Lettera a Filemone: differenze tra le versioni

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La legislazione del tempo in cui si svolsero gli avvenimenti narrati nella lettera di Paolo considerava molto grave la fuga di uno schiavo dal suo padrone<ref group=Nota>Il ''fugitivus'' secondo il diritto romano era una persona che abbandonava il suo padrone con il proposito di non fare più ritorno.</ref>, il reato veniva sanzionato con condanne molto dure. Secondo lo studioso Gerhard Friedrich, infatti. «si usava imprimere un marchio a fuoco sulla fronte degli schiavi catturati dopo la fuga. Spesso poi venivano torturati, [. . .] gettati alle fiere nel circo oppure erano crocifissi, per dissuadere così gli altri schiavi dall'imitarne l'esempio»<ref>''Le lettere minori di Paolo'', di Hermann W. Beyer, Paul Althaus, Hans Conzelmann, Gerhard Friedrich, Albrecht Oepke; traduzione di G. Forza, Paideia Editrice, Brescia, 1980, p. 367 ISBN 9788839407801</ref>. Nella stessa opera, lo studioso ipotizza che dopo aver speso il denaro rubato a Filemone, e dopo aver cercato invano un lavoro, Onesimo chiese la protezione di Paolo. Ad Onesimo, secondo lo studioso, era ben nota la grande amicizia che legava il suo padrone all'''apostolo delle nazioni''.
 
Altri studiosi, come l'accademico Brian Mark Rapske<ref>[http://acts.twu.ca/faculty/brian-rapske.html Profilo del prof. Brian Mark Rapske] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140704095655/http://acts.twu.ca/faculty/brian-rapske.html |data=4 luglio 2014 }}</ref>, pensano invece che Onesimo avevaavesse compromesso la propria reputazione, nei confronti di Filemone, per un motivo non conosciuto, e che sia corso deliberatamente dall'apostolo Paolo, conoscendo la stretta amicizia esistente fra il suo padrone e l'apostolo di [[Tarso (Turchia)|Tarso]], con la speranza di tornare poi a servire Filemone con un rinnovato rapporto. Le fonti storiche, ad avviso del prof. Rapake, dimostrano che questo era «un espediente comune e diffuso fra gli schiavi in difficoltà». Secondo l'accademico infatti, Onesimo aveva commesso quel furto solo «per facilitare il suo arrivo davanti al mediatore Paolo anziché essere parte di un piano per fuggire»<ref>''The Prisoner Paul in the Eyes of Onesimus'', di Brian Mark Rapske, New Testament Studies 37 (1991) 187-203.</ref>.
 
== La condizione degli schiavi ==