Stepan Bandera: differenze tra le versioni
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riformulo in modo che mi sembra più appropriato. mi sembra che tra «[…] per la purificazione razziale dell'Ucraina.» e «Quando le truppe sovietiche […]» lo ‘stacco discorsivo’ sia troppo netto. Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
Data festa nazionale Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
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Quando le truppe [[sovietiche]] si ritirarono da [[Leopoli]], con l'[[atto di restaurazione dello Stato ucraino]] Bandera annunciò l'istituzione di uno Stato ucraino indipendente governato dall'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] e dichiarò di voler sostenere i piani espansionistici nazisti, giurando fedeltà ad [[Adolf Hitler]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archivelviv.gov.ua/materials/exhibitions/do-21-richchja-vidnovlennja-nezalezhnosti-ukrajini/1146/ |titolo=Державний архів Львівської області |accesso=19 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170105084537/http://www.archivelviv.gov.ua/materials/exhibitions/do-21-richchja-vidnovlennja-nezalezhnosti-ukrajini/1146/ |urlmorto=sì}}</ref> La Germania nazista reagì negativamente alle richieste dei nazionalisti ucraini e invase la regione. Bandera venne internato come [[prigioniero politico]] nel [[campo di concentramento di Sachsenhausen]] nel 1942, ma in seguito liberato nel 1944 perché dirigesse azioni di resistenza all'[[Armata Rossa]].<ref>http://www.history.org.ua/?termin=Bandera_S</ref> Alla fine della guerra Bandera si rifugiò in [[Germania Ovest]] con la moglie e i figli, sotto la protezione degli alleati, ma fu assassinato a [[Monaco di Baviera]] da un agente del [[KGB]] nel 1959.
Nonostante sia ritenuto, insieme ai suoi seguaci, in gran parte responsabile del [[Massacri di polacchi in Volinia e Galizia orientale|massacro di civili polacchi]]<ref>{{Cita libro|titolo=Wołyń'43 Ludobójcza czystka - fakty, analogie, polityka historyczna|autore=Grzegorz Motyka|anno=2016|editore=Wydawnictwo Literackie|città=Cracovia|p=83|ISBN=978-83-08-06207-4}}</ref> e in parte dell'[[Olocausto in Ucraina]],<ref>{{Cita libro|titolo=Holocaust in the Soviet Union|autore=Arad Yitzhak|anno=2009|editore=University of Nebraska Press|p=89|ISBN=978-0-8032-2270-0}}</ref> tuttora si tratta di una figura centrale del nazionalismo ucraino. Successivamente alla [[Rivoluzione arancione]] è stato insignito dell'onorificenza di [[Eroe dell'Ucraina]] dal presidente [[Viktor Juščenko]]:
La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.
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