodo geologico]] del [[Pleistocene]], circa 1.800.000 anni fa, quando nell'area era presente un lago. Questa origine lacustre è dimostrata chiaramente sia dalla conformazione geologica della vallata, ben visibile dalle alture circostanti, sia dall'analisi del sottosuolo, ricco di strati di [[argilla]], carbonati lacustri e [[lignite]], creatisi grazie alla sedimentazione di piante acquatiche.<ref>{{cita|Ghirardelli|p. 13}}.</ref>
La creazione fu resa possibile dallo sbarramento che venne a crearsi nella parte terminale del torrente [[Romna]], che in quel tempo sfociava nel [[Serio]] mediante una paleovalle (totalmente ricoperta da detriti) situata dove si trova il cimitero di [[Casnigo]], frontalmente all'abitato di [[Colzate]]. La foce venne infatti ostruita dal deposito di materiali portati dal Serio, creando inoltre un rigurgito delle acque portate a valle dalla Romna.
Il fondale del lago, inizialmente posto alla stessa altezza del resto della val Seriana, cominciò lentamente ad accumulare detriti, innalzandosi di circa 130 metri nella conca dominata dai [[monte Farno|Farno]] e [[pizzo Formico|Formico]], quota che tuttora caratterizza l'altipiano della val Gandino. Al massimo della sua espansione arrivò a ricoprire una superficie di 4,2 [[Chilometro quadrato|km²]], una larghezza massima di 4,4 chilometri, ed una profondità massima di 20-30 metri<ref>{{cita|C. Ravazzi|pp.
Inoltre questo bacino chiuso, che esistette per 800.000 anni, accumulò un notevole numero di reperti fossili che hanno permesso di ricostruire gran parte delle forme viventi presenti in quei tempi remoti. Si va da alcune piante fossilizzate, conchiglie lacustri e fossili animali, i cui primi ritrovamenti risalgono al periodo compreso tra la fine del [[XVIII secolo|XVIII]] e l'inizio del [[XIX secolo]], come testimoniato dalla documentazione raccolta dallo scienziato [[Giovanni Maironi da Ponte]].<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Maironi da Ponte|titolo=Dizionario Odeporico o sia Storico-Politico-Naturale della Provincia Bergamasca|città= Bergamo|editore=Stamperia Mazzoleni|anno=1819-1820}}</ref>
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Ad essi, a partire dal [[V secolo a.C.]], si aggiunsero ed integrarono le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i [[Galli Cenomani]]. Queste erano comunque presenze sporadiche, che non formarono mai un nucleo abitativo definito.
A quel periodo pare possa essere ricondotta l'origine del toponimo, ritenuta di ''origine antica e remotissima'', che dovrebbe derivare dal prefisso ''LEU-'', riscontrabile nel lemma [[Lingua protoindoeuropea|indoeuropeo]] ''Leotum'' (o ''lutum''), indicante una zona con fango o paludi, poi traslato in ''Leufum'', quindi in ''Leufo'' ed infine in ''Lefe''<ref>{{cita|U. Zanetti|p.
[[File:Leffe Centro storico.JPG|thumb|upright=1.3|Il centro storico, che cominciò a svilupparsi nel periodo longobardo]]
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=== Il periodo feudale e comunale ===
[[File:Leffe Chiesa SMartino 01.JPG|left|thumb|La chiesa di san Martino, risalente al [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo]]]]
Il paese si sviluppò in modo importante tanto che, sull'onda di quando andava accadendo nel vicino centro di [[Gandino]], riuscì ad emanciparsi dal potere feudale, redigendo nel [[1263]] i propri statuti comunali. Il libero comune di Leffe aveva quindi la facoltà di gestire le proprie attività ed era retto da quattro istituzioni: l'aringo, la credenza, il consolato e il podestà.<ref>{{cita|Ghirardelli|p. 23}}.</ref>
{{citazione|[…] Questo sie il Statuto de li ordini del Comune di lefe, fatto et ordinato per la universitade de li Homini e vesini de la terra de Lefe, a bon recimento et governo del Comune predito et de li Homini et vesini de la dita terra de Lefe, li quali ordini son qui de soto declarati […] Noi dichiariamo essere per sempre degli homini liberi dotati di piena e completa autonomia e nessuno osi molestare alcuno dichiarandolo suo servo […] non vi sono ne sudditi ne servi, ma solo uomini liberi cittadini|Magna carta del comune-Carta dello Statuto}}
L’''Aringo'' (denominato anche ''Consiglio Maggiore'') era un'assemblea a cui tutti i capi famiglia residenti nel territorio comunale erano obbligati a partecipare, pena ammenda pecuniaria, nella quale si deliberavano tutte le necessità della cosa pubblica e venivano eletti i ''Credenderi'' ed i ''Consoli''. I primi, che restavano in carica per sei mesi, formavano il ''consiglio della Credenza'' ed avevano il compito di gestire l'amministrazione patrimoniale ed i rapporti con i comuni vicini. I consoli, eletti una volta all'anno, dovevano invece gestire l'ordine pubblico e far rispettare le decisioni prese dagli altri organi.
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=== Il boom economico ===
[[File:Leffe Romna.JPG|thumb|left|La Romna nel centro abitato, a fianco degli insediamenti industriali sorti nel [[XX secolo]]]]
Il grande successo commerciale del prodotto portò alcuni abitanti a trasformarsi in venditori ambulanti, andando di porta in porta nei paesi limitrofi a vendere le coperte, attività che valse loro l'appellativo di ''coertì'' (copertini). Questi, richiamando l'attenzione con strumenti musicali (trombe e tamburi) e facendo leva su astuzia ed eloquio<ref>
Conseguentemente la produzione raggiunse picchi elevatissimi, tanto che alcuni laboratori si svilupparono diventando vere e proprie aziende. È il caso di Luigi Martinelli, che nel [[1906]] fondò la prima industria e che, grazie ad investimenti lungimiranti ed alla sinergia instaurata con l'artigianato locale, riuscì ad ottenere risultati eccezionali, espandendosi fino ad aprire magazzini in città del sud Italia quali Bari, Napoli e Roma. Egli diede un ulteriore impulso all'attività dei copertini, organizzandoli ed affidando loro la vendita dei propri prodotti.
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[[File:Leffe Chiesa Bozzola.JPG|left|thumb|upright=1.5|La chiesetta della Vergine Immacolata, detta anche “della Bozzöla”]]
==== [[Chiesa di San Michele (Leffe)|Chiesa parrocchiale di San Michele]] ====
È l'edificio di maggior richiamo artistico e storico del paese. Situata nel centro storico, ha un'origine antichissima, che probabilmente può essere fatta risalire ad un periodo prossimo al [[X secolo]]<ref>
A fianco sorge il campanile, alto 57 metri, possiede il concerto di campane più grande per nota della Val Gandino, ovvero 10 campane in La2 della Fonderia Barigozzi del 1950.
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Cesare Ravazzi|titolo=Gli antichi bacini lacustri e i fossili di Leffe, Ranica e Pianico-Sèllere|editore=Quaderni della Comunità Montana Valle Seriana|città=Bergamo|anno=2003 |cid= C. Ravazzi}}
* {{cita libro|autore=Aldo Girardelli|titolo=Leffe e le sue chiese|città=Leffe|anno=1984|cid=Ghirardelli}}
* {{cita libro|autore=Umberto Zanetti|titolo=Paesi e luoghi di Bergamo. Note di etimologia di oltre 1.000 toponimi|città= Bergamo|anno=1985 |cid= U. Zanetti }}
* {{cita libro|autore=Paolo Oscar, Oreste Belotti|titolo=Atlante storico del territorio bergamasco|editore=Monumenta Bergomensia LXX}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Luigi Tatti]]|titolo=[[s:Notizie sugli scavi di lignite in Valgandino, provincia di Bergamo|Notizie sugli scavi di lignite in Valgandino, provincia di Bergamo]]|rivista=Giornale dell'ingegnere, architetto ed agronomo|editore=Saldini città =Milano|volume=2|pp=3-20}}
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