2 Pallas: differenze tra le versioni

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|designazioni_alternative ={{DP|1802 FA|}}
|stella_madre = Sole
|epoca =[[giorno giuliano|JD]] 2459000,5<br />31 maggio 2020<ref>{{cita|I dati di name="JPL-2" Pallas dal sito MPC.||MPCviaCE}}</ref>
|semiasse_maggiore = {{M|414966688|ul=km}}<br />{{M|2,7738415|ul=UA}}
|periastro = {{M|319535846|u=km}}<br />{{M|2,1359348|u=UA}}
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}}
 
'''Pallade''' ([[Designazione provvisoria degli asteroidi#Le convenzioni precedenti|formalmente]] '''2 Pallas''', dal [[lingua greca|greco]] Παλλάς ''Pallás'') è un [[asteroide]] di grosse dimensioni che orbita all'interno della [[fascia principale]], la [[cintura asteroidale]] più interna del [[sistema solare]]. Fu il secondo asteroide ad essere individuato dopo [[Cerere (astronomia)|Cerere]], ed il primo ad essere individuato da un astronomo non professionista. Si stima che la sua [[massa (fisica)|massa]] costituisca il 7% di quella dell'intera fascia principale.<!-- 1.027±0.003 ÷ 15±2 (E-10 solar masses) --><ref name = Pitjeva2005>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Pitjeva |nome=E.V. |titolo=High-Precision Ephemerides of Planets—EPM and Determination of Some Astronomical Constants |rivista=Solar System Research |anno=2005 |volume=39 |numero=3 |p=176 |url=http://iau-comm4.jpl.nasa.gov/EPM2004.pdf |formato=PDF |doi=10.1007/s11208-005-0033-2 |accesso=4 settembre 2011 |dataarchivio=7 settembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120907164956/http://iau-comm4.jpl.nasa.gov/EPM2004.pdf |urlmorto=sì }}</ref> Il suo diametro, pari a 512–545&nbsp;km, è confrontabile con quello di [[4 Vesta|Vesta]], sebbene Pallade sia meno massiccio del 20%.<ref name=Baer2007/> È un probabile [[protopianeta]].<ref name=McCord2006/>
 
Quando fu scoperto da [[Heinrich Wilhelm Olbers]] il 28 marzo 1802, fu incluso tra i [[pianeta|pianeti]], come accadde anche per gli altri asteroidi scoperti all'inizio del XIX secolo. La scoperta di numerosi altri asteroidi nel 1845 condusse infine alla loro riclassificazione.<ref name=Storia/>
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== Osservazione ==
Pallade all'[[opposizione (astronomia)|opposizione]] raggiunge mediamente l'ottava [[magnitudine apparente|magnitudine]], al di sotto del limite di visibilità dell'[[occhio nudo]], ma alla portata di un [[binocolo]] 10×50. A differenza di quanto accade per Cerere e Vesta, la sua osservazione a piccole [[Elongazione|elongazioni]] richiede ottiche più potenti, potendo raggiungere magnitudini pari a +10,6. In rare occasioni, in cui si trova all'opposizione in corrispondenza del [[perielio]], può raggiungere una magnitudine pari a +6,4, al limite di visibilità dell'occhio nudo.<ref name = Pasachoff1983>{{Cita libro |autore=Menzel, Donald H. |coautori=Pasachoff, Jay M. |anno=1983 |titolo=A Field Guide to the Stars and Planets |url=https://archive.org/details/fieldguidetostar00menz_0 |edizione=2a |editore=Houghton Mifflin |pagine=391 |città=Boston, MA |isbn=0-395-34835-8 }}</ref> Nel tardo febbraio del 2014, raggiunse una magnitudine pari a 6,96.<ref name=opp2014>Calcolato utilizzando il [http://ssd.jpl.nasa.gov/horizons.cgi?find_body=1&body_group=sb&sstr=2 JPL Horizons] per il 24 febbraio 2014.</ref>
 
Pallade è mediamente meno luminoso di Cerere, di Vesta - quest'ultimo più vicino alla Terra e con un'[[albedo]] maggiore - ed anche del più piccolo [[7 Iris]], che lo supera nella magnitudine media all'opposizione.<ref>{{Cita web |lingua=en |cognome=Odeh |nome=Moh'd |url=http://jas.org.jo/ast.html |titolo=The Brightest Asteroids |editore=Jordanian Astronomical Society |accesso=13 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070813224051/http://www.jas.org.jo/ast.html |dataarchivio=13 agosto 2007 }}</ref>
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=== Scoperta ===
[[File:Heinrich Wilhelm Olbers.jpg|thumb|left|Heinrich Wilhelm Olbers scoprì Pallade il 28 marzo 1802.]]
Pallade fu scoperto il 28 marzo [[1802]] da [[Heinrich Wilhelm Olbers]]<ref name=Schmadel/> mentre, dall'osservatorio privato installato al piano superiore della sua casa a [[Brema]], cercava di individuare [[Cerere (astronomia)|Cerere]] per verificarne l'orbita già calcolata matematicamente. La scoperta fu quindi determinata dalla coincidenza che Pallade transitasse in prossimità di Cerere in quel periodo.<ref name = Schmadel>{{Cita libro |lingua=inglese |titolo=Dictionary of minor planet names, Volume 1 |autore=Schmadel, Lutz D. |coautori=International Astronomical Union |edizione=5 |editore=Springer |anno=2003 |p=15 |url=http://books.google.it/books?id=VoJ5nUyIzCsC&pg=PA15#v=onepage&q&f=false |accesso=9 settembre 2011|isbn=3-540-00238-3}}</ref><ref name="serendipity">{{Cita web |lingua=en |url=http://dawn.jpl.nasa.gov/DawnCommunity/flashbacks/fb_06.asp |titolo=Astronomical Serendipity |editore=JPL, NASA |sito=Dawn Mission |accesso=9 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120206235537/http://dawn.jpl.nasa.gov/DawnCommunity/flashbacks/fb_06.asp |dataarchivio=6 febbraio 2012 }}</ref>
 
Pallade fu battezzato così da Olbers stesso; deve il suo nome all'[[epiteto]] dato alla dea [[Atena]] quale protettrice e guida assennata in guerra.<ref name=Schmadel/> Il [[mitologia greca|mito]] racconta che [[Pallade (figlia di Tritone)|Pallade]], una delle figlie di [[Tritone (mitologia)|Tritone]], era la compagna di giochi della giovane Atena.<ref>{{Cita libro |lingua=inglese |titolo=The Origin of Culture and Civilization: The Cosmological Philosophy of the Ancient Worldview Regarding Myth, Astrology, Science, and Religion |autore=Dietrich, T. |editore=Turnkey Press |pagine=178 |anno=2005|isbn=0-9764981-6-2 }}</ref> Dopo che accidentalmente la uccise, Atena eresse una statua a immagine e somiglianza di Pallade, il [[Palladio (mitologia)|Palladio]], per onorarne il ricordo e scelse di anteporre il nome dell'amica scomparsa al suo, per ricordarla in eterno.
 
Come già accaduto per Cerere, fu [[Carl Friedrich Gauss|Gauss]] a calcolare l'orbita di Pallade. Con grande sorpresa, entrambi i corpi completavano l'orbita in 4,6 anni, sebbene quella di Pallade fosse inclinata di circa 35° rispetto al piano dell'[[eclittica]].<ref name="serendipity"/> Quindi, anche Pallade andava a collocarsi tra [[Marte (astronomia)|Marte]] e [[Giove (astronomia)|Giove]]; lì dove ci si aspettava un pianeta, ne erano saltatati fuori ben due nel giro di un anno.<ref name=serendipity/> A Pallade fu quindi assegnato un [[simbolo astronomico]] ({{simbolo|Pallas symbol (fixed width).svg|16|⚴}} o talvolta {{simbolo|Sulphur symbol (fixed width).svg|16|🜍}}),<ref>Unicode value U+26B4.</ref> così come già si era fatto per Cerere; il simbolo di Pallade rappresentava una [[Lancia (arma)|lancia]]. In seguito il simbolo sarà sostituito con un numero corrispondente all'ordine di scoperta racchiuso in un circoletto, ②, e poi con il numero tra parentesi tonde seguito dal nome, secondo l'uso odierno della [[Designazione provvisoria degli asteroidi#Le convenzioni precedenti|designazione asteroidale]].<ref name = Storia>{{Cita web |lingua=en |titolo=When did asteroids become minor planets? |autore=Hilton, J.L. |4=data16 novembre 2007 |editore=U.S. Naval Observatory |url=http://aa.usno.navy.mil/faq/docs/minorplanets.php |accesso=8 agosto 2015 |dataarchivio=21 settembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070921162818/http://aa.usno.navy.mil/faq/docs/minorplanets.php |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Osservazioni successive ===
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Le limitate capacità dei telescopi della prima metà dell'Ottocento, inoltre, generavano spesso degli aloni attorno a Cerere e Pallade che vennero interpretati ad esempio come una "chioma" da Herschel - sebbene diversa da [[chioma (astronomia)|quella cometaria]] - e come un'atmosfera da Schröter. Alcuni miglioramenti si ebbero nella seconda metà del secolo con la diffusione del [[catalogo stellare]] ''[[Bonner Durchmusterung]]'' nel 1852 e con l'introduzione sia della scala logaritmica della [[Magnitudine apparente|magnitudine]], sviluppata da [[Norman Robert Pogson|Norman Pogson]] nel 1854, sia della [[Fotometria (astronomia)|fotometria]] nel 1861. Tuttavia, data la mancanza di un valore condiviso per l'[[albedo]] di Pallade, come anche per quella degli altri asteroidi fino ad allora scoperti, ogni stima proposta derivava dalle osservazioni, ma anche dal valore ipotetico dell'albedo.<ref name=Hughes/> Così, [[Simon Ritter von Stampfer|von Stampfer]] nel 1856 stimò il diametro di Pallade in 277&nbsp;km; [[Edward James Stone|Stone]] nel 1867 in 275&nbsp;km e [[Camille Flammarion|Flammarion]] nel 1894 in 270&nbsp;km.<ref name=Hughes/> Il valore di riferimento per i primi cinquant'anni del Novecento fu comunque di 490&nbsp;±&nbsp;118&nbsp;km, stimato nel 1895 da [[Edward Emerson Barnard|Barnard]] utilizzando un [[micrometro filare]].<ref name=Hughes/>
 
Nel 1917, l'astronomo giapponese [[Kiyotsugu Hirayama]] si dedicò allo studio del moto degli asteroidi e confrontandoli attraverso tre parametri orbitali - [[moto medio]], [[inclinazione orbitale|inclinazione]] ed [[eccentricità orbitale|eccentricità]] - individuò dei raggruppamenti, successivamente indicati come [[Famiglia di asteroidi|famiglie di asteroidi]] o famiglie Hirayama. In particolare, nel 1928 segnalò un gruppo di tre asteroidi associato con Pallade, indicato come [[famiglia Pallade]], dal nome del membro più grande del gruppo.<ref name = Yoshihide>{{Cita libro |lingua=inglese |autore=Yoshihide, K. |capitolo=Kiyotsugu Hirayama and His Families of Asteroids (invited) |titolo=Proceedings of the International Conference (November 29-December 3, 1993. Sagamihara, Japan) |editore=Astronomical Society of the Pacific |anno=1993 |url=http://adsabs.harvard.edu/full/1994ASPC...63....1K |accesso=11 settembre 2011}}</ref>
 
Nei lavori pubblicati negli [[Anni 1960|anni sessanta]] e [[Anni 1970|settanta]], furono proposte nuove stime per il diametro di Pallade basate prevalentemente su misure fotometriche, comprese tra i 500 ed i 660&nbsp;km con un'incertezza di circa 100&nbsp;km.<ref name=Hughes/> Furono inoltre proposte le prime misure della massa di Pallade, che tuttavia sottostimavano il valore oggi accettato.<ref name = Hilton2002>{{Cita libro |lingua=inglese |titolo=Asteroids III |curatore=Bottke, W.F.Jr.; Cellino, A.; Paolicchi, P.; Binzel, R.P. |editore=University of Arizona Press |città=Tucson |anno=2002 |autore=Hilton, J.L. |pp=103-112 |capitolo=Asteroid Masses and Densities |url_capitolo=http://www.lpi.usra.edu/books/AsteroidsIII/pdf/3008.pdf |accesso=9 settembre 2011 |formato=PDF}}</ref>
 
[[File:Moon and Asteroids 1 to 10.svg|thumb|left|Dimensioni dei primi dieci asteroidi scoperti nella [[fascia principale]] confrontati con la [[Luna]] della Terra. Pallade è il secondo da sinistra.]]
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I segnali radio provenienti da [[sonda spaziale|sonde]] in orbita attorno a Marte e sulla [[superficie di Marte|sua superficie]] tra il 1961 ed il 2003 sono stati usati per determinare le variazioni indotte nell'orbita del pianeta dall'[[interazione gravitazionale]] degli asteroidi maggiori; ciò ha permesso di calcolare anche la massa di Pallade.<ref>{{Cita conferenza |titolo=Estimations of masses of the largest asteroids and the main asteroid belt from ranging to planets, Mars orbiters and landers |cognome=Pitjeva |nome=E.V. |conferenza=35th COSPAR Scientific Assembly. 18-25 luglio 2004, Paris, France |pagine=2014 |anno=2004 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2004cosp...35.2014P |accesso=11 settembre 2011}}</ref>
 
Nessuna sonda spaziale ha ancora visitato l'asteroide, ma se al termine della fase di studio di [[Cerere (astronomia)|Cerere]] e [[4 Vesta|Vesta]], la sonda ''[[Missione Dawn|Dawn]]'' avrà ancora disponibile una quantità sufficiente di carburante, la missione potrebbe essere estesa per prevedere un [[sorvolo ravvicinato]] di Pallade, quando nel [[2018]] attraverserà l'[[eclittica]]. A causa dell'elevata inclinazione dell'orbita dell'asteroide non sarà possibile per ''Dawn'' entrarvi in orbita attorno.<ref name = notevoli>{{Cita web |lingua=en |anno=2007 |titolo=Notable Asteroids |url=http://www.planetary.org/explore/topics/near_earth_objects/asteroids_and_comets/asteroids.html |editore=The Planetary Society |accesso=12 settembre 2011 |dataarchivio=8 febbraio 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060208141711/http://www.planetary.org/explore/topics/near_earth_objects/asteroids_and_comets/asteroids.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Perozzi |nome=E. |coautori=Rossi, A.; Valsecchi, G.B. |titolo=Basic targeting strategies for rendezvous and flyby missions to the near-Earth asteroids |url=https://archive.org/details/sim_planetary-and-space-science_2001-01_49_1/page/3 |rivista=Planetary and Space Science |anno=2001 |volume=49 |numero=1 |pp=3–22 |doi=10.1016/S0032-0633(00)00124-0}}</ref>
 
== Parametri orbitali e rotazione ==
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Pallade presenta parametri orbitali inusuali per un oggetto di tali dimensioni. La sua [[orbita]] è caratterizzata da notevoli valori di [[inclinazione orbitale|inclinazione]] ed [[eccentricità orbitale|eccentricità]], malgrado sia situata alla stessa distanza dal [[Sole]] della maggior parte degli asteroidi della [[fascia principale]].<ref name=Torppa2003/>
 
Inoltre, la sua [[inclinazione assiale]] è molto elevata. In letteratura se ne trovano due stime: 78&nbsp;±&nbsp;13° o 65&nbsp;±&nbsp;12°. Sulla base di [[Curva di luce|curve di luce]] che presentano ancora una certa ambiguità è stato stimato che il polo nord, nel [[Sistema di coordinate eclittiche|sistema di riferimento eliocentrico-eclittico]], punti nella direzione (β, λ) = (-12°, 35°) o (43°, 193°), con un'incertezza di 10°.<ref name = Torppa2003>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Torppa, J. |etal=si |titolo=Shapes and rotational properties of thirty asteroids from photometric data |rivista=Icarus |anno=2003 |volume=164 |numero=2 |pp=346–383 |doi=10.1016/S0019-1035(03)00146-5}}</ref> I dati ottenuti con il [[Telescopio spaziale Hubble]] nel 2007 e le osservazioni dei [[telescopi Keck]] del 2003-2005 sembrano favorire la prima coppia di valori sulla seconda.<ref name=Schmidt08/><ref name=Carry2007>{{cita conferenza |titolo=Asteroid 2 Pallas Physical Properties from Near-Infrared High-Angular Resolution Observations |autore=Carry, B. |etal=s |anno=2007 |conferenza=DPS meeting #39, #30.08 Bulletin of the American Astronomical Society, Vol. 39, p.47 |organizzazione=American Astronomical Society |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007DPS....39.3008C |accesso=13 settembre 2011}}<br />{{Cita web |lingua=en |titolo=Asteroid 2 Pallas Physical Properties from Near-Infrared High-Angular Resolution Imagery |autore=Carry, B. |etal=s |formato=PDF |anno=2007 |url=https://www.eso.org/sci/activities/santiago/projects/PlanetaryGroup/journal_club/slides/ESO.JournalClub-2007.08.14-BenoitCARRY.pdf |editore=European Southern Observatory, ESO |accesso=13 settembre 2011}}</ref> Questo significa che durante ogni estate e inverno di Pallade, larghe parti della sua superficie sono in costante illuminazione o in costante oscurità, per durate dell'ordine dell'anno terrestre. Le zone polari sperimenterebbero le durate massime di luce e buio, superiori a due anni terrestri.<ref name=Carry2010/> La rotazione risulta prograda.<ref name=Schmidt08/>
 
Pallade è quasi in [[risonanza orbitale|risonanza]] 1:1 di moto medio con Cerere<ref name=Goffin2001>{{cita|Goffin, E.||Goffin2001}}, 2011.</ref> e 18:7 (con un periodo di 6500 anni) con Giove.<ref name=Taylor1982/> Con quest'ultimo l'asteroide è anche in una risonanza approssimata 5:2, con un periodo di 83 anni.<ref name = Taylor1982>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Taylor |nome=D.B. |titolo=The secular motion of Pallas |rivista=Royal Astronomical Society |volume=199 |pp=255–265 |anno=1982 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1982MNRAS.199..255T |accesso=13 settembre 2011}}</ref>
 
Come detto, nel 1928 [[Kiyotsugu Hirayama]] segnalò i primi tre elementi della [[famiglia Pallade]],<ref name=Yoshihide/> un gruppo di asteroidi con parametri orbitali prossimi a quelli di Pallade stesso. Al 1994 erano stati individuati più di 10 membri della famiglia, tutti con [[semiasse maggiore]] compreso tra 2,50–2,82&nbsp;UA e inclinazione di 33–38°.<ref>{{Cita web |lingua=en |autore=Faure, G. |data=20 maggio 2004 |url=http://www.astrosurf.com/aude/map/us/AstFamilies2004-05-20.htm |titolo=Description of the System of Asteroids |editore=Astrosurf.com |accesso=15 marzo 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070202171034/http://www.astrosurf.com/aude/map/us/AstFamilies2004-05-20.htm |dataarchivio=2 febbraio 2007 |urlmorto=sì }}</ref> La validità del raggruppamento è stata confermata nel 2002 da un confronto tra gli spettri dei componenti.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Foglia |nome=S. |coautori=Masi, G. |titolo=New clusters for highly inclined main-belt asteroids |rivista=The Minor Planet Bulletin |anno=2004 |volume=31 |numero=4 |pp=100–102 |url=http://asteroidi.uai.it/family/ |accesso=11 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/20110223162611/http://asteroidi.uai.it/family/ |dataarchivio=23 febbraio 2011 }}</ref>
 
== Formazione ==
Si ritiene che Pallade sia stato interessato da un qualche grado di alterazione termica e [[differenziazione planetaria|differenziazione]] interna,<ref name=Schmidt08/> la qual cosa suggerisce che sia un [[protopianeta]] (embrione planetario). Si sarebbe formato quindi 4,57&nbsp;miliardi di anni fa nella fascia degli asteroidi e sarebbe poi sopravvissuto, relativamente intatto, al processo di formazione del sistema solare,<ref name = "Petit2001">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Petit |nome=J.-M. |coautori=[[Alessandro Morbidelli (astronomo)|Morbidelli, A.]] |titolo=The Primordial Excitation and Clearing of the Asteroid Belt |rivista=Icarus |volume=153 |numero=2 |pp=338–347 |anno=2001 |doi=10.1006/icar.2001.6702 |url=https://www.gps.caltech.edu/classes/ge133/reading/asteroids.pdf |formato=PDF |accesso=9 settembre 2011 |dataarchivio=21 febbraio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070221085835/http://www.gps.caltech.edu/classes/ge133/reading/asteroids.pdf |urlmorto=sì }}</ref> a differenza della maggior parte dei protopianeti del [[Sistema solare interno|sistema interno]] che o si fusero tra loro per andare a costituire i [[pianeta terrestre|pianeti terrestri]], oppure furono espulsi dal sistema da Giove.<ref name = McCord2006>{{Cita pubblicazione |autore=McCord, T.B. |coautori=McFadden, L.A.; Russell, C.T.; Sotin,C.; Thomas, P.C. |titolo=Ceres, Vesta, and Pallas: Protoplanets, Not Asteroids |rivista=Transactions of the American Geophysical Union |anno=2006 |volume=87 |numero=10 |p=105 |doi=10.1029/2006EO100002 |url=http://www-ssc.igpp.ucla.edu/personnel/russell/papers/CeresVesta.pdf |accesso=21 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917221905/http://www-ssc.igpp.ucla.edu/personnel/russell/papers/CeresVesta.pdf |dataarchivio=17 settembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="Petit2001" />
 
== Caratteristiche fisiche ==
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=== Massa e dimensioni ===
Pallade ha un volume paragonabile a quello dell'asteroide [[4 Vesta|Vesta]]; nel tempo i due corpi celesti si sono contesi il titolo di secondo più grande asteroide del sistema solare interno.<ref name=notevoli/> Tuttavia rispetto a Vesta, Pallade è molto meno massiccio. La [[massa (fisica)|massa]] di Pallade è stimata in {{M|2,11|e=20|0,26|ul=kg}}<ref name = Baer2007>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Baer |nome=J. |coautori=Chesley, S.R. |titolo=Astrometric masses of 21 asteroids, and an integrated asteroid ephemeris |rivista=Celestial Mechanics and Dynamical Astronomy |volume=100 |numero=2008 |pp=27–42 |anno=2008 |url=http://www.springerlink.com/content/h747307j43863228/fulltext.pdf |formato=PDF |doi=10.1007/s10569-007-9103-8 |accesso=12 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110224014158/http://www.springerlink.com/content/h747307j43863228/fulltext.pdf |dataarchivio=24 febbraio 2011 |urlmorto=sì }}</ref> e pari all'80% di quella di Vesta, al 22% di [[Cerere (astronomia)|Cerere]]<ref name=Pitjeva2005/> e a circa lo 0,3% di quella della [[Luna]]. Si stima che Pallade contenga il 7% dell'intera massa della [[fascia principale]].<ref>Valore calcolato con una proporzione e con l'informazione che Cerere contiene il 32% della massa della fascia principale. Dato presente anche in:<br />{{Cita libro |lingua=inglese |titolo=Patrick Moore's Data Book of Astronomy |autore=Moore, P. |coautori=Rees, R. |edizione=2a |editore=Cambridge University Press |anno=2011 |url_capitolo=http://books.google.it/books?id=2FNfjWKBZx8C&pg=PA166&dq#v=onepage&q&f=false |capitolo=Pallas |accesso=15 settembre 2011|isbn= 978-0-521-89935-2 }}</ref>
 
Pallade ha una forma irregolare, modellata come un [[ellissoide]] scaleno. Da osservazioni condotte attraverso il telescopio spaziale Hubble nel settembre del 2007, Schmidt ''et al.'' ne hanno stimato le dimensioni in 582{{sp}}×{{sp}}556{{sp}}×{{sp}}500&nbsp;km,<ref name=Schmidt08/> cui corrisponde un diametro medio di {{M|545|18|u=km}}.<ref name=JPL-2/> Una seconda stima è stata proposta da Carry ''et al.'' nel 2010, che da osservazioni condotte dalla Terra hanno determinato le dimensioni in 550{{sp}}×{{sp}}516{{sp}}×{{sp}}476&nbsp;km, cui corrisponde un diametro medio di 512{{sp}}±{{sp}}6{{sp}}km.<ref name=Carry2010/> Pallade ne risulterebbe, quindi, ridimensionato tanto che la sua densità passerebbe da 2,8<ref name=Schmidt08/> a 3,4{{sp}}×{{sp}}10³{{sp}}kg/m³,<ref name=Carry2010/> avvicinandosi a quella di Vesta.
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== Superficie ==
 
Poco o nulla è noto delle caratteristiche superficiali di Pallade. Le immagini raccolte dal Telescopio spaziale Hubble con una risoluzione di circa 70&nbsp;km per pixel mostrano variazioni tra un pixel e l'altro, che, tuttavia, combinate con l'albedo di Pallade - mediamente del 12% - si collocano al limite inferiore di rilevabilità.<ref name=Schmidt08/> Sono inoltre piuttosto limitate le differenze tra le [[curva di luce|curve di luce]] ottenute nel visibile e nell'infrarosso, mentre c'è un maggiore distacco nell'ultravioletto. Queste ultime suggeriscono la presenza di un grosso [[cratere meteoritico|bacino d'impatto]] nell'emisfero settentrionale dell'asteroide.<ref>{{Cita conferenza |titolo=A Possible Impact Basin on Pallas |autore=Schmidt, B.E. |etal=s |anno=2008 |conferenza=AGU Fall Meeting 2008, abstract #P54B-04 |organizzazione=American Geophysical Union |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2008AGUFM.P54B..04S |accesso=15 settembre 2011}}</ref><ref name = COSPAR>{{Cita conferenza |titolo=Size, Shape and Surface of Pallas from Hubble Space Telescope |autore=Schmidt, B.E. |etal=s |conferenza=37th COSPAR Scientific Assembly. Held 13-20 July 2008, in Montréal, Canada., p.2774 |anno=2008 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2008cosp...37.2774S |accesso=15 settembre 2011}}</ref>
 
== Pallade nella cultura ==