Carcassonne: differenze tra le versioni

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Nel III secolo a.C., il luogo passò sotto il dominio dei [[Volci (popolo)|Volci Tectosagi]]. Nel 118, data della creazione della città portuale di ''[[Narbona|Colonia Narbo Martius]]'', la regione passò senza combattimenti sotto la dominazione [[civiltà romana|romana]].<ref>{{cita web|url=https://archeologie.culture.fr/villa/en/southern-france-and-roman-conquest|lingua=en|titolo=Southern France and the Roman conquest|accesso=8 settembre 2021}}</ref> Nel 70 a.C., assume il ruolo amministrativo di [[Provincia (storia romana)|provincia]].
 
Dal 14 d.C., la [[via Aquitania]] che collegava ''Narbo Martius'' a ''[[Bordeaux|Burdigala]]'' attraversava proprio ''Julia Carcaso''.<ref name="pas253273">{{cita pubblicazione|url=https://journals.openedition.org/gallia/614|volume=73|p=1|anno=2016|editore=Gallia|rivista=Archéologie de la France antique|La voie d'Aquitaine entre Tolosa (Toulouse, Haute-Garonne) et Carcaso (Carcassonne, Aude)|lingua=fr|autore=Michel Passelac|pp=253-273|accesso=8 settembre 2021|doi=10.4000/gallia.614}}</ref> A quel tempo l'oppidum cessò di esistere e la città aperta di epoca [[gallo-romani|gallo-romana]], con una [[pianta a scacchiera]], rimpiazzò le precedenti costruzioni, con la costruzione di edifici anche nella pianura adiacente.<ref name="pas253273"/>
 
Tra il 234 e il 285, l'[[impero romano]] attraversò una [[Crisi del III secolo|prolungata crisi]] che comportò l'[[anarchia militare]], di cui beneficiarono i [[Invasioni barbariche|barbari]] che scagliarono saccheggi e incursioni su vasta scala in [[Gallia romana|Gallia]]. Si decise di costruire una barriera lunga di oltre un chilometro comprendente più di trenta torri difensive.<ref name="pas253273"/>
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Nel XVI secolo, le [[guerre di religione francesi|guerre di religione]] imperversarono nella regione: la città bassa abbracciò in gran parte il [[protestantesimo]], quella alta restò fedele al cattolicesimo. Vari scontri ebbero luogo tra i due siti fino all'emissione dell'[[editto di Nantes]].<ref>{{cita web|lingua=fr|accesso=8 settembre 2021|url=http://elec.enc.sorbonne.fr/editsdepacification/edit_12|titolo=Édit de Nantes. Édit général}}</ref>
 
[[Carlo IX di Francia|Carlo IX]] attraversò la città durante il suo grande giro del Regno durato tra il 1564 e il 1566, accompagnato da [[Enrico III di Francia|Enrico III]], [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], [[Carlo di Borbone-Vendôme]] e [[Carlo di Lorena (1524-1574)|Carlo di Lorena]].<ref>{{cita web|data=1º gennaio 2017|url=https://www.ladepeche.fr/article/2017/01/01/2488570-janvier-1565-charles-ix-a-carcassonne.html|sito=La Dépêche du Midi|lingua=fr|titolo=Janvier 1565: Charles IX à Carcassonne|accesso=8 settembre 2021}}</ref>
 
Il nucleo storico di Carcassonne perse la sua importanza con il trasferimento di molte istituzioni nella nascente città bassa per tutta l'età moderna. La ricchezza dovuta al commercio della stoffa permise di realizzare nuovi edifici in quest'ultima.<ref name="sab150"/> Con il passare dei secoli, si procedette a portare l'acqua corrente in città, si lastricarono le strade e, infine, si illuminarono le strade con lampioni a gas. I bastioni furono demoliti nel XVIII secolo e andò costruita la porta dei Giacobini.<ref name="eb">{{cita web|lingua=en|url=https://www.britannica.com/place/Carcassonne|sito=[[Encyclopedia Britannica]]|titolo=Carcassonne|accesso=8 settembre 2021}}</ref>
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Il 6 novembre 2003 si svolse a Carcassonne, nell'Hôtel de la Cité, il 16º summit franco-spagnolo alla presenza di [[José María Aznar]], capo del governo spagnolo, di [[Jacques Chirac]], Presidente della Repubblica e tredici ministri dei due Paesi.<ref>{{cita web|url=https://www.elysee.fr/jacques-chirac/2003/11/06/conference-de-presse-conjointe-de-mm-jacques-chirac-president-de-la-republique-et-jose-maria-aznar-president-du-gouvernement-espagnol-sur-les-relations-et-la-cooperation-franco-espagnoles-notamment-en-matiere-policiere-et-judiciaire-les-divergence|lingua=fr|data=6 novembre 2003|titolo=Confèrence de Carcassonne|sito=[[Palazzo dell'Eliseo|Eliseo]]|accesso=9 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita web|lingua=fr|url=https://www.vie-publique.fr/discours/142614-conference-de-presse-conjointe-de-mm-jacques-chirac-president-de-la-re|titolo=Conférence de presse conjointe de MM (Carcassonne, 6 novembre 2003)|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
 
Il 29 giugno 2008, durante le giornate a "porte aperte" a Carcassonne del [[3e régiment de parachutistes d'infanterie de marine|3º Reggimento Paracadutisti di Fanteria di Marina]] e a seguito di un errore nell'utilizzo delle munizioni durante un'esercitazione (proiettili veri invece che a salve), 17 persone tra il pubblico riportarono gravi ferite, tra cui tre bambini.<ref name="gio">{{cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/pugno-ferro-l-esercitazione-finita-tragedia.html|sito=[[Il Giornale]]|titolo=Pugno di ferro per l’'esercitazione finita in tragedia|data=1º luglio 2008|accesso=9 settembre 2021}}</ref> La vicenda, divenuta di risonanza nazionale dopo la visita in loco del Presidente della Repubblica, [[Nicolas Sarkozy]], accompagnato dal suo ministro della Difesa, costò le dimissioni del Capo di Stato Maggiore della Difesa.<ref name="gio"/>
 
==== Attacco terroristico del 2018 ====
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Esistono anche altre cappelle in città, come quella di Notre-Dame-de-la-Santé risalente al 1527 grazie ai soldi del lascito di Jean de Saix e inclusa nell'ospedale della peste, vicina al ponte Vecchio.<ref>{{cita web|data=2 dicembre 2020|titolo=Chapelle Notre-Dame de la Santé|url=https://www.carcassonne.org/article-page/chapelle-notre-dame-de-la-sante|accesso=9 settembre 2021}}</ref> Un'altra cappella, quella carmelitana, si trova nella bastide Saint-Louis: ricostruita più volte nel XIV secolo, poi nel XVII e, infine, nel XVIII secolo, oggi è annoverata tra i monumenti storici.<ref name="r4">{{cita web|url=https://sauvons-leglise-des-carmes.com/|titolo=L'église des Carmes de Carcassonne|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
 
Un luogo di culto protestante si trova in via Antoine-Marty ed è stato inaugurato nel 1890. La sua facciata è sobria e sembra quella di una chiesa anglicana.<ref> {{cita web|lingua=fr|url=https://www.carcassonne.org/article-page/temple-protestant|titolo=Temple protestant|data=2 settembre 2020|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
 
La parrocchia ortodossa di San Gauderico ha la sua sede principale nella chiesa di San Saturnino di Maquens: si tratta dell'unica affiliata a tale credo nell'intero Aude e dal 1946 figura tra i monumenti storici.<ref>{{cita web|lingua=fr|titolo=L'unique paroisse orthodoxe de L'Aude|url=https://panoramaoccitaniechretienne.over-blog.com/2020/05/l-unique-paroisse-orthodoxe-de-l-aude.html|data=4 maggio 2020|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
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{{vedi anche|Basilica di Saint-Nazaire}}
 
[[File:Carcassonne JPG04.jpg|miniatura|Basilica di Saint-Nazaire]]
 
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==== Il Canal du Midi ====
{{vedi anche|Canal du Midi}}
 
[[File:France carcassonne canal du midi.jpg|miniatura|sinistra|Imbarcazioni ormeggiate a Carcassonne]]
 
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Un ex segretario del municipio di Carcassonne, Édouard Lacombe, compose un inno dedicato alla città e intitolato "La carcassouneso".<ref>{{cita web|url=http://musiqueetpatrimoinedecarcassonne.blogspirit.com/archive/2016/08/24/la-carcassouneso.html|lingua=fr|data=24 agosto 2016|titolo=La carcassouneso|accesso=10 settembre 2021}}</ref> Originario di [[Venerque]], nell'[[Alta Garonna]], oggi l'uomo riposa nel cimitero locale.
 
L'''Association des Amis de la Ville et de la Cité de Carcassonne'', co-fondata nel 1927 da Pierre Embry, primo curatore locale, è una delle più importanti associazioni culturali cittadine.<ref>{{cita web|url=https://www.carcassonne.org/association/les-amis-de-la-ville-et-de-la-cite-de-carcassonne|lingua=fr|titolo=Les Amis de la Ville et de la Cité de Carcassonne|data=4 febbraio 2021|accesso=10 settembre 2021}}</ref> Il suo obiettivo primario è quello di arricchire le collezioni dei musei e della biblioteca dell'agglomerato di Carcassonne attraverso acquisti o donazioni (dipinti, oreficerie, sculture, libri). Fu l'associazione a sottolineare la necessità di tutelare quanto portato alla luce da Embry nel 1926, ovvero un mosaico di 40 m² che probabilmente copriva il pavimento di una casa nobiliare romana.<ref>{{cita web|url=https://www.ladepeche.fr/article/2015/02/10/2046931-a-la-recherche-des-tresors-caches-de-la-cite.html|titolo=À la recherche des trésors cachés de la Cité|sito=La Dépêche du Midi|accesso=10 settembre 2021}}</ref> Nel 2016 depositò al Museo delle Belle Arti un delfino in pietra del XVII secolo, unica testimonianza dell'antica fontana monumentale nella piazza principale della bastide Saint-Louis, piazza Carnot, sede del mercato delle erbe.<ref>{{cita web|autore=Elisa Flory|titolo=Ils sauvent un triton du XVIIe siècle|url=https://www.ladepeche.fr/article/2015/08/18/2161008-ils-sauvent-un-triton-du-xviie-siecle.html|lingua=fr|sito=La Dépêche du Midi|data=18 agosto 2015|accesso=10 settembre 2021}}</ref> Nel 2020, entrarono a far parte grazie all'intervento dei membri dell'associazione un dipinto di Jacques Gamelin e un paio di candelabri del XVIII secolo nelle collezioni del museo. L'organizzazione promuove inoltre il patrimonio partecipando ogni anno alle Giornate Europee e organizzando visite e conferenze.<ref>{{cita web|lingua=fr|autore=Laurent Coste|titolo=Les Amis de la Ville et de la Cité ont acquis un tableau de Gamelin|url=https://www.ladepeche.fr/2020/01/28/les-amis-de-la-ville-et-de-la-cite-ont-acquis-un-tableau-de-gamelin,8692087.php|sito=La Dépêche du Midi|data=28 gennaio 2020|accesso=10 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita web|autore=Nicolas Boussu|lingua=fr|titolo=Une association passe les flambeaux au musée|url=https://www.ladepeche.fr/2020/10/28/une-association-passe-les-flambeaux-au-musee-9168010.php|sito=La Dépêche du Midi|data=28 ottobre 2020|accesso=10 settembre 2021}}</ref>
|url=https://www.ladepeche.fr/2020/10/28/une-association-passe-les-flambeaux-au-musee-9168010.php|sito=La Dépêche du Midi|data=28 ottobre 2020|accesso=10 settembre 2021}}</ref>
 
Due società scientifiche perpetuano la conoscenza del patrimonio culturale e storico della città e della sua regione, ovvero l'Accademia delle arti e delle scienze di Carcassonne e la Società di studi scientifici dell'Aude.
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* 101.3 Radio Marseillette: radio associativa situata nel vicino villaggio di [[Marseillette]] (91.8 FM);<ref>{{cita web|lingua=fr|accesso=9 settembre 2021|url=http://marseillettefm.com/|titolo=Marseillette Radio FM}}</ref>
* 103.0 [[Radio chrétienne francophone|RCF Pays d'Aude]]: radio cristiana locale;<ref>{{cita web|url=https://tunein.com/radio/RCF-Pays-dAude-1030-s130005/|lingua=fr|titolo=RCF Pays d'Aude|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
* 103.8 France Bleu Occitanie: programma in onda con una rassegna stampa sulle notizie dell'Aude dalle ore 6:00 alle ore 9:00;<ref>{{cita web|autore=Sandrine Morin|lingua=fr|titolo=France Bleu Occitanie, votre radio régionale, arrive dans l’Aude|url=https://www.francebleu.fr/infos/societe/france-bleu-occitanie-votre-radio-regionale-arrive-dans-l-aude-1606600897|data=1º dicembre 2020|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
* 104.7 Sud Radio: radio generalista del sud francese. Questa frequenza viene trasmessa dal picco Nore, una montagna compresa tra i monti Noire. In virtù della posizione, copre gran parte delle regioni limitrofe.
 
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[[File:France carcassonne vue generale.jpg|sinistra|miniatura|Il quartiere di Trivalle e la città bassa]]
 
Ai sensi della zonizzazione pubblicata in Francia nel novembre del 2020, Carcassonne è un comune urbano in applicazione della nuova definizione di ruralità convalidata dal comitato interministeriale delle ruralità.<ref>{{cita web|lingua=fr|url=https://www.observatoire-des-territoires.gouv.fr/kiosque/2020-article-zonage-rural|titolo=Zonage rural|accesso=8 settembre 2021}}</ref> Fa infatti parte di comuni a densità densa o intermedia, ai sensi della griglia di densità comunale stilata dall'[[Institut national de la statistique et des études économiques|Insee]].<ref>{{cita web|lingua=fr|url=https://www.insee.fr/fr/metadonnees/definition/c147|titolo=Commune urbaine-définition|sito=[[Institut national de la statistique et des études économiques|Insee]]|accesso=8 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita web|lingua=fr|url=https://www.observatoire-des-territoires.gouv.fr/methodes/comprendre-la-grille-de-densite|titolo=Comprendre la grille de densité|accesso=8 settembre 2021|dataarchivio=17 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210417185916/https://www.observatoire-des-territoires.gouv.fr/methodes/comprendre-la-grille-de-densite|urlmorto=sì}}</ref> Appartiene all'[[Agglomerazioni francesi|unità urbana]] di Carcassonne, un agglomerato interdipartimentale che raggruppa 2 comuni (l'altro è Berriac) e 46.985 abitanti nel 2017, incluso il centro cittadino.<ref>{{cita web|url=https://www.insee.fr/fr/metadonnees/cog/unite-urbaine/UU202011401-carcassonne|lingua=fr|titolo=Unité urbaine 2020 de Carcassonne|accesso=8 settembre 2021}}</ref><ref name="UU2020">{{cita web|url=https://www.insee.fr/fr/information/4802589|titolo=Base des unités urbaines 2020|data=21 ottobre 2020|sito=Insee|accesso=24 marzo 2021}}</ref><ref name="UU20202b">{{cita web|lingua=fr|url=https://www.insee.fr/fr/statistiques/4806684|titolo=Toujours plus d'habitants dans les unités urbaines|autore=Vianney Costemalle|data=21 ottobre 2020|sito=Insee|accesso=8 settembre 2021}}</ref>
 
I due quartieri principali sono rappresentati dalla città vecchia (o città alta) e la bastide Saint-Louis (o città bassa), uniti da quello della Trivalle con il ponte Vecchio che attraversa l'Aude.<ref name="wil667"/> La città vecchia è situata su un alto promontorio e appare circondata da spessi bastioni sin dal [[Medioevo]]; si caratterizza inoltre per la presenza di edifici abbastanza datati e posizionati a poca distanza tra di loro. Il passaggio di veicoli è in virtù di tali ragioni difficoltoso, sottoposto a restrizioni e vietato nei mesi di luglio e agosto. La città bassa si compone di un'antica [[bastide]], la cui organizzazione segue la pianta regolare di un esagono con gli angoli composti dai [[baluardo|baluardi]].<ref name="wil667"/> Le strade si intersecano ad angolo retto e si sviluppano ramificandosi da una piazza centrale, ''Place Carnot''.<ref name="sab3435"/> Un vialone circonda tutta la bastide ripercorrendo i vecchi baluardi della città distrutta nel 1764 per ordine del vescovo Armand Bazin de Bezons. Molte delle vie in tale zona dell'insediamento sono aperte solo ai pedoni.<ref name="sab3435"/>
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[[File:Hôtel de Rolland .jpg|miniatura|L'hotel de Rolland (XVIII secolo), sede del municipio di Carcassonne]]
 
La giunta municipale si compone di quarantatré membri, tra cui il sindaco e undici assessori.<ref> {{cita web|url=https://www.carcassonne.org/le-conseil-municipal|lingua=fr|data=22 luglio 2021|titolo=Le conseil municipal|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
 
Carcassonne è stata una città fedele alla sinistra per un lunghissimo periodo, inaugurato nel 1896 e terminato nel 1983. Per 87 anni si sono succeduti [[Partito Repubblicano, Radicale e Radical-Socialista|radical-socialisti]], [[Sezione Francese dell'Internazionale Operaia|SFIO]] e [[Partito Socialista (Francia)|socialisti]]. Furono diversi dissidi interni a costare la vittoria alla sinistra nel 1983.
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La città sta realizzando diversi progetti di gestione ambientale. La raccolta differenziata istituita nel 2005 ha consentito il trattamento di 750 tonnellate di rifiuti domestici. Tale apparato richiese la realizzazione del centro di raccolta rifiuti di La Fajolle, campagne di sensibilizzazione tra cittadini e scuole e l'estensione dell'area di compostaggio al centro ambientale di Salvaza.<ref name="pdf_ville">{{cita pubblicazione|lingua=fr|titolo=Ville de Carcassonne|url=http://archive.wikiwix.com/cache/display2.php/ProjetsVilleCarcassonne.pdf?url=http%3A%2F%2Fwww.carcassonne.org%2Fcarcassonne2.nsf%2FvueTitre%2F0F66DE06DD63A9C3C12571F00031211F%2F%24file%2FProjetsVilleCarcassonne.pdf%3FOpenElement|pp=1-2|sito=carcassonne.org|data=21 settembre 2006|accesso=9 settembre 2021}}</ref> La città ha investito circa 6.000.000 di [[euro]] tra l'impianto di compostaggio e i lavori di realizzazione e poi di riparazione dell'impianto di trattamento delle acque reflue di Saint-Jean.<ref>{{cita web|url=https://www.ladepeche.fr/2019/12/03/une-station-depuration-vouee-a-la-fermeture-en-2012-objet-de-370-000-de-travaux-en-2020,8578548.php|lingua=fr|titolo=Une station d'épuration vouée à la fermeture en 2012, objet de 370 000 € de travaux en 2020|data=3 dicembre 2019|sito=La Dépêche du Midi|accesso=10 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita web|data=10 giugno 2005|url=https://www.ladepeche.fr/article/2005/06/10/577040-carcassonne-inaugure-sa-nouvelle-usine-de-compostage.html|lingua=fr|titolo=Carcassonne inaugure sa nouvelle usine de compostage|sito=La Dépêche du Midi|accesso=10 settembre 2021}}</ref>
 
Dal 2017, la città, nell'ambito della sua partecipazione al programma "zero phyto", utilizza l'eco-pascolo per ripulire le rive dell'Aude e la periferia della città.<ref>{{cita web|lingua=fr|titolo=La ville s'engage: objectif 0 phyto !|url=https://www.carcassonne.org/article-page/la-ville-sengage-objectif-0-phyto|data=1º agosto 2019|accesso=9 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita web|lingua=fr|titolo="Zéro phyto 100% bio" à Carcassonne|url=https://www.dahu.bio/component/eventbooking/projections/99-zero-phyto-100-bio-a-carcassonne|accesso=9 settembre 2021}}</ref>
 
=== Gemellaggi ===
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1url = http://www.linguadoca.com/carcassonne.php | 2titolo = Città di Carcassonne da Linguadoca.com: informazioni riguardanti il Languedoc-Roussilion | accesso = 4 luglio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100516181430/http://www.linguadoca.com/carcassonne.php | dataarchivio = 16 maggio 2010 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://mescladis.free.fr/ITALIANO/Benvenuti.htm|titolo=Sito di Carcassonne}}
 
{{Dipartimento Aude}}