Il momento peggiore fu nel [[1640]]: Lanciano perse i suoi privilegi di città demaniale, fu creata [[barone|baronia]] sotto il governo del Marchese del [[Vasto]], e passò di mano tra vari feudatari. Il vassallaggio durò più di un secolo e portò un notevole impoverimento della città, vessata dai nuovi padroni. Nonostante le numerose ribellioni, Lanciano riacquistò la sua libertà solo nel [[1778]], dopo l'ascesa al trono di Napoli dei [[Borbone]].
Nell'[[Secolo XIX secolo|Ottocento]] la città partecipò attivamente ai moti risorgimentali, a partire dalla [[Repubblica Partenopea]] del [[1799]] fino ad una serie di sollevazioni nel [[1848]], [[1849]] e [[1853]]. Nel [[1860]] votò l'adesione all'Italia unita.
Nella storia del [[Secolo XX secolo|Novecento]] di Lanciano, una pagina molto importante è quella della partecipazione alla [[resistenza italiana|Resistenza]] con la rivolta degli [[Lanciano#Ricorrenze|Eroi Ottobrini]] (5-6 ottobre 1943), che è stata riconosciuta con la [[Valor militare|medaglia d'oro al valore militare]] dal presidente [[Luigi Einaudi|Einaudi]] nel [[1952]].<ref name="quirinale-medaglia">[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18839&iddecorato=18386 Il sito ufficiale della Presidenza della Repubblica]</ref> Lanciano nel corso dell'immediato dopoguerra, insieme ad altre città molto provate quali [[Ortona]], [[Francavilla al Mare]], [[Pescara]] e [[Avezzano]], ha avuto una veloce ripresa economica e sociale, divenendo ben presto una delle principali realtà della [[provincia di Chieti]], insieme al capoluogo ed a [[Vasto]]. Nel 1970, con l'inaugurazione del complesso industriale "Honda Sevel" della Val di Sangro, Lanciano ha beneficiato molto dello sviluppo industriale.
=== Simboli ===
[[File:Lanciano - Palazzo Arcivescovile.jpg|miniatura|Palazzo arcivescovile di Lanciano, sede del Museo diocesano]]
{{vedi anche|Museo diocesano (Lanciano)}}
;Museo diocesano di Lanciano: si trova nel [[XVII secolo|seicentesco]] Palazzo del [[Seminario]] in Largo dell'Appello, aperto nel 2002. Ospita testimonianze sulla storia della [[arcidiocesi di Lanciano-Ortona|diocesi]] e oggetti provenienti dalla [[basilica della Madonna del Ponte|cattedrale]], da altre chiese diocesane e dal [[Lanciano#Palazzi principali|palazzo arcivescovile]], datati dal [[XIII secolo]] ai giorni nostri (paramenti liturgici, quadri, tele, affreschi, croci astili, conocchie di statue, reliquiari, libri sacri). Si segnalano in particolare le [[oreficeria|oreficerie]], tra cui un [[crocifisso]] [[XV secolo|quattrocentesco]] opera della bottega di [[Nicola da Guardiagrele]] (dalla chiesa di Sant'Agostino). Tra i tessuti si conservano i [[Paramento liturgico|paramenti]] [[XIX secolo|ottocenteschi]] appartenuti all'[[arcivescovo]] [[Francesco Maria De Luca]], provenienti dalla Cattedrale. Vi è contenuto un quadro attribuito alla bottega del [[Giorgione]].<ref>{{cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Museo_dioc/museo.htm|titolo=Museo diocesano|accesso=14 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091101102853/http://www.tuttolanciano.it/Museo_dioc/museo.htm|dataarchivio=1 novembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>
;Polo museale Santo Spirito: sito nell'[[Ex convento di Santo Spirito|ex convento omonimo]] dei Padri Celestini, il polo ospita dal 2011 il museo archeologico, due sale espositive, un'aula didattica e una sala convegni. Il museo archeologico vuole essere un lungo cammino nella storia della città e del suo territorio: partendo dal V millennio a.C. fino ad arrivare al municipio di età romana, con le successive fasi di epoca bizantina ed alto medievale. Il viaggio si conclude con l'esposizione nei raffinati vasi di maiolica arcaica realizzati dai vasai lancianesi in epoca medievale.
== Amministrazione ==
[[File:Torre campanaria e comune - Lanciano.jpg|miniatura|Torre campanaria e municipio. Sulla torre campanaria si trova [[Lanciano#La Squilla|la Squilla]], e ogni giorno da qui con un colpo di cannone a salve si segnala il mezzogiorno.]]
{{vedi anche|Sindaci di Lanciano}}
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