Rumore dei preamplificatori del sonar: differenze tra le versioni

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[[File:Correlazionedtcxx.gif|thumb|right|Immagine oscilloscopica di una funzione di correlazione simulata in laboratorio]]
 
 
Le '''curve di correlazione''' sono generate dagli algoritmi delle relative funzioni, <ref group="N">indicati come funzioni di correlazione </ref> il loro studio è propedeutico allo sviluppo delle metodologie che consentono la scoperta sonar.
 
In questa trattazione le curve <ref>{{cita | Faran | Studi di base}}</ref> s'intendono sempre calcolate tra due segnali: sono indicate come curve di correlazione incrociata.
 
Gli algoritmi che generano le curve, studiati per la scoperta di segnali elettrici coperti dal disturbo nelle apparecchiature sonar, si mettono in pratica tramite dispositivi indicati come [[Algoritmi di correlazione per rilevamento sonar|correlatori elettronici]] o software.
 
Con gli algoritmi di correlazione si riesce ad individuare, ad esempio, in mezzo al rumore di ampiezza <math> 10 </math>, un segnale elettrico di ampiezza <math>1.</math> <ref group="N">L'individuazione del segnale non è una cosa certa ma dipendente da [[Probabilità di scoperta sonar|variabili probabilistiche]] </ref>
 
La caratteristica di discriminazione dei segnali da parte dei citati algoritmi prevede uno studio delle curve degli stessi in base al tipo dei segnali e/o dispositivi d'utilizzazione al fine di ottimizzarne le proprietà in base al tipo d'impiego di necessità.
 
Lo studio prevede il tracciamento delle curve delle funzioni di correlazione in dipendenza di molte variabili quali:
 
Banda delle frequenze dei segnali (<math> 0-F \ \ o \ \ F1-F2</math> )
 
Tipo dei segnali (analogici o digitali) <ref group="N">In questo contesto per segnali digitali s'intendono i segnali ottenuti dopo la limitazione d'ampiezza degli analogici.</ref>
 
Rapporto tra le ampiezze dei segnali e dei disturbi <ref group="N">Indicato con il simbolo S/N</ref>
 
Costante di tempo d'integrazione <math> rc </math><ref group="N">caratteristica propria del dispositivo di correlazione</ref>
 
Tempo di ritardo tra i segnali da correlare.
 
Tracciando le curve di correlazione, e lavorando sulle variabili, si può ottenere il profilo desiderato della funzione di correlazione che meglio sa adatta al tipo d'impiego <ref group="N">Per conoscere ad esempio: la larghezza del lobo a -3 dB, l'ampiezza delle ondulazioni lontane dal massimo, l'ampiezza del massimo stesso, la scelta del tipo di correlazione (analogica o digitale), l'effetto dei disturbi nel processo di correlazione, la pendenza dei fronti della funzione, le ascisse dei punti di passaggio della funzione per lo zero, l'estensione della funzione nel campo dei valori negativi, ecc.. </ref>.
 
==Applicazioni grafico numeriche==