Locomotive FS E.321 ed E.322: differenze tra le versioni
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Per economizzare sulla costruzione si decise di riutilizzare la parte meccanica (carro, rodiggio e bielle) proveniente da locomotive a vapore dei gruppi 830 e 835 in corso di demolizione (per la costruzione della locomotiva E.321.001 fu usata quella dell'835.318)<ref name="IF1960-105">{{Cita|Zattoni, Maffei, ''Le locomotive''|p. 105|IF 1960}}.</ref><ref name="iT63-24-25">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive FS E.321''|pp. 24-25|iT 63}}.</ref>.
Il progetto d'insieme fu sviluppato dall'Ufficio Studi Locomotive elettriche del Servizio Materiale e Trazione delle FS nel [[1956]]-[[1957]]<ref>Dal [[1905]] al [[1986]] "[...] Il Servizio Materiale e Trazione [...] era deputato alla progettazione dei nuovi rotabili. Con una pratica comune ad altre ferrovie europee, infatti, fino a tutti gli anni Settanta, erano le stesse ferrovie a curare in larga misura la progettazione dei propri mezzi, demandando ai costruttori di treni la sola produzione materiale." (Ernesto Stagni, ''La riforma delle ferrovie. 1. Dalle FS a Trenitalia, cronaca di vent'anni di trasformazioni'' [http://www.miol.it/stagniweb/riform01.htm]). Erano tuttavia molto stretti i rapporti di collaborazione con l'industria, come nel caso delle E.321 ed E.322.</ref>, che ne incaricò il direttore delle [[Officine Grandi Riparazioni di Verona Porta Vescovo]]<ref>Nella seconda metà degli anni cinquanta le Officine Grandi Riparazioni di Verona, insieme con quella di [[Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa|Pietrarsa]], era l'ultima officina delle FS specializzata nelle grandi riparazioni di locomotive a vapore. Prevedendosi prossima la fine di quel sistema di trazione, con conseguenti rischi di disoccupazione delle maestranze e dei tecnici, il Servizio Materiale e Trazione FS decise di procedere alla sua graduale trasformazione in officina per locomotive elettriche, affidando all'officina la trasformazione di alcune locomotive a vapore del [[Locomotiva FS 740|gruppo 740]] in [[Locomotiva FS 741|741]] con l'applicazione del [[preriscaldatore Franco-Crosti]] anche per permettere alle maestranze di avere il tempo per partecipare, in turni sfalsati, ai corsi di riqualificazione professionale, e non appena possibile la costruzione delle E.321 ed E.322. Cfr. {{Cita pubblicazione|postscript=nessuno|nome=Erminio|cognome=Mascherpa|titolo=La vita breve delle 741|rivista=Italmodel ferrovie|anno=1975|numero=188|pp=417-424}}; {{Cita pubblicazione|postscript=nessuno|nome=Renzo|cognome=Marini|titolo=L'Officina di Verona delle F.S. cessa la riparazione delle locomotive a vapore|rivista=[[Ingegneria Ferroviaria (rivista)|Ingegneria Ferroviaria]]|anno=1977|numero=1|p=42}}; {{cita|Giovanni Cornolò, ''Locomotive FS E.321''|p. 26|iT 63}}; {{cita|Giuseppe Lippolis, ''OGR Verona''|p. 6|VFit 25}}).</ref> [[Ingegnere|ingegner]] Tomaso Zattoni e il suo collaboratore ingegner Giuseppe Maffei. L'articolo che lo descrive fu firmato da entrambi e il secondo dichiara essersi trattato dell'ultimo progetto seguito dallo Zattoni prima della sua scomparsa<ref name="
=== Costruzione ===
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