Suleiman Mahmud al-Obeidi: differenze tra le versioni
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|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = [[1949]]
|Nato_a = [[Tobruk]]
|Data_di_morte = 6 ottobre [[2020]]
|Morto_a = [[Tripoli]]
|Cause_della_morte = conseguenze del Covid-19
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
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|Nazionalità = libico
}}
==Biografia==
Già comandante dell'esercito a [[Tobruk]] sotto il regime di [[Muʿammar Gheddafi]], è stato uno dei primi ufficiali nell'alta gerarchia delle forze armate libiche a protestare o a rassegnare le dimissioni nel corso del 2011, in occasione della [[Prima guerra civile in Libia|guerra civile libica]].<ref>''The Wall Street Journal'', "Defections from the Libyan regime", 23 febbraio 2011. [http://blogs.wsj.com/dispatch/2011/02/23/defections-from-the-libyan-regime/]</ref><ref>''[[Financial Times]]'', "Tubruq's free locals take first decisions", 24 febbraio 2011. [https://www.ft.com/cms/s/0/5ff2c5fa-404d-11e0-9140-00144feabdc0.html#axzz1H5qGS3ZZ]</ref> Circa la metà dei 6.000 soldati stimati che s'erano uniti ai rivoltosi anti-Gheddafi prendevano ordini dal generale al-ʿObaydī<ref>''[[The Economist]]'', "The battle for Libya: The colonel fights back", 10 marzo 2011. [https://www.economist.com/node/18338840?story_id=18338840]</ref> prima che il 28 luglio 2011 fosse assassinato in circostanze oscure il gen. [[Abd al-Fattah Yunis|ʿAbd al-Fattāḥ Yūnis]], il comandante in capo dell'[[Esercito di liberazione nazionale (Libia)|Esercito di liberazione nazionale]] formato dai rivoltosi libici. L'[[Associated Press]] ha riferito il giorno seguente che al-ʿObaydī era succeduto a Yūnis come comandante in capo.<ref>[http://www.kansascity.com/2011/07/29/3044957/officer-accuses-fellow-rebels.html Agenzia "Kansas City Star" del 29 luglio 2011; sito controllato il 29 luglio 2011 ("Officer accuses fellow rebels in Libya killing", di Rami Al-Shaheibi]</ref>
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